SCELGO ANCORA TE.24

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Pov's Caleb

Feci compagnia ad Andi tutto il giorno.
Parlammo di un sacco di cose, dalla più stupida alla più seria.
Gli parlai di mio padre e di mio fratello.
Decisi di chiedere proprio a Noa di venirmi a prendere.
Anche per raccontargli definitivamente la situazione.
Finalmente posso stare con Andi, dopo un tempo che per me sembrava infinito, sono riuscito a non farmelo scappare una seconda volta.
È sempre, sempre stato difficile non accorgersi della presenza di Andi.
Può sembrare estroverso e anche molto diretto come ragazzo, ma non ha mai mischiato per nessun motivo la vita sociale con quella famigliare.
Da piccolo sapevo che i genitori di Andi lavoravano tantissimo, quindi il biondo rimaneva a casa sempre con la babysitter ed alcune volta veniva a dormire da me per qualche giorno.
Ma non so perchè cambiava radicalmente quando stavamo a casa sua.
Non ho mai voluto dare peso a questa cosa, perché pensavo non fosse così importante, ma mi ha sempre dato fastidio.
Quindi gli chiesi il motivo una volta per tutte.

Caleb:- senti Andi, io non ho mai capito una cosa...
Andi:- dimmi
Caleb:- perché quando passavamo del tempo a casa tua e c'erano i tuoi genitori, cambiava il tuo modo di fare nei miei confronti?
Cioè mi ha sempre turbato questa cosa come se avessi paura che loro scoprissero chi sei veramente.

Non rispose subito e questa cosa mi preoccupò e non poco, ma dopo qualche minuto parlò.

Andi:- perché è così.
Io avevo paura di mostrare come ero veramente ai miei genitori.
Ti ricordi che molto spesso c'era sempre la babysitter con me no?
Caleb:- si me lo ricordo.
Andi:- ecco, quella donna restava con me perche i mei genitori lavoravano sempre fuori città e le poche volte che ritornavano, mi rivolgevano a stento la parola.
Ho sempre voluto una mamma come la tua, per questo non mi tiravo mai indietro quando mi chiedevi di dormire da te.
Perché quando stavo a casa tua, mi sentivo bene.
Mi sentivo in una vera famiglia.
Verso la seconda media, cominciai a stare a casa da solo, e per questo ogni singola volta che tornavo a casa e non trovavo nessuno, avevo paura di rimanere da solo e per questo invitavo sempre qualcuno.
Ho sempre saputo che i miei non mi volevano, non mi hanno mai voluto.
Io lo sapevo, ma ne ho avuto la conferma quando alla fine della terza media mi portarono in un orfanotrofio...
Non mi dispiaceva per nulla.
Preferivo non avere nessuno genitore , che averne due che non ti accettano per come sei, e non ti rivolgono neanche la parola.
Poi a diciotto anni esattamente qualche mese fa mi sono preso un appartamento qui, e ho voluto finire l'ultimo anno nella tua stessa scuola.

Non seppi che dire.
Lui lo ha raccontata con un sacco di leggerezza, ma di leggero non aveva proprio nulla.

Non sapevo che fare, così mi avvicinai e lo abbracciai.

Rimanemmo si e no dieci minuti buoni in quella posizione facendoci delle coccole ogni tanto.
Però qualcuno decise di disturbarci bussando alla porta.

Noa:- cia-.... che ci fate così appiccicati voi due?!
Caleb:- calmati ci stavamo abbracciando...

Mi girai verso Andi, che sbiancò alla vista di mio fratello.

Caleb:- perche quella faccia?
Mica ti mangia è!?
Noa:- no no stai tranquillo non ti mangio vero Andi?
Andi:- n-no non credo...
Caleb:- ok, cosa mi state nascondendo?
Noa:- nulla perchè?
Caleb:- pensi io sia stupido? Sono tuo fratello lo vedo quando mi nascondi qualcosa.
Noa:- aaa e va bene.
Prima di trasferirci e prima che rompesse definitivamente i contatti con te, parlammo. Tutto qui.
Caleb:- più che parlare lo hai traumatizzato.
Noa:- no oserei dire il contrario. Va bene però ora dimmi che cavolo succede.
Caleb:- io ed Andi ci siamo messi insieme.
Noa:- ok, allora Andi, ti ripeto le stesse edentiche parole dell'ultima volta.. se io vengo a sapere che si è fatto male a causa tua o glielo hai fatto tu, giuro su qualsiasi cosa, che non te lo faccio più vedere.

◇ Amami Ancora Una Volta◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora