Nemuri entrò silenziosa, trovandolo seduto in un angolo della stanza, le braccia a circondare le ginocchia strette al petto.
«'Zashi...» Gli si avvicinò, sedendoglisi accanto e accarezzandogli i capelli con fare amorevole.
Non disse nulla, lasciando che le lacrime e i singhiozzi continuassero a uscire liberamente.«Cos'è successo...?» Chiese, lasciando che il ragazzo gli si rifugiasse tra le braccia come un bambino, stringendo con le mani il suo soffice maglioncino color senape.
Il biondo si zittì per un momento, cercando di mettere ordine tra i pensieri, incerto da dove iniziare.
Sapeva di non avere il diritto di lamentarsi, ma faceva comunque male, dannatamente male.
«C-credevo che... Insomma...» Lei riprese ad accarezzargli i capelli, stringendolo a sé.
«Lo so...»
Sapeva che lei con molta probabilità si stava trattenendo dall'urlare e inveire non solo contro Aizawa, ma anche contro di lui, per la sua stupidità.«Nem, io- Io non so cosa fare...» Si portò una mano al petto, stringendo la maglietta e la pelle sottostante con forza.
Lei non disse niente, lasciando che una lacrima solitaria rigasse anche il suo volto.
«Avevi ragione... Sono solo un cretino...»
«Avrei tanto voluto non aver ragione 'Zashi. Davvero tanto...» E rimasero lì, abbracciati su quel pavimento, fino a quando Nemuri decise che avrebbe ospitato Hizashi per qualche giorno.*
Non era da lui rimuginare troppo su quello che succedeva durante il weekend, eppure ora si ritrovava seduto in modo scomposto, la testa appoggiata sul tavolo della cucina, a ripensare agli avvenimenti di due sere prima.
Da quando aveva cominciato a farsi delle domande su di lui e di Yamada, una figura del suo passato era tornata a fargli visita, nei momenti meno indicati.«Takeru...» Sussurrò quel nome, assaporando il suono prodotto dalle sue labbra.
La somiglianza tra di lui e Satoru, il ragazzo del bar, era stata lampante sin da subito; questo l'aveva spinto tra le sue braccia con estrema facilità. Gli si sarebbe concesso in un vicolo o nel bagno del bar se non fosse stato lui a insistere di andare in un hotel.Era da un po' che non viveva una notte del genere. Satoru ci sapeva fare, indubbiamente... Un brivido gli percorse la schiena al solo pensare alla sua lingua e alle sue mani.
Eppure, più di Satoru, più di Takeru... A lui era mancato Yamada quella notte.
Rivedeva quei suoi occhi ovunque, e si era sorpreso nel sentirne la mancanza durante la passione; per quanto ci avesse provato, era una sensazione che non riusciva a scacciare.Si alzò dalla sedia solo per rispondere al citofono, controllando le lancette dell'orologio per capire quanto tempo aveva sprecato per quei pensieri inutili.
Fu quasi contento che Shirakumo fosse passato da lui per salutalo, almeno l'avrebbe distratto rubandogli un sorriso.
Lo pensava sul serio. Finché non vide la sua espressione funerea.«Si può sapere che hai combinato?» Il tono di Oboro lo colpì più di quanto dovesse.
«In merito a cosa?» Poteva immaginare a cosa si riferisse, ma sperava con tutto sé stesso di non dover parlare di nuovo al biondino.
«Hizashi. Non si è più fatto sentire, tranne per dire che non parteciperà alla cena di giovedì, e Nemuri mi ha dato buca per l'uscita di oggi!»
Per l'appunto: si parla del biondino.Strabuzzò lo sguardo poi, un attimo confuso dalla piega della discussione.
«Kayama? E che c'entra lei?» Si alzò per prendere una birra dal frigo, offrendone una al suo ospite.
«Come che- Senti, Nem e Hizashi sono sempre assieme, di sicuro lui le avrà parlato della vostra "relazione".» Il corvino si irrigidì di colpo: il fatto che Yamada potesse aver raccontato di tutto ciò a qualcuno non l'aveva mai preso in considerazione. Soprattutto, non aveva considerato Nemuri.«E probabilmente sospetta che pure io ne sia al corrente. Quindi, se mi ha dato buca vuol dire che hai combinato qualcosa.»
Rimase per un attimo a guardarlo negli occhi, la birra ancora in mano, intatta.
«La tua intelligenza mi sorprende sempre Oboro.» Lo disse con un tono talmente serio che per poco non si beccò uno scappellotto da un celeste alquanto irritato.
Doveva attuare quella tattica, se voleva uscirne senza troppe discussioni.Diversamente dal solito infatti, Oboro non rise. Si era reso conto che l'amico doveva aver esagerato, e non gli piaceva la piega che quella situazione stava prendendo.
«Senti, lo so che per te è difficile fidarti delle persone. Ma non lasciare che il tuo passato ti rovini, e che rovini anche Hizashi.»Shota strinse la lattina con forza, mordendosi il labbro.
Perché a tutti importa solo di lui? Non è grande abbastanza per guardarsi le spalle da solo?
«Perché non gli dai una possibilità? Lui non è come Takeru, magari potrebbe-» A passo svelto andò verso la porta d'ingresso del suo appartamento, impugnando la maniglia e lasciando che le ciocche nere coprissero il suo sguardo, volto al pavimento.
«Scusami amico, ma credo che tu debba andartene.»
Con un sospiro, Oboro prese la sua felpa dalla sedia e guadagnò l'uscita.Disse qualcosa, ma Shota nemmeno lo ascoltò.
Chiuse la porta con forza, lasciando che la rabbia iniziasse pian piano a pervaderlo; afferrò il suo borsone, sempre pronto vicino all'ingresso, e si cambiò di volata, pronto ad uscire e diretto verso la palestra: prendere a pugni qualcosa forse lo avrebbe aiutato.
Fu solo quando ebbe in mano il cellulare per controllare l'orario che si accorse di star scorrendo i messaggi fino alla chat con Yamada, silenziosa da diversi giorni.Era impossibile che tutto ciò stesse accadendo per la discussione avvenuta nell'appartamento del biondo.
Continuò ad osservare la sua foto profilo, quasi in trance.
Nella sua mente fece capolino l'immagine di un ragazzo che aveva intravisto all'hotel, mentre guidava Satoru verso l'ascensore.
Aveva istintivamente pensato a Yamada, lo ammetteva: ormai lo vedeva praticamente ovunque. Ma, che fosse lui, era praticamente impossibile... Forse.Si riscosse dando un'ultima occhiata a quell'immagine: una foto dell'anno prima di lui al mare, in costume da bagno con un paio di occhiali da sole a specchio.
Strinse la mano libera sulla borsa della palestra: non fosse stato per la sua suscettibilità avrebbe avuto un'alternativa molto più allettante del sacco rosso per calmare i nervi.Anzi, a pensarci meglio, se non avesse avuto quel carattere così sensibile e una stupida infatuazione, non avrebbe nemmeno avuto bisogno di scaricarla la tensione.
Buongiorno a tutt* ✨
Oggi non mi dilungo molto, come avrete letto quello di oggi è stato un capitolo di passaggio, che ci introdurrà ai nuovi sviluppi della storia. Positivi o negativi che siano, ahinoi.
Sempre curiosa sui vostri punti di vista, ovviamente 🥰Come sempre vi ringrazio per aver letto/votato/commentato la storia! Pace e bene, alla prossima settimana 🖤💛
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Loving You is a Losing Game [EraserMic AU]
ФанфикA dieci anni dalla sua dichiarazione, un sentimento immutato guida Hizashi attraverso una serie di scelte e imprevisti, che metteranno alla prova l'amore incondizionato che prova per il suo ex-compagno di scuola, Shota. * Allora, il titolo fa schif...