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𝟬𝟯 🌑 𝗧𝗜 𝗢𝗗𝗜𝗢, 𝗦𝗧𝗔𝗠𝗠𝗜 𝗟𝗢𝗡𝗧𝗔𝗡𝗢

Il giorno seguente, avere a che fare con Jeongguk risultò essere più complicato di quanto si sarebbe mai potuto aspettare.

Il corvino non rispondeva alle sue provocazioni, non lo guardava in viso, non osava nemmeno respirare la sua stessa aria e dopo aver trascorso le prime quattro ore di lavoro, aveva chiesto un permesso per assentarsi a causa di un malore che chiaramente non aveva.

Il direttore però glielo aveva dovuto concederglielo comunque e quindi Jeongguk era uscito dal reparto abbandonandolo all'interno di esso senza però rivolgergli alcuna battutina su come ─ in un modo o nell'altro ─ stesse uscendo per la prima volta in anticipo rispetto lui. Non aveva capito il perché di tale mancata reazione e provocazione, non l'aveva guardato per tutto il giorno ma era pronto a sentire quanto meno un "me ne vado prima di te" che invece non aveva udito nemmeno per sbaglio.

Jeongguk era principalmente il primo dei due ad iniziare quei battibecchi, come ad attirare la sua attenzione in maniera inconscia, infischiandosene di come alla fine di tali scambi di battute continuasse ad essere il perdente che incassa insulti senza essere in grado di ribattere. Il corvino a volte lo confondeva parecchio, trovava i suoi comportamenti insoliti, non li comprendeva a pieno ma di nuovo se ne fregava perché non era assolutamente affar suo se il più giovane non fosse in grado di farsi rispettare in quelle discussione che lui stesso apriva per primo.

Sta di fatto che indipendentemente dalla giornata trascorsa senza avere alcun minimo contatto tra di loro ─ fisico o parlato che fosse ─ era già consapevole di come Jeongguk sarebbe comunque giunto la lui quella notte proprio perché durante quei loro momenti si lascavano alle spalle qualunque evento successo alla luce del solo. Aveva bisogno del corpo di Jeongguk.

Pregò quindi che le sue restanti quattro ore passassero il più in fretta possibile e una volta fuori inviò immediatamente un messaggio al corvino ordinandogli di farsi trovare al suo appartamento così che in meno di una ventina di minuti ─ non appena sarebbe arrivato a sua volta ─ avrebbero potuto cominciare subito. Nonostante Jungkook gli visualizzò il messaggio senza rispondere Taehyung diede semplicemente per scontato che avesse attuato il "chi tace acconsente" motivo per cui l'avrebbe come minimo trovato già nudo, sporto contro il divano e alla sua completa mercé.

Beh, si sbagliò di grosso.

Non solo Jeongguk non si fece trovare lì ma quando provò a chiamarlo per ordinarglielo in maniera decisamente meno cauta, l'unica risposta che ebbe fu lo scattare della segreteria telefonica segno che quella sera il minore dei due non aveva alcuna intenzione di farsi raggiungere in alcun modo.

Sarebbe andato dritto da lui, afferrandolo per i capelli e scopandoselo addirittura sui gradini di casa ma c'era un fattore piuttosto importante che glielo impediva: il non sapere dove diavolo abitasse.

In maniera involontaria conosceva parecchie cose di Jeongguk nonostante non parlassero spesso tra di loro se non per insultarsi o gemere di piacere ─ visto comunque l'anno di conoscenza durante il quale poco alla volta alcune informazioni personali trapelavano ─ eppure il particolare riguardante la sua abitazione non gli era mai sfuggito dalle labbra e lui allo stesso modo non aveva mai spinto per saperlo in quando non necessario. Fino a quel momento quanto meno.

Frustrato dal non poterlo raggiungere in alcun modo si era dovuto per forza di cose dare una calmata: era entrato in doccia, si era dato piacere in maniera tristemente solitaria, aveva imprecato perché il tutto non era stato minimamente paragonabile a ciò che provava facendo del sesso vero e proprio, si era preparato e agghindato con gli abiti più belli e sexy presenti nella sua cabina armadio. Confermato l'ottimo look era poi sceso in garage dove aveva preso posto all'interno della sua auto di lusso per poi avviarsi verso lo stesso pub della sera precedente così da incontrare ─ questa volta in un appuntamento di coppia e non più ad un incontro di gruppo ─ con la donna che tanto aveva attirato la sua attenzione.