Meredith's P.O.V
Questa mattina sono perfettamente in ritardo. Perché la sveglia ha deciso di non funzionare proprio oggi, perché proprio a me? É ormai mezz'ora che corro in preda al panico e inutilmente, d'altronde la lezione di biologia è già cominciata da cinque minuti e mi aspetta ancora molta strada da percorrere. Ho imprecato talmente tante volte questa mattina, che ho già superato il record di una vita. Come se non bastasse la macchina si è rotta. Mio Dio, perché a me? Perché proprio io? Niente e nessuno avrebbe potuto rappresentare meglio la raffigurazione del disastro più completo: ho delle occhiaie profonde neanch'io immagino quanto, gli occhi verdi spenti, appannati del sonno e dalla stanchezza, le guance arrossate per la corsa, il fondotinta a chiazze. Per non parlare del mio look alquanto...come definirlo "ribelle". Ho provato a legare i capelli, ma mi è riuscita una specie di coda tutta arruffata, non avendo avuto, ovviamente, il tempo di aggiustarli. Porto una gonna nera attillata, ormai girata da un lato e diventata inguinale per la folle maratona mattutina (immaginatevi che orrore...già non ditelo a me). I primi tre bottoni della camicetta color cipria si sono aperti, mostrando la mia femminilità piuttosto procace e di certo i tacchi non stanno contribuendo granché. La borsa minaccia di cadere dalla mia spalla, altrettanto fanno i libri che tengo in una mano sola. Nel frattempo mi saettano immagini deprimenti e disastrose del mio risveglio...
*Inizio Flashback*
Non ero mai stata una dormigliona, ma il mio essere mattiniera, quello si che dipendeva dalla sveglia. Stavo sognando beatamente, quando il fragoroso sbattere della porta mi fece svegliare di soprassalto, facendomi cadere dal mio comodissimo lettuccio caldo. Pensai che fosse Nora di ritorno dal jogging mattutino, ma sporgendo la testa al di sopra del materasso per controllare l'orario notai che erano le 8:40, così tranquillamente mi accoccolai fra le coperte per riprendere il mio magnifico sogno. Non ebbi neanche il tempo di chiudere gli occhi che mi resi conto che era lunedì e la lezione sarebbe cominciata alle 9:00. Saettai verso il bagno, incespicando un paio di volte, aprii l'acqua e mi ci fiondai dentro emettendo un gridolino per la freddezza, ma dovevo sbrigarmi e mi insaponai velocemente. Quando finii, mi accorsi che non avevo legato i capelli e in quel momento erano tutti bagnati sulle punte (che disastro, si sarebbero increspati tutti). Dovevo sbrigarmi, per fortuna il giorno prima, come da mia consuetudine, mi ero preparata i vestiti... si lo so, sono una perfettina, ma in compenso non avevo problemi la mattina e me ne avrebbe evitato uno maggiore. Ritornati in bagno per truccarmi lievemente, non avevo tempo, mentre cercavo infine di mettere le lenti a contatto, una mi cadde e non la trovai più ovviamente, ma cosa ancora più ovvia le avevo finite tutte ed ero dovuta ricorrere agli occhiali.
*Fine flashback*
I suddetti occhiali sono ormai appannati e mi impediscono la visuale, "puliscili", mi risponde la mia vocina immaginaria, o ma certo e con quale mano? Me ne faccio spuntare un'altra?! Senza accorgermene mentre faccio queste strane riflessioni con il mio subconscio, mi ritrovo con il sedere per terra, e nonostante non lo abbia mai amato, perché se non lo aveste intuito, diciamo che non sono mai stata una ragazza esattamente esile, ma neanche una balena, in questo preciso istante però vorrei benedirlo per aver attutito il colpo. Tutti i libri sono sparsi per terra, vorrei strapparmi tutti i capelli. Che casino!! Vi prego di scatenare un maleficio su chiunque mi abbia urtato, perché io non ho tempo e non posso perdere la lezione, mi bocceranno «porca miseria...ma che cavolo...adesso come faccio» dico cercando di raccogliere il tripudio di fogli sparsi intorno a me. All'improvviso delle belle e grandi mani compaiono nel mio campo visivo e cominciano ad aiutarmi nell'impresa, vorrei proprio guardare il ragazzo che mi sta aiutando, chiedendomi di perdonarlo, ma ovviamente non ho tempo né per essergli arrabbiata né per guardarlo (questo si che è quello che chiamano un gran bel karma negativo), però ragazzi...quelle si che sono delle mani con la "m" maiuscola, chissà cosa sa farci, chissà com'è sentirsele addosso. "O santo piripillo Meredith riprenditi, non puoi fare certi pensieri sulle mani degli sconosciuti!?" mi rimprovero mentalmente scuotendo la testa. Quando finisco con quello sproloquio mentale e raccolgo tutto ciò che è stato buttato in aria, mi accorgo che lo sconosciuto mi offre il resto delle mie cose e mi porge una di quelle mani per aiutarmi. La accetto senza pensare, è così calda, ruvida, ma con un tocco gentile che mi manda mille brividi per tutto il corpo, lui mi solleva con uno strattone che mi fa sbattere contro un muro di muscoli solidi dal profumo inebriante. Sono andata a sbattere contro un palestrato coi fiocchi! Potrebbe andare peggio di così? Decisamente! Ho già fatto una figuraccia cadendo, sono in un colossale ritardo, ma niente dico, niente avrebbe potuto prepararmi a ciò che vedo. La gola si mi secca e il respiro si mozza, mi allontano di scatto. È lui. O. Mio. Dio. Sto pregando che mi uccidano, che mi rapiscano gli alieni, che una voragine si apra sotto di me gettandomi nei meandri della terra...tutto, ma non lui. Lo fisso imbambolata, mentre lui mi osserva come stordito «Meredith?» dice con quella voce vellutata e aria interrogativa, mi risveglio dallo stato di trans in cui mi trovo improvvisamente, come con una doccia fredda, molto fredda. "Non può essere lui", penso con lentezza mentre mi allontano automaticamente, frapponendo un lieve distanza fra di noi mentre tutti i ricordi si affollano nella mia testa e la delusione mista a sorpresa mi fa fuggire a gambe levate fingendo di non capire chi sia e dicendo «mi scusi non l'avevo vista...devo andare...ehm mi scusi ancora» mi catapulto verso la mia classe evitando che ciò che mi sono lasciata dopo tempo infinito alle spalle riaffiori e sperando che non noti il rossore sulle mie guance. Come può ancora farmi quest'effetto dopo tutti gli anni trascorsi. Lo sento chiamarmi di nuovo, ma non ho alcuna, per non dire nessunissima, intenzione di girarmi, " sono in un colossale ritardo".
STAI LEGGENDO
Di nuovo tu
RomanceMeredith non ha più bisogno di alcuna certezza, finalmente ha raggiunto il sogno di poter frequentare l'università dei suoi sogni, sta frequentando un ragazzo carino ed il suo passato disastroso é ormai lontano anni luce. Ha raggiunto molti obbietti...