5. La felpa di Spongebob

126 12 4
                                    

"Uhm no, togli questa parte."
Il ragazzo cliccò un paio di tasti sulla tastiera e fece ripartire la canzone.
"Fermo fermo, qui, " Namjoon indicò con l'indice un punto sullo schermo del computer. "Non mi piace questo eco."
Un'altro rumore di tasti e venne eliminato quell'eco.
La voce di Namjoon rappava dagli autoparlanti mentre Hoseok aveva una mano sotto il mento, guardando dal divanetto i due amici lavorare alla canzone.
"Forse il testo non mi convince."
Yoongo si voltò verso di lui con la sedia girevole.
"Che intendi, non sei soddisfatto?"
Namjoon mormorò annuendo.
"Ho paura sia troppo personale."

"Life" era la prima canzone che stava componendo per il suo mixtape, scrisse una parte di testo anni prima e usò sopra una base. Il suo rap in quella canzone era molto calmo, non aggressivo come le sue solite canzoni.
Per Namjoon, accettarsi è sempre stata una sfida. Fino da sempre i suoi genitori non riponevano molta fiducia nella sua musica, ma con il tempo accettarono che loro figlio volesse intraprendere quella carriera.
Il giorno in cui morì il suo cane, iniziò a chiudersi in sé stesso. La sua famiglia non era mai a casa e la sua palla di pelo era la sua l'unica compagnia.
Era un genio incompreso, i suoi compagni credevamo fosse troppo sentimentale e stupido, gli dicevano di essere più semplice, pensare meno e divertirsi. Ma per Namjoon, divertirsi era scrivere, comporre musica e cantare.
A dieci anni iniziò a soffrire di ansia, paura di rimanere solo e dell'abbandono. A dodici scoprì il rap, iniziò a scrivere i suoi testi e nonostante nessuno avesse ascoltato o letto i suoi testi più profondi, per Namjoon quelli erano solo uno sfogo.
Si faceva spesso domande sulla vita, domande che un bambino non penserebbe mai.
Quando si svegliava la notte dai suoi incubi, si sedeva alla finestra e scriveva sul suo taccuino, sotto la distesa di stelle. Scriveva i suoi pensieri più profondi e parole che non aveva mai pronunciato.
Senza la musica probabilmente adesso non sarebbe qui.

"Credo che il testo sia fantastico così. Se non ne parli con la tua musica, come dovresti farlo?"
Namjoon si voltò verso Hoseok, il ragazzo si era alzato e avvicinato ai due.
"Perché hai scritto Life?"
Hoseok si appoggiò alla scrivania, mentre il più giovane lo guardava con occhi sgranati, si ritrovò momentaneamente senza parole.
In realtà.. perché l'ha scritta? Namjoon aveva l'abitudine di scrivere tutti i suoi pensieri, ma non aveva una musa, un' ispirazione o altro.
"Devi capire cosa scrivi, così potrai accettarlo e non sarà tropo personale." Hoseok gli sorrise e Yoongi annuì d'accordo.
"Ho parlato della mia depressione nella mia musica e ho sempre pensato che lo stessi facendo solo per me ma," Yoongi si voltò, incontrando lo sguardo di Namjoon. "mentirei se dicessi che non lo faccio anche per gli altri."
Il più grande si alzò dalla scrivania, facendo cenno a Namjoon di sedersi.
"Devi solo capire per chi e perché lo fai. Non avere fretta, non hai bisogno di capirlo subito, solo.. pensaci, va bene?" disse, prima che Hoseok e Yoongi uscissero dalla stanza, lasciando Namjoon da solo.

Come avrebbe dato vita ai suoi pensieri se non con la musica?
I suoi pensieri non erano così chiari, quindi metterli nero su bianco era molto più difficile.
Erano le undici passate di venerdì sera, aveva passato l'intera giornata nel suo studio a lavorare ai suoi testi. C'erano carte accartocciate su tutta la scrivania in legno, diverse penne sparse e tre o quattro bicchieri di cartone che una volta contenevano il caffè, ma adesso circolava tutto nel corpo di Namjoon sottoforma di adrenalina. Infatti era riuscito tranquillamente a rimanere sveglio fino a quell'ora mangiando poco, ma adesso iniziava a perdere colpi, sbadigliava di continuo. Si passò le dita tra i capelli e si stropicciò via il sonno dagli occhi.
Sobbalzò quando il cellulare vibrò improvvisamente sulla scrivania.

Eun
Quando finisci?

Namjoon
Non so, forse tra un'ora.

Eun
Hai mangiato? Mio fratello ha fatto i jjajamyeong e ti ho portato a casa un piatto. Riscaldalo e mangialo quando torni.

Let's meet in New York! [namjin] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora