Capitolo45

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Suonò l'ultima ora e uscii dall'aula di musica notando subito Nick che beveva da una bottiglia d'acqua,dopo qualche secondo a fissarlo distolsi lo sguardo dopo aver incrociato il suo e andai verso l'uscita

Nick: ancora non mi hai detto qual è il problema

Sbuffai

Ginevra:io e Luke..non stiamo più insieme

Nick:come non state più insieme??

Mi pizzicarono gli occhi

Ginevra:non stiamo più insieme,punto.

Si mise di fianco a me mentre uscivamo

Nick:cos'è successo?

Mi fermai e lo guardai con gli occhi lucidi un po incerta se dirglielo

Ginevra:mi ha..mi ha tradita

Abbassò lo sguardo

Nick:che stronzo

Ricominciai a camminare e vidi Lucy prendere per il braccio Nick baciandolo

Arrivata a metà strada da casa sentii una goccia sulla testa e poi una sulla guancia e poco dopo mi ritrovai tra migliaia di gocce così alzai il cappuccio e cominciai a correre verso casa,ma fu comunque inutile perché arrivata davanti alla porta di casa ero fradicia

Marta:Oddio sei tutta bagnata!

Ginevra:davvero?Non l'avevo notato

Dissi sarcastica e lei sbuffò tornando in cucina e capendo che ancora ce l'avevo un po con lei

Giovanni:hei bellissima è meglio che ti asciughi

Ginevra:ciao papà

Dissi alzando gli occhi al cielo e salii in camera prendendo dei vestiti per poi fiondarmi nell'acqua calda della doccia e con la canzon "determinate" a tutto volume uscii dalla doccia,mi asciugai e indossai i pantacollant neri e il maglione largo che avevo preso.
Consumai tutto il pomeriggio,per una volta senza compiti,a guardare alcuni dei miei telefilm preferiti finché i miei non andarono via per cena e mi preparai la cena arrangiandomi con un po di insalata

Driiin driiin driiin

Cominciò a suonare il telefono di casa e risposi quasi subito dopo aver finito l'insalata

Ginevra:pronto?

Nick:ciao..

Ginevra:Nick?

Nick:si

Ginevra:che c'è?

Nick:ehm..forse oggi invece di pensare solo a quanto Luke sia stato stronzo avrei dovuto anche pensare a te,a come stavi e con questo volevo solo dirti che mi dispiace e che se ne hai bisogno puoi venire a cercarmi ci sarò sempre..per te

Sorrisi per le sue parole,ma sentii come una pugnalata al cuore e mi irrigidii un po

Ginevra:ok,adesso vado ciao

Forse un po troppo rigida?

Gli attaccai prima che potesse parlare,forse quella "pugnalata al cuore" era una specie di allarme per avvertirmi di non fidarmi troppo di lui dopo tutto quello che ha fatto e non mi spiegai neanche come facesse a conoscere il numero di casa mia

I giorni passarono così veloci che ormai avevo perso il conto e mi ritrovai in ospedale,niente di grave..è solo che in quel periodo non mangiavo molto ma non per depressione o cose così,solo questione di tempo infatti mi mancava il tempo per fare le cose..la mia routine era:scuola,studio,doccia,cena(non sempre),letto.

Pel di carotaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora