Sogni inquieti

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~~NOVE

Una piccola Elisabeth di sei anni correva felice in un bellissimo prato cogliendo dei piccoli fiorellini e portandoseli al petto tutta contenta.
-Lizzy!- Lizzy, quello era il nome con cui la chiamava lui.
La bimba a quel richiamo si girò tutta contenta e si mise a correre verso la persona che l'aveva chiamata.
Davanti a lei c'era un uomo sulla trentina: abbronzato, muscoloso e molto bello.
Sembrava un uomo normale tranne per il fatto che aveva gli occhi d'orati.
La bimba gli mostrò i fiori ormai accartocciati uno sull'altro -nonno, nonno! Guarda che bei fiori ti ho preso!-
Lui si inginocchiò e guardò la bambina sorridendole -sono bellissimi Lizzy.-
Lei gonfiò il petto tutta orgogliosa -te ne prendo altri!-
si mise a correre verso un albero sulle cui radici crescevano dei bellissimi rampicanti a cui erano attaccati dei fiorellini blu mare.
L'uomo guardava la bimba tutto orgoglioso e felice, era l'unica della sua vasta famiglia che gli voleva bene.
Lei non gli avrebbe mai fatto niente di male, non era come quegli ingrati dei suoi figli maschi: Zeus, Poseidone e Ade.
Un oracolo gli predisse che un giorno i suoi figli un giorno lo avrebbero spodestato e lui doveva trovare un modo per fermarli, ma non poteva far soffrire la sua piccola Lizzy, non voleva vedere una sola lacrima solcare quel bel visino, ma in qualche modo doveva fermarli.
-nonno!- fu scosso da quel richiamo, nella voce della bambina c'era un misto di paura e istericità.
Si girò subito verso sua nipote e vide che stava per cadere da un ramo alto più di dieci piedi sotto cui si trovava una roccia appuntita.
Non sarebbe arrivato in tempo per salvarla, a meno che... schioccò le dita e il tempo rallentò, si fiondò dove Lizzy stava per cadere e fece ripartire il tempo.
La bambina era salva, lui la prese tra le braccia e la portò lontano dall'albero.
-nonno! Ho avuto tanta paura!- lui le fece una carezza -shhh, è tutto passato ormai, sei salva-
-nonno?-
-si Lizzy?-
-come hai fatto ad arrivare? Eri molto lontano... -
Lui la guardò negli occhi, quegli ochhi verdi identici a quelli di suo figlio, colui che un giorno l'avrebbe spodestato se non si fosse inventato qualcosa al più presto.
-ho fermato il tempo Lizzy-
-davvero? E come ci sei riuscito?-
-io sono Crono Lizzy, il signore del tempo, posso fare questo e altro.-

Pov Elisabeth
-Nonno!- mi svegliai di soprassalto, vidi degli splendidi occhi verdi che mi guardavano preoccupati. Percy.
-hei... cosa è successo?- era a torso nudo e se non fosse stato che lui era mio fratello gli sarei saltata addosso all'istante.
-io... Percy!- mi misi a piangere, e non era uno di quei pianti liberatori o felici, ma era uno dei più tristi e isterici che avessi mai fatto. Lui in un primo momento non sapeva cosa fare, poi mi abbracciò forte forte.
Un abbraccio era proprio quello di cui avevo bisogno.
Mi stinse con le sue braccia muscolose e mi accarezzò la schiena piano.
-un incubo?- annuii rifugiandomi nel suo abbraccio. -cavolo Beth! Se non fosse che sono impermeabile adesso sarei zuppo!- cercava di tirarmi su. Che dolce.
Io sorrisi per un momento, ma poi tornai a piangere ancora di più.
-vuoi parlarne?-
-tanto non capiresti...- non credo che Percy possa capire quello che provavo nei suoi confronti. Ha contribuito ad... ucciderlo.
-e tu prova a spiegare-
-ho sognato... una persona, mi manca tanto-
-mi dispiace- non credo che saresti ancora dispiaciuto se sapessi di chi stiamo parlando -grazie Percy- appoggiai la testa sulla sua spalla -e di cosa?- sorrisi -di avermi accettato così nella tua vita, voglio dire, ho scombussolato un po' di cose- sorrise anche lui -tu hai fatto lo stesso.... È il minimo che potessi fare.-
Guardò la sveglia -sono le tre, io direi di tornare a dormire, te la senti?- annuii.
Mi misi sotto le coperte -Percy?- si girò dalla mia parte -si ?-
Non credo a quello che sto per dire ma... -resteresti qui con me?- nei suoi occhi vidi un barlume di dolcezza mentre mi si avvicinava.
-certo principessa- Principessa?? E da dove salta fuori?
Mi si accoccolò di fianco e mi sussurrò nell'orecchio -ti proteggerò io- e con questa convinzione mi addormentai, ma non mi accorsi che una lacrima calda e solitaria mi solcava il viso.

La nipote di CronoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora