Conoscenze

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~~DIECI
-non è possibile!- presi un'ascia dal terreno e la lanciai con forza su un manichino.
Mi trovavo nell'arena del campo e mi stavo sfogando.
Appena finimmo di mangiare e Percy andò via con Annabeth, io andai a fare una passeggiata in spiaggia e qualcuno mi chiamò da dietro -Elisabeth?- mi girai e mi trovai davanti una ragazza dai lineamenti asiatici, era molto bella e aveva un modo di fare altezzoso.
-si?- lei mi guardò con scherno -cosa credi di fare con mia madre?-
-cosa?- lei incrociò le braccia sotto il seno -ti ho fatto un domanda. Rispondimi.- ma come... che ... stronza.
- ma chi sei?- mi misi in una posizione più comoda - Drew figlia di Afrodite. Rispondimi subito.-
Feci una risata di scherno -tesoro, non provare ad usare la lingua ammaliatrice con me perché non funziona.- vidi per un attimo un bagliore di insicurezza nei suoi occhi -tu rispondimi lo stesso. Che cosa credi di fare con mia madre?-
-niente. E ora scusami ma dovrei andare.-
Mi girai, stavo per fare un passo verso la mia capanna ma qualcosa (o meglio qualcuno) mi diede una botta in testa e divenne tutto nero.

Pov. Drew
Questa ragazzina non mi piace. Prima la vedo materializzarsi con mia madre nella mensa e poi vedo che prima di andarsene mamma la abbraccia come se fossero state grandi amiche.
Ma dico è possibile? Io sono la migliore figlia di Afrodite che esista! Io sono quella che mamma dovrebbe salutare, non una stupida figlia di Poseidone!!
-niente. E ora scusami ma doveri andare- quella stupida voleva andarsene. Non sarebbe finita così.
Ma chi si credeva di essere? E poi come faceva ad essere immune alla lingua ammaliatrice?
Presi un sasso da terra e glielo sbattei forte in testa.
Così imparerà a non mettersi contro di me.
Cadde a terra svenuta, io sorrisi -non metterne contro di me, o te ne pentiresti amaramente ragazza nuova-
Feci per andarmene quando vidi qualcosa brillare al suo polso. Era un bracciale con una colomba come ciondolo. Lo guardai meglio e mi salì un groppo in gola.
C'era scritto con affetto, Afrodite.
Diventai rossa di rabbia. Ma come poteva avere un oggetto simile?
Quello dovevano darlo a me! Glielo tolsi con gusto e me lo misi.
Sono io la figlia perfetta. Sono io quella a cui vuole bene.
sono io quella che tutti desiderano.
Sono io la più bella del campo.
La lasciai così, stesa sulla sabbia priva di sensi. E poi dicono che i figli di Afrodite non sono pericolosi.

Pov. Elisabeth
Ecco cosa era successo quel pomeriggio. Divertente no? Quella stupida di Drew parlava troppo.
Mi trovavo, come ho detto prima, nell'arena e mi stavo sfogando.
-non è possibile!- e lanciai un'altra ascia che si andò a conficcare al centro di un manichino.
Ma chi si credeva di essere? Adesso grazie a lei ho un bernoccolo gigantesco in testa!
E il mio bracciale! Come ha osato rubarmi il bracciale?!?
Me lo aveva regalato Afrodite dopo cento anni che eravamo migliori amiche!
Mi sentirà, oh se mi sentirà.
Ma prima devo sfogarmi o ci sarà un butiferio.
Mi sono svegliata mezz'ora fa sulla sabbia, e sono corsa subito qui, prima di spedire qualcuno in infermeria per un mese.
Stavo per raccogliere una lancia e scagliarla il più lontano possibile quando sentii degli applausi provenire dall' ingresso dell'arena. Provenivano da un persona sola.
Mi girai di scatto con la lancia in mano e mi ritrova davanti un ragazzo.
Aveva i capelli di un castano chiaro, come gli occhi.
Era muscoloso, lo si poteva vedere dalla maglietta a dir poco attillata del campo che portava ed era alto, non uno spilungone, ma nemmeno un tappo.
Smise di applaudire -però. Hai fatto un bel casino qui...- fece un fischio d'ammirazione.
Dovevo ammetterlo, avevo combinato un disastro: c'erano pezzi di manichini sparsi ovunque, pugnali conficcati nei muri, lance, asce e altra roba nei bersagli.
-devi allenarti?- mi sorpresi della mia voce, c'era un misto di rabbia e ...insicurezza.
-non necessariamente, ma se hai bisogno di qualcuno con cui sfogarti, puoi farlo con me.-
-e perché dovrei sfogarmi con te? e poi tu chi sei?- mi appoggiai sulla lancia -perché le persone arrabbiate mettono molta più forza del dovuto nei colpi che fanno. E voglio testare la nuova arrivata- fece un sorriso strafottente.
Mi girai di scatto e lanciai la lancia sull'ultimo manichino rimasto. Al posto della sua faccia mi immaginai quella di Drew. Centro.
Si avvicinò a me, calmo. -allora, che dici?- sbuffai -solo perché non voglio ammazzare nessuno là fuori-
Andai a raccattare la mia spada che avevo brutalmente conficcato in un povero manichino che sinceramente non mi aveva fatto niente di male.
Quando tornai da lui vidi che aveva in mano una spada di bronzo celeste, spuntata da chissà dove.
-pronta?- annuii.
Feci un affondo, ma lui lo parò, impugnò la spada con entrambe le mani e provò a disarmarmi, l'impatto delle nostre spade mi arrivò fino alle spalle; se fossi stata normale la spada mi sarebbe dovuta letteralmente volare via, ma fortunatamente io non ero normale.
Fece una faccia sorpresa -sei brava! ma guarda questo!- approfittò dell'attimo e mi procurò un grande taglio sull'avambraccio, vicino al polso.
Bruciava da impazzire.
Devo dimenticarmene, non posso mostrarmi debole al primo duello.
Feci una finta diretta al suo ventre, poi velocemente cambiai la meta della mi spada e gli procurai un taglio profondo sulla coscia.
Eccolo.
Un attimo di smarrimento post-ferita.
Ne approfittai e provai a disarmarlo lui, troppo velocemente di quello che avrebbe potuto fare un essere umano normale, mi fermò la spada a mezz'aria e mi diede un calcio nello stomaco.
Lo guardi negli occhi e... che begli occhi!
Sembrano avere venature d'orate!
E... non riesco a smettere di guardarli... sono bellissimi.
Lui fece un affondo diretto alla mia spalla ed io lo intercettai all'ultimo minuto, piroettai su me stessa e provai a fargli passare sulla testa la spada ma lui si abbassò e mi fece lo sgambetto.
Finii con il sedere per terra e una spada puntata alla gola.
La mia spada a qualche metro da me.
-morta- cosa? IO ERO STATA BATTUTA? Ma che cavolo...?!?
Ero distesa per terra, lui sopra di me, che sorrideva divertito dalla mia espressione.
Come diavolo ho fatto a perdere?
Ad essere sconfitta? Me lo spiegate?
Aveva ancora la sua spada sulla mia gola, era inginocchiato sopra di me, e a separare le nostre facce c'era solo la sua spada.
Sentivo il suo respiro affannato su di me.
Il suo petto che si alzava e si abbassava irregolare.
Una goccia di sudore gli scendeva dalla tempia.
E i suoi occhi... potevo vedermici riflessa senza problemi, potevo vederci le sue emozioni, quello che provava in questo momento, e adesso, ci vedevo fierezza e... curiosità.
Saranno passati almeno cinque minuti e nessuno dei due si era ancora mosso.
Ci guardavamo negli occhi a vicenda per vedere che cosa provava l'altro, ma con pochi risultati; io avevo imparato, ormai, come mascherare le mie emozioni.
Mi schiarii la voce, lui si alzò di scatto.
Mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi. La presi, diffidente.
Appena in piedi mi massaggiai la schiena, dolorante.
Non mi ricordavo che facesse questo effetto essere battuti da qualcuno.
Mi porse la mia spada, che intanto aveva raccolto.
La presi, al contatto con la mia mano tornò ad essere un anello.
Non sembrava affatto sorpreso.
Si infilò la sua lama nel fodero attaccato alla cintura. Non lo avevo notato.
-sei stata brava, in pochi qui al campo mi tengono testa- eccolo lì, quel sorrisetto strafottente che inizia a darmi sui nervi.
-come hai fatto?- il sorrisetto sparì di colpo. Evviva. -come scusa?-
-ti ho chiesto come hai fatto a farmi finire con il culo per terra. Nessuno ci riusciva da tempo.-
-immagino di essere bravo... come nessuno ci riusciva da tempo?-
-era da anni che nessuno mi batteva, e adesso arrivi tu e io finisco con il culo per terra- no! Di nuovo quel sorrisetto! Non lo sopporto!
-allora posso reputarmi bravo, oppure tu non hai mai combattutto contro qualcuno di veramente forte-
Sbuffai -qualcuno qui è un po' vanitoso?- accentuò quel sorrisetto -dire la verità non vuol dire essere vanitosi-
Si fece serio (più o meno) -posso sapere con chi eri arrabbiata?- Drew! Mi ero dimenticata di quella stronza, puttana, bastarda... ok lasciamo perdere!
Adesso mi sentirà per bene! e rimpiangerà quello che mi ha fatto.
-Drew. Figlia di Afrodite.- lui annuì -quella ragazza è una stronza con tutti- .
Strinsi i pugni e mi accorsi solo in quel momento che era ancora stretta alla sua.
Mi staccai subito.
-non dirmi che non ti piaceva- parla signor sorrisetto strafottente -senti chi parla-.
Era il tramonto. Sentimmo il suono della conchiglia che avvisava della cena.
-si mangia!- esultò lui.
Mi fece l'occhiolino -io gliela farei pagare davanti a tutti. Così impara.- e se ne andò.
Non sapevo nemmeno il suo nome, e nemmeno se mi stesse simpatico oppure no.
Una cosa era certa, Drew era più morta che viva.

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Raggiusi gli altri che avevano già iniziato a mangiare.
Passai in mezzo agli altri tavoli per andarmi a sedere vicino a Percy.
Tutti i ragazzi mi guardavano.
O dei! Ma quando capiranno che la bellezza non è l'unica cosa che conta in una persona?
forse avevo esagerato con il trucco e il top (si vedeva tutta la schiena e la scollatura finiva un po' più in alto dell'ombelico) però questo mi serviva per umiliare quella stronza.
Cercai con lo sguardo il ragazzo di prima e lo vidi appoggiato ad una colonna al tavolo di... Ares.
Quando mi vide gli si illuminò lo sguardo, come a tutti gli altri, ma lui mi sorrise con più calore e mi fece l'occhiolino.
Quando arrivai a metà del padiglione c' era uno strano silenzio, si sentivano solo i miei tacchi sul pavimento. Meglio.
Percy si alzò in piedi quando vide come ero vestita -ma che diavolo...- gli feci cenno di chiudere la bocca e mi avvicinai al tavolo di Afrodite.
Tutti mi fissavano in silenzio.
Mi fermai davanti a Drew, che mi guardava indifferente.
-alzati Drew.- la mia voce era calma e moderata, ma il mio spirito stava bollendo di rabbia.
Lei mi guardò -non prendo ordini da una puttana- proprio quello che volevo sentire.
-ripetilo a d alta voce se hai coraggio- lei si strinse nelle spalle -sei una puttana, approfittatrice, stronza troia...- Percy si era alzato dal tavolo e con due falcate era al mio fianco.
In quel momento arrivarono Chirone e... Dioniso? Che ci faceva qui? Ah lasciamo stare non voglio saperlo.
Io spinsi un bottone del top e lui tornò ad essere una canottiera, sempre provocante, ma comunque moolto più accollata.
Appena Dioniso e Chirone sentirono quella frase diventarono rossi e si fiondarono vicino a me ed insieme a Percy le urlarono contro: -come ti sei permessa!-
-come hai osato?-,
-sai chi è lei?- e varie robe così.
Lei fece l'indifferente di nuovo -scusate ma avete visto come era conciata...? Era vestita da sgualdrina-
-parla per te Drew- sorrisi, risatina generale.
-ragazzina ti rendi conto di quello che hai appena detto?- Dioniso aveva gli occhi viola -pulirai i bagni comuni e le stalle dei pegasi per tutta l'estate!- mi sorrise, si girò e se ne andò seguito da alcuni satiri.
-ma ti rendi conto Drew? Della gravità delle tue parole? È la nipote prediletta di Zeus! Sei fortunata che non sia venuto lui!- anche Chirone trottò via.
-ma io... è stata lei che...- Drew si stava per alzare quando sentimmo un urlo femminile -come ti sei permessa?- al mio fianco spuntò Afrodite in persona.
-madre?-
-io e te dobbiamo fare due chiacchere signorina!- e rivolgendosi a me -mi scuso io da parte sua.-
-oh non fa niente... però rivorrei quello che è mio se possibile- e velocemente le tolsi il MIO bracciale dal polso.
Appena Afrodite lo vide diventò rossa -tu! Le avevi preso il mio bracciale? Le hai tolto il nostro simbolo di IBFF (Immortali Best Friend Forever) ! vieni con me! E considerati in punizione divina!- la prese per un braccio e la portò via.
Successe tutto così velocemente... non avevo mica previsto Afrodite.
Appena sparirono Percy borbottò confuso - IBBF? Con Afrodite? Ora le ho viste tutte!- mi diede un bacino sulla guancia e se ne andò da Annabeth.
Io mangiai velocemente e tornai alla capanna tre.
Stavo per aprire la porta quando sentii un applauso, di nuovo.
Sta volta sapevo da dove proveniva. E da chi.
-piaciuto lo spettacolino?- mi girai e mi ritrovai davanti quei due bellissimi occhi... ma che stò dicendo? Sveglia!
Sorrise e mi si avvcinò -se lo meritava. Ma davvero tu sei la ... BFB, no la IBF... quella cosa di Afrodite?-
-da almeno due millenni- strabuzzò gli occhi -ma tu sei... immortale?- annuii.
-non farlo più- il suo sorriso parì all'improvviso.
-che cosa?- era così vicino, i suoi occhi sembravano cioccolato fuso. Gnam!
Mi prese per le spalle e mi sbattè al muro. Ahia. -eri mezza nuda davanti ad una quarantina di ragazzi che non aspettavano altro.!-
Mi sbattè di nuovo al muro della casa -quelli ti guardavano famelici!-
-adesso calmati.- lo guardai dritto in quelle orbite castane, -non esagerare- ero calma, la mia voce tranquilla, doveva rilassarsi.
Sentivo il suo respiro affannato sul mio naso, continuava a guardarmi con rabbia e... preoccupazione? Non ne ero sicura-
-Forse tu non te ne sei accorta ma ti spogliavano con gli occhi!- stava urlando.
-non so ancora come ti chiami- continuava a stringermi le spalle con forza -quando riuscirai a battermi te lo dirò. Non prima.-
-allora non dovrò aspettare tanto, ma fino a domani per me sarai "il signor sorrisetto strafottente"- si stava calmando.
-che?- eccolo lì, quel sorrisetto snervante.
-hai capito benissimo. Buona notte "signor sorrisetto strafottente"- mi abbassai per passargli sotto il braccio, mi lasciò fare.
Quando mi girai per salutarlo se n'era già andato, veloce e silenzioso camminava nella notte.

La nipote di CronoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora