Capitolo 22.

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-Venere, che succede?- tornai con la mente sulla Terra, appena sentii Luca pormi quella domanda. Avevo la testa invasa di pensieri e l'imboscata di Chiesa aveva solo peggiorato le cose. Ma perché doveva sempre rispuntare nella mia vita?

-Federico è venuto a parlarmi dopo l'allenamento- lo dissi tutto d'un fiato, temendo la sua reazione, ma il suo viso rimase rilassato, come se aspettasse che dicessi dell'altro e quello non fosse tutto -Non ti dà fastidio?-

Fece spallucce e posò la mano sulla mie gambe, che erano posate sulle sue, accarezzandole appena -Un po', ma mi fido ciecamente di te e, per questo, so che non c'è poi chissà quale motivo per agitarsi-

-Boh ok...- non so perché, ma la sua risposta mi diede leggermente fastidio. Probabilmente ero solo molto stanca per tutti gli eventi accaduti in quei giorni e me la stavo prendendo male per qualcosa che non aveva nulla di sbagliato

-Ok, che ho fatto?- spense la televisione con il telecomando e si girò leggermente verso di me, così io tolsi le gambe da sopra lui mettendole poi a terra

-Il mio ex mi viene a parlare e non ti preoccupi minimamente?-

Sgranò leggermente gli occhi sentendo le mie parole, non capì cosa volessi dire o dove volessi arrivare a parare, e aveva pure ragione... Non aveva senso il mio discorso. -Scusami, ti stai arrabbiando con me perché mi fido di te? Io voglio che alla base della nostra relazione ci sia fiducia e tutto sia molto sano. Non voglio incazzarmi con te per qualcosa che non hai fatto, non hai colpe se lui ti viene a parlare.-

Sospirai davanti alle sue parole e annuii, tornando in me e sentendomi immediatamente in colpa per la mezza sfuriata da pazza che avevo fatto. -Mi dispiace, amore- mi alzai e mi sedetti a cavalcioni su di lui, posando la fronte contro la sua -Scusami davvero. Non so perché me la sia presa così. Sono solo molto stanca, Luca. Ho la mente esausta-

Il suo sguardo si rilassò e addolcì nuovamente, mentre accarezzò piano la mia schiena e poi mise le mani sotto la mia maglia, giocando a fare dei cerchi immaginari e regolari sulla mia pelle, con le dita. -È tutto ok. Sapevo che l'avrebbe fatto e, in realtà, nemmeno avrei voluto accadesse perché ha una capacità unica di ferirti e odio vederti stare male.-

-Ti amo immensamente, non ho fatto nulla per meritarmi una persona come te al mio fianco- e lo pensavo davvero, non ero stata una persona esemplare, partendo dal fatto che avevo fatto l'amante di un ragazzo per mesi... Eppure era mio e mi amava in un modo incondizionato e puro

-Piantala.- disse solo questo e poi mi zittì con un bacio e io ricambiai immediatamente, cercando di staccare la mente. Era come ossigeno per me, scacciava via i brutti pensieri in un solo attimo. E io, per questo, non dovevo rischiare, certamente, di rovinare tutto per colpa dei malumori creati dalle altre persone. Dovevo vivermelo fino in fondo.

Ero convinta che nessuno avrebbe rovinato la nostra storia d'amore se ci fossimo continuati ad amare e rispettare in quel modo speciale.

*

Federico

Ero stufo di stare a guardare Luca e Venere che sembravano sempre più legati. Lei veniva alle partite in qualità di sua fidanzata. La portava a tutte le uscite di coppia. Lei non aveva occhi che per lui, e anche qualche ora prima, quando le ero andato a parlare e mi aveva risposto che lo amava, aveva fatto quel sorriso dolce che faceva anche per me, in passato, ogni qualvolta che si incantava a guardarmi.

Mi stava sostituendo alla grande. Non ero più nulla per lei. Non era più nulla la storia che avevamo condiviso. Ma non potevo far sì che accadesse del tutto... No. Nutrivo una speranza che, in fondo, lei mi amasse ancora, anche se poco. Ero pronto a lottare per riprendermela. Ero così intenzionato a ripiombare nella sua vita per farle tornare alla mente ogni cosa che avevamo vissuto insieme, avrei fatto qualsiasi cosa per sentire nuovamente il sapore delle sue labbra o fare l'amore con lei.

Un altro amore|| Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora