VIII

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[Akaashi]
Ormai è passata una settima da ciò che successe con Bokuto, ancora ci stavo male.
È proprio per questo motivo che l'amicizia... oppure l'amore non mi servono,  prima o poi tutti se ne vanno, e Bokuto mi ha ferito troppo, sono passato dall'essere in paradiso, all'essere in un luogo peggiore dell'inferno, ci piango su da quel giorno, nonostante non lo voglia. Di solito la mia razionalità e il mio cervello, hanno sempre avuto la meglio sul mio cuore, ma questa volta sta andando tutto in fumo. Non vedo a scuola da una settimana, dico di star male, ed effettivamente non è una bugia. L'unica persona con cui parlo è Kenma, ma appena prova a prendermi l'argomento "Bokuto" lo interrompo subito, dice di aver qualcosa da dirmi, ma non mi importa, non per il momento.
[...]

È Lunedì, oggi andrò a scuola, non perché sto meglio, ne perché io voglia vedere Bokuto, semplicemente la scuola è importante e ne ho già persa fin troppa per i miei gusti.
Non ho fatto colazione, in realtà non tocco cibo da ieri sera, mi sono solamente lavato e sono uscito.
Non appena vedo la porta della classe, mi sale un senso di nausea e di angoscia, non voglio rivederlo, non voglio rivedere la sua faccia sorridente, la faccia con cui mi ha usato.
Entro, silenziosamente ed in fretta mi siedo al mio posto.

"Buongiorno Akaashi... ho saputo che hai avuto la febbre stai meglio?"
Ovviamente, siccome il mondo mi sorride, questa domanda me la fa giusto Bokuto.

"Mai stato meglio prima ad ora."  È il secondo tono più freddo che io gli abbia mai rivolto, il primo è stato quella sera, quella sera infernale e da dimenticare.
"Capisco, meglio così allora" , come fa a dirlo con così tanta calma? Non lo sopporto.
"Senti Akaashi, io posso spiegarti, lasciami parlare ti prego", mi giro a guardare la sua faccia non appena finisce la frase, e lo guardò con una faccia che non fa trasparire la più minima emozione.
"Bokuto-San, non c'è niente di cui dobbiamo parlare. Al momento anche solo pronunciare il tuo nome mi fa salire il disgusto."

"AKAASHI, ASCOLTAMI NON È COME CREDI". Ha alzato il tono della voce, sta letteralmente urlando, e tutti adesso ci stanno guardano insospettiti.

"N o n  m i  i n t e r e s s a" , la questione dovrebbe essere chissà adesso.

"Akaashi-Kun, Bokuto-Kun, è successo qualcosa, avete litigato?" È la professoressa di religione che ci rivolse questa domanda.

"No professoressa, scusi l'interruzione non è successo nulla." Lei annuisce e continua a parlare... non mi ero nemmeno accorto che fosse in classe , come ho fatto a ridurmi così?!
[...]

Nel tragitto di cosa Bokuto cercò di nuovo a rivolgermi la parola, ma io mi misi i miei auricolari e accesi la musica. Non appena entrai in casa, sentii la voce di mia madre, io e lei ci assimigliavamo moltissimo: entrambi capelli corvini e occhi chiari, così come li ha pure mio padre. "Keiji, è venuto un tuo amico, è in camera tua"

"Ok, grazie mamma."

Un mio amico? Ho visto Bokuto entrare a casa sua, quindi chi può essere?
Non appena entrai in vanente mia lo riconobbi subito, seduto sul mio letto con le gambe incrociate ed il telefono in mano.
"Kenma, che ci fai qui? Non fraintendere mi fa piacere la tua visita"

"Ciao Akaashi, sono qui per parlare con te, e di quello che è successo con Bokuto, visto che in chat non mi lasci dire nulla."

"Kenma, ti ho già detto che non mi importa più nulla di lui o sbaglio?"

"Akaashi, ora sta zitto, siediti e ascoltami ok?"

Mi sedetti affianco a lui, nel mentre Kenma posò il telefono.

"Quella non era la fidanzata di Bokuto... o quanto meno non più."

"Che intendi? Spiegati meglio." Ero un po' sorpreso, lo ammetto.

"Bokuto la lasciò due mesi fa... perché beh, come dire, penso che come tu sappia bene... a lui piacciono i ragazzi. Siccome lei insisteva sulla loro relazione, Bokuto la lasciò non appena passata una settimana, è da allora che lei lo segue ovunque, e che rovina i rapporti che si crea."

Bene, entra in scena l'ex fidanzata Stalker ossessionata.

"Come lo sai?" Fu l'unica domanda che mi venne in mente, il mio cervello era in tilt.

"Me lo ha detto Kuroo, a cui lo ha detto Bokuto. Ho le chat come prova se non mi credi"

"Nono, ti credo, grazie"

Dopo ciò Kenma mi salutò e se ne andò.
Avevo la testa che mi esplodeva, troppe cose sono successe nell'ultimo periodo.
Presi il telefono e aprii la chat di Bokuto:

Tu: "Ciao Bokuto-San... possiamo vederci alle 20:30 nel parco qui vicino"

Bokuto Koutaro: "AKAASHI! Certo, non sgarrerò di un solo minuto."

Posai il telefono e mi distesi sul letto.
Adesso con che faccia mi presento da lui...?



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Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.💓
Scusate eventuali errori grammaticali.

[𝐁𝐎𝐊𝐔𝐀𝐊𝐀]  𝚃𝚑𝚎 𝚋𝚘𝚘𝚔 𝚘𝚏 𝚘𝚞𝚛 𝚕𝚒𝚏𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora