Capitolo 29 - "Go away!"

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«Si. Allora. Il signorino Hemmings è fuori pericolo. Ha riportato un lieve trauma cranico e delle microfratture. Nulla di grave. Però adesso bisogna solo attendere che si svegli, se si sveglierà» aggiunge l'ultima frase quasi in un sussurro.

«Possiamo vederlo?»

«Si. Allora. Uno alla volta per non più di 2 minuti. Chi inizia?»

«Maggy credo che.. »

«No Cal. È giusto che andiate voi prima. Lo conoscete da più di me e siete i suoi miglior amici. »

«Ragazzi potrei andare io.. » dice Mike cercando conferma in noi.
«Io dottore. Vado io» annuncia al dottore.

«Mi segua»

Torno a sedermi su una di quelle scomodissime sedie, aspettando che arrivi anche il mio turno.

«Non è giusto che lui sia la dentro. » dico all'improvviso

«Perché dici così Maggy?»

«Se io non fossi mai partita per l'Italia, lui non avrebbe reagito in quel modo nel locale e adesso non sarebbe sdraiato su un letto d'ospedale»

«Maggy non devi addossarti la colpa. La scelta non è stata tua. Non potevi farci niente, non potevi cambiare la situazione. Ma, scusami la domanda, perché eri già a Sydney?»

«I miei hanno divorziato. Ho ricevuto un pacco da Luke nel quale mi ha inviato una sua felpa e una lettera» rispondo porgendogliela.

Loro iniziano a leggerla e io ne approfitto per mandare un sms a mia mamma

"Mamma tutto ok. Stai tranquilla"

Una sua risposta non tarda ad arrivare

"Maggy cos'è successo? Come sta Luke?"

Mia mamma ha sempre avuto un bel rapporto con i miei amici e io posso dire lo stesso in quanto i genitori degli altri mi considerano come una seconda figlia. Liz, la mamma di Luke, soprattutto.

Mi affretto a digitare la risposta

"è fuori pericolo, stiamo aspettando che si svegli. Sperando lo faccia. Ti spiegherò tutto. Notte ti voglio bene"

Era vivo, non era in pericolo. Questa cosa mi faceva star bene.

Ma non sapevano se e quando si sarebbe risvegliato.
Sarebbero potuti passare giorni, settimane, mesi ....

Mike esce dalla stanza con uno sguardo abbastanza deluso in volto.

«Forza, andate» annuncio ad Ashton e Calum

«Ma, Maggy?»

«Prima voi, io dopo»

Entra prima Calum, mentre Ashton continua a starsene appoggiato alla finestra dalla quale si può vedere Luke.

«Io vado a prendermi un caffè. Maggy, Ashton? Volete qualcosa?» ci chiede Mike.

«Io no grazie» dico , guardando nella direzione di Ash che mima un no con la testa.

Si vede quanto sia distrutto da questa situazione, non l'ho mai visto così giù di morale.

Mi avvicino a lui «Ashton, stai tranquillo»

Non risponde, si avvicina ancora di più a me, abbracciandomi.

Cal nel frattempo esce dalla stanza con gli occhi arrossati.

«Ashton, vai» mi stacco dal suo abbraccio indicandogli l'infermiera che lo stava aspettando con il camice per farlo entrare.

«Cal stai calmo» gli dico avvicinandomi a lui, confortandolo.

Mike ritorna e sembra più calmo rispetto a prima.

Anche Ashton esce da quella stanza, con un volto privo di espressioni, per poi avvicinarsi a me lasciandomi un bacio tra i capelli.

«Vai piccola»

Indosso il camice e con il consenso della donna entro nella stanza di Luke.

Mi avvicino al suo letto.

Lui è li, immobile. Il suo petto si alza e si abbassa ritmicamente.

I suoi occhi sono chiusi e le labbra socchiuse.

L'unico rumore che si sente è di quell'odioso macchinario che scandisce i suoi battiti cardiaci.

Mi avvicino ancora di più e gli prendo la mano.

Il mio è un gesto spontaneo, non ci penso su molto.

La sua mano è molto fredda.

«Luke» sussurro, sperando potesse sentirmi. «Come stai piccolo? Mi manchi. Hai visto? Sono qui, di fianco a te»

vederlo così impotente, mi distrugge.

Lui non risponde ovviamente

«Luke ti prego apri gli occhi. Ho bisogno di te. Io ti amo» ripeto ormai disperata appoggiandomi sulla sua mano, consapevole di non poter sentire la sua voce.

Forse mai più..

20 lunghi secondi di silenzio in cui solo i miei pensieri osavano proferire parola.

Poi la sua voce

«Maggy» sussurrato appena

«Luke, tesoro» dico improvvisamente alzandomi «Luke stai sveglio che chiamo qualcuno »

Lui in risposta fa un lieve cenno con la testa.

«Infermiera» urlo attirando l'attenzione della donna «Si è svegliato»

Lei entra velocemente all'interno della stanza seguita dal dottore con cui abbiamo parlato prima.

«Signorina esca » mi dice.

«Io...»

«Esca immediatamente » mi interrompe con voce autoritaria.

Beside you || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora