𝟭𝟰 🌕 𝗜𝗟 𝗦𝗢𝗟𝗘 𝗲' 𝗣𝗘𝗥 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗜

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Per Jeongguk assimilare e comprendere le parole di Gwen era stato praticamente impossibile.

Si era immobilizzato, aveva percepito i suoi polmoni smettere di pompargli l'ossigeno in corpo ─ nel cervello soprattutto ─ e per un istante si ritrovò a vedere tutto nero attorno a sé, come se fosse stato avvolto nelle tenebre della disperazione, dell'incredulità e della sofferenza.

In quel buio durato per lui un'eternità e per Gwen nemmeno un istante, aveva affrontato tutto ciò che tanto l'aveva fatto soffrire, aveva immagino se stesso all'altare al posto di Gwen, si era immaginato di vedere Taehyung inginocchiarsi per chiedergli la mano, si era immaginato di accompagnarlo per controllare i vari preparativi, provare i loro abiti- E invece ognuna di queste cose le stava sperimentando con un'altra persona, con una che amasse, con una che volesse e per la quale avrebbe lottato.

Jeongguk non era niente di tutto ciò e l'ennesima verità sbattutagli in faccia non aveva fatto altro che ferirlo. Ogni cosa sembrava ridurlo a pezzi, si chiedeva perché nessuno non avesse mai tatto nel parlargli, nell'atteggiarsi verso di lui ma la realtà era che la sua mente era fin troppo distrutta e spezzata per accettare qualunque cosa.

Non importava se Taehyung e Gwen lo imboccavano con la pillola della verità dolce, comprensibile e non sofferta, non importava cosa i due cercassero di fare, come tentassero di mantenere stabile il tutto perché tanto lui mai avrebbe smesso di insaccare la loro felicità come la più dolorosa delle botte, come se ad ogni loro bella notizia ci fossero decine di persone intente a prenderlo a calci senz'alcun remore.

Era questo che provava, era questa la sofferenza ed era sempre questo ciò che avrebbe dovuto continuare ad affrontare.

Era stato davvero difficile trovare una spiegazione al perché le cose avessero cominciato a diventare talmente irreparabili e completamente fuori dalla sua portata ma l'unica risposta che si seppe dare era che a quanto pare il suo destino era proprio quello di continuare a soffrire come un'anima dannata nel non poter restare accanto al proprio possessore.

Si sentiva tagliato fuori. E se Taehyung avesse voluto sposarsi proprio perché non aveva ricevuto più segnali da lui da diversi mesi a questa parte? E se insistendo maggiormente su di loro avesse potuto cambiare idea? E se si aspettasse della insistenza da parte sua e ora aveva optato per il matrimonio come per fargli un torto? E se avesse voluto dare a sua volta un taglio definitivo al loro rapporto escludendolo per sempre dalla sua vita?

Sentiva come se stesse andando fuori di testa, come se si stesse aggrappando a degli specchi che nient'altro facevano se non mostrargli quanto stupidamente stesse scivolando e fallendo. Nella sua mente vi era solamente Taehyung, Taehyung, Taehyung, Kang che sicuramente lo insultava per questa sua debolezza, Taehyung, Taehyung e di nuovo Taehyung.

Aveva fatto tanto per non soffrire, per ridurre il proprio dolore ma a questo punto ognuno dei suoi progressi fatti fino a quel momento parevano essersi completamente azzerati. Era come ripartito da zero. No, peggio, in quel momento ciò che stava realmente facendo era continuare ad arretrare.

Aveva ormai capito di aver perso la battaglia contro quel malessere chiamato amore, ormai aveva dovuto per forza prenderne coscienza ─ come se già non avesse provato a farlo durante gli ultimi mesi passati ─ ma ciò che gli aveva dato il colpo di grazia facendogli comprendere quando i suoi tentativi fossero stati inutili perché dettati da un bisogno e non da un volere, era stato vedere Taehyung raggiungerlo, afferrarlo per il braccio e fermarlo con l'intento di parlarci.

«Jeongguk-» lo aveva bloccato appena fuori da lavoro, trasalendo appena nel vederlo cercare di scansarsi da quella presa senza però osare guardarlo o parlare. «So che non vuoi avere a che fare con me ma- Hai una decina di minuti per me? Ho bisogno di parlarti, m-mi serve poco tempo okay? Ti lascerò il braccio ma vorrei che mi ascoltassi. Puoi anche non rispondere se vuoi, va bene?» gli chiese agitato, facendogli corrugare le sopracciglia; da quando Taehyung gli parlava in maniera tanto pacata e incerta? Perché non lo stava semplicemente strattonando nel primo posto isolato così da parlargli indipendentemente se avesse voluto o meno? Perché gli stava chiedendo il permesso per una cosa del genere? Quanto era cambiato Taehyung in questi mesi?

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