9. Heartbeat

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Namjoon si svegliò tardi quel giorno. Erano mezzogiorno e ventidue quando la sveglia suonò. Pranzò velocemente e si infilò la maglia, rigorosamente al contrario, e se ne accorse solo quando arrivò nel suo studio. Con la solita tazza di caffé se ne rovesciò una goccia sul petto, fu allora che si accorse dell'enorme etichetta bianca posta di lato (che non aveva mai letto e se ne domandava lo scopo), così corse in bagno e si sistemò. Quella sarebbe stata una giornata impegnativa.

Aveva trascorso una settimana
tranquilla, appena si svegliava mandava regolarmente un messaggio alla sua ragazza che sarebbe tornata entro due settimane. Diceva di avere la voce leggermente rauca e di non stare al meglio delle sue condizioni, ma Namjoon la rassicurava sempre dicendole che i fan l'avrebbero amata sicuramente, ma non tanto quanto lui.
Aveva lavorato ancora al suo album e presto avrebbe finito un'altra canzone.

Quel giovedì invece, era piuttosto impegnativo. Non solo si era svegliato a mezzogiorno perché aveva finito di leggere un libro alle tre del mattino, ma aveva anche un appuntamento nel pomeriggio per il servizio fotografico del suo album.
Perciò uscì dal suo studio poche ore dopo esserci entrato, giusto il tempo di salutare Hoseok e Yoongi, e si diresse a prendere un Mc Flurry all'oreo e fare un salto in biblioteca. Aveva ancora un'ora prima dell'appuntamento ed erano solo le tre e mezza, avrebbe fatto un giro per poi partire.
Entrò in biblioteca con il bicchiere di cartone in una mano e la borsa nell'altra. Resitituì il libro che finì proprio la notte prima e prese a passeggiare per gli scaffali, quel posto sembrava così antico e curato che pareva preso da un set cinematografico. L'odore di legno antico, libri polverosi e silenzio erano al solito posto.
Segnò sul cellulare i titoli che gli interessavano di più per poi cercare informazioni su internet e decidere se li avrebbe presi o meno.
Passò davanti ad uno scaffale più rovinato di altri ed un libro dalla copertina bianca e un nome familiare attirò la sua attenzione. Si avvicinò con la cannuccia alla bocca e la tirò fuori quando i ricordi gli affiorarono alla mente.
"Il Piccolo Principe" era sempre stato il libro preferito di Taehyung da bambino, ricorda che glielo leggeva sempre quando stavano insieme.
Allungò la mano verso lo scaffale e lo afferrò, tirandolo fuori e girandolo tra le sue mani. Una spolverata di polvere e ricordi raffiorò nella sua mente.

Ricorda ancora di come uscissero di nascosto di notte a comprare gelati, andavano nei boschi e nelle case abbandonate fingendo di essere youtubers alla ricerca di visualizzazioni.
Ricorda anche la stranezza di Taehyung, un ragazzo un po' strano che spesso ritrovava a fissare il vuoto o salvare gli uccellini feriti.
Ma ricordava anche di come lo aveva abbracciato stretto quella notte in cui scappò di casa, perché aveva paura di confessare ai suoi genitori di amare anche i ragazzi.
Dopo un incubo, si ritrovò stretto tra le sue braccia, una mano salda sulla sua schiena e l'altra ad accarezzargli i capelli dolcemente, sussurrandogli "Va tutto bene, ci sono io con te".
Namjoon continuava a ripetere "Non lasciarmi" tra un sighiozzo e l'altro mentre stringeva a pugno le sue ciocche di capelli, quasi a strapparle.
Le ginocchia permute al petto mentre il respiro era mozzato dal forte pianto. Ci credeva davvero a quelle parole, Taehyung non l'aveva mai lasciato.

Namjoon ridacchiò al ricordo di quella notte, allora credeva addirittura di provare qualcosa per Taehyung, erano sempre stati uniti ma iniziò a pensare che quei sentimenti non erano solo di amicizia.
Ci fu un periodo in cui era agitato quando stavano vicini, era geloso di lui e cercava di attirare la sua attenzione. Ma quando una sera di mezza estate, dopo l'ultimo giorno di scuole superiori, lo baciò durante il gioco della bottiglia Namjoon si rese conto di non provare niente. Taehyung ridacchiò, credendo fosse solo divertente ai fini del gioco. In seguito gli confessò che quella fu una scusa per baciarlo e Taehyung tutt'ora lo prendeva ancora in giro.
Fu un momento importante quello, la prima volta in cui imparò a distinguere l'amore dall'amicizia.
Adesso ogni qual volta si chiedeva se stava bene con il suo partner, se era davvero disposto a passarci il resto della sua vita.

Let's meet in New York! [namjin] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora