Iniziare questa storia con un bel "C'era una volta" mi sembra un tantino azzardato, ma sta di fatto che...
Una volta c'ero io, o almeno esisteva una versione di me che oserei definire, in questo momento, più che una parafrasi imperfetta, un totale disastro che neppure io sarei in grado di spiegare in maniera chiara e coincisa. Ora come ora, mi verrebbe da dire che "Credo di esserci stata, ma non ne sarei molto sicura", di fatti mi ritrovo qui a chiedermi ancora chi sono, a domandarmi per quale strano motivo il mio affannarmi a sopravvivere non sia servito poi così tanto, data l'infelice sorte toccata alle mie istintive decisioni che, nel presente ormai passato, sembravano più che giuste e convenienti. Realizzate su misura, mi calzavano a pennello.
Forse non era previsto ch'io continuassi a vivere nello stesso modo; probabilmente era già scritto che, in preda ad atti di completa sottomissione alla paura della morte, essa sopraggiungesse al fine di ritrovare me stessa, anche se tale scopo mi sembra ancora essere lontano anni luce da quella che dovrebbe risultare la propria personale prova di esistenza sulla terra.
Meglio presentarsi con un "Piacere, mi chiamo Sonia e sono..." piuttosto che affermare "Piacere, mi chiamo Sonia o forse dovrei dire che mi chiamano in questo modo ma in realtà io non so chi sono".
Oh no, la mia non è un'amnesia. Ricordo tutto, per filo e per segno, e infatti adesso ti racconterò la mia storia, di quando la mano che ha afferrato la mia, mi ha stretto così forte che dopo aver assaporato il gusto della morte, sono riuscita a sentire il cielo, entrare dentro di me.
Una mano forte, un profilo quasi inesistente e una voce soave che mi ha chiesto di AMARMI.
Ho promesso che l'avrei fatto e ci sto provando, ma non sono molto sicura di riuscire a farlo, perché in verità credo di non essere mai riuscita ad amarmi come avrei dovuto.
Condizione paradossale era la mia disperata ricerca dell'amore.
Più lo cercavo però, più tale beffardo destino lo portava via da me, così da convincermi di rinchiuderlo nel posto più recondito del pianeta, lì dove avevo già seppellito tutti i miei sogni. Non ci credevo più, lo avevo cancellato definitivamente dalla memoria, quando all'improvviso ha deciso di travolgermi come un fiume in piena. Mi aveva trovata e, questa volta, aveva deciso di restare e non andarsene più.
Credendo di averlo finalmente conosciuto, non avrei mai immaginato che, invece, quella era solo una piccola parte e che non era abbastanza per saziare i miei sensi. È stato nel momento in cui ho sentito l'immensità del cielo pervadere ogni parte del mio corpo, della mia mente e del mio cuore, che ho capito quanto potesse essere meravigliosa ed efficacie la sua vera essenza.
Prima di perdermi nel buio che voleva divorarmi, ho incontrato diverse persone: per alcune la vita si è interrotta bruscamente; per altre le cose sono cambiate e quando è iniziata la vita di mia figlia, ero talmente felice che non avrei mai pensato di dover combattere e perdere contro la morte, per tornare a vivere.
La mia battaglia non è ancora finita e so che ogni giorno, arrendendomi perderei la guerra ma ora per fortuna ho la certezza che... l'amore vince, sempre!
L'OPERA E' REGOLARMENTE REGISTRATA SU PATAMU.
TUTTI I DIRITTI APPARTENGONO ALLA SOTTOSCRITTA.
Ilyscrive
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HO SENTITO IL CIELO ENTRARE DENTRO DI ME
SpiritualUn romanzo psicologico - spirituale in cui brandelli di vita vissuta saranno tessuti mediante i fili dell'immaginazione, mescolando così realtà e fantasia. Sonia, una ragazza timida, impacciata e insicura di sé stessa, sceglie di nascondersi dietro...