Inaspettato

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Un acquazzone improvviso, scrosciante, piuttosto pieno e anche molto freddo: nessuno lo aspettava o avrebbe potuto prevederlo. E così tutti a ripararsi sotto una tettoia, dentro un negozio, strisciando contro i muri o attraversando la strada di corsa. Tante piccole formiche bagnate in cerca di protezione.

-Forza bambini, entrate in casa. Veloci, veloci- incitai i miei nipoti ad entrare, vista la forte pioggia.

Non era la prima volta che mio fratello me li lascia, essendo spesso con nostro padre, preferisce lasciarli a me che ad una balia. Ho, inoltre un buon rapporto con mia cognata, quindi nei giorni in cui lui è via ci facciamo compagnia l'un l'altra. Da sola non ce la farebbe. Hanno ben cinque figli. Kalea è la più grande, seguono poi Christhopher, Charlotte e infine i due gemellini, Joseph e Michael di 10 settimane appena.

-Zia Samah, ci annoiamo a stare dentro casa!!- mi gridano nell'orecchio in perfetta simbiosi. E non sono neanche gemelli!

- Silenzio! Sveglierete i fratellini che fanno il loro riposino, anche la mamma si è appena addormentata. Se volete vi racconto una storia di quelle che vi piacciono.

-Ne vogliamo una nuova, Zia! Una lunga e bellissima.- questa volta è la voce delicata di Kalea a parlare, questa bambina sembra avere la grazia nelle vene.

-Ne conosco una che fa al caso vostro. Adesso sedete vicino al camino e aspettatemi. Io andrò a preparare della cioccolata calda così ci riscaldiamo.- subito ubbidiscono.

Ah, i bambini...

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-Hai dimenticato il libro, zia!

-Non ce ne sarà bisogno- dico sedendomi sulla poltrona vicina al camino, mentre loro mi guardano come se fossi qualcosa da mangiare.

"Aveva piovuto per tutto il giorno, ma subito dopo il tramonto, il cielo si era andato rasserenando e anche il continuo andirivieni lungo i corrodoi del castello si andava placando e tutti pian piano tornavano alle proprie faccende.
Aria aveva accompagnato le due sorelline, Annabeth e Arisa, nella loro stanza. Dovevano essere tutte e tre molto stanche, in un mese avevano visto la loro vita cambiare radicalmente, prima la lenta, ma inesorabile avanzata del nemici inglesi, le razzie compiute nella loro contea e infine la morte dei loro genitori, partiti per la Spagna in cerca di alleati e morti durante il viaggio a causa di una tempesta, che non aveva lasciato sopravvissuti, se non uno dei mozzi di bordo che era riuscito a salvarsi miracolosamente.

-Principessa, i consiglieri di vostro padre e il duca chiedono la vostra presenza nell'ala ovest, vorrebbero conferire con voi. Ho detto loro che è tardi, ma non hanno sentito ragioni.-
Era Lidia, la sua istitutrice e, a volte, confidente.

-Grazie Lidia, vado immediatamente- anche in quel momento continuava ad essere cordiale ed educata. D'altronde era cresciuta veramente bene. Sia nel corpo che nella mente. Era bellissima nei suoi 19 anni.
Dei meravigliosi capelli castano scuro le incorniciavano il volto, in cui si potevano veder brillare le iridi verdi prese dalla madre, due pozze in cui chiunque si sarebbe perso, che quel giorno erano circondari da occhiaie e da sbavature di trucco, dovute al pianto. Era snella e slanciata e anche in quel momento vedendola camminare per i corridoi del castello, con indosso un semplice abito bianco leggero e voluminoso, sembrava di vedere un angelo.

-Signori- esordì entrando nella sala- di cosa desiderate parlarmi?-
-Nostra amata principessa, sappiamo che oggi è il giorno meno adatto per questa notizia, ma non abbiamo scelta. Gli inglesi si sono ritirati.-
-Questa è una buona notizia...no?- La giovane non capiva cosa ci fosse di negativo in quella notizia. Eppure gli inglesi non si sarebbero mai ritirati sena un valido motivo.
-Si principessa, ma non è tutto.-intervenne una voce a lei molto familiare. Era Philip, il consigliere più fidato di suo padre.- Essi si sono allontanati per l'arrivo di qualcun'altro. Si è improvvisamente avvicinata alla nave che capitanava la flotta una nave a vele nere e con la bandiera calata, ad un tratto abbiamo visto la bandiera issarsi: un teschio bianco su sfondo nero: pirati. Inizialmente non capivamo come il loro arrivo avrebbe potuto cambiare le cose, ma poi un uomo con un pesante giaccone nero con un uncino al posto della mano destra, con un balzo ha messo piede nella nave e dopo aver conferito pochi minuti con il capitano di quella, è tornato sui suoi passi e la sua nave si è allontanata in direzione delle nostre coste, mentre le navi inglesi sono entrate in mare aperto, fino a scomparire dalla nostra vista.-

-E perchè avrebbero dovuto farlo?

- Avrei una mia opinione, altezza - sollevò la mano un uomo barbuto.

- Parlate.-

- Ho sentito dire, da fonti che ritengo attendibili, che la regina inglese, Elizabeth I assoldi pirati per fare le sue conquiste. Ciò mi porta a pensare che il pirata con l'uncino sia stato mandato da Elizabeth stessa. Ciò giustificherebbe perchè alla sua parola gli inglesi siano andati via. Poi c'è chi sostiene che siano venuti qui per rifornirsi semplicemente e che il pirata in questione sia un personaggio di rilevante importanza, tanto da farli tornare indietro. Tutti noi speriamo vivamente che sia la seconda.

Dai corridoi esterni si sentirono delle voci e dei passi concitati. Poi la porta si spalancò mostrando un soldato stremato dalla corsa.

- Sono arrivati. "

-Forza a tavola- dico concludendo il mio racconto, per oggi può bastare - è ora di cena!

-Dopo cena continuiamo?-

-Certo,- sorrido - sapevo vi sarebbe piaciuta!

-Samah!- sento chiamare mia cognata - ma quella è la storia della tua bisnonna...

- Si, ma loro non lo sanno .....................................................................

Il pirata e La principessa:una storia possibile-Hook/Killian Jones #Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora