XXII CAPITOLO

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Si staccarono dopo secondi interminabili.

Aria lo guardava stupita.
Questa volta non lo aveva respinto. Anche volendo non avrebbe potuto. Ma lei non aveva desiderato bloccarlo.

Niente schiaffi questa volta.

Gli diede le spalle, probabilmente per non far vedere il rosso che le imporporava le guance.

Killian ghignò.
-Cosa c'è da ridere?- domandò lei vagamente irritata.
Ma il sorriso che prima era solo accannato si apriva sempre di più.

-Killian smettila!- gli urlò contro lei, avvicinandosi di qualche passo.
Lui sembrò tornare serio. La fissava come bloccato.
-Ripetetelo...- chiese chiudendo gli occhi e appoggiando la testa al tronco che si trovava dietro di lui.
-Cosa "smettila"? Vi piace essere rimproverato per caso?- disse lei con velata ironia. Sapeva bene che si riferiva al nome.
Lui non rispose, limitandosi a sbuffare.

Si avvicinò e le diede un delicato bacio sulla fronte, poi fece per allontanarsi.
Un passo.
Due passi.
Sempre più lontano.

Lei, presa dall'istinto, lo fermò afferrandogli la mano.

-Restate- sussurrò.
-Avete detto qualcosa?
-Restate, ceh, non qui, voglio dire... in Irlanda intendo.- riuscì a dire, mentre le guance diventavano sempre più colorate.

- Non ho niente che mi lega qui. Perché dovrei restare?- chiese apparentemente indifferente lui.
- Sono qui per accontentare Crysthal, ricostituirò una ciurma e partirò di nuovo.-

Lei sembrò delusa. 

Troppo orgogliosi emtrambi per ammettere che in fondo provavano qualcosa.
Lui fece di nuovo per andare via.

-E vostra sorella? Dice che non le piace la vita per mare... e poi la vostra condanna è stata annullata.-chiese titubante lei, facendolo fermare ancora una volta.

-Crys ci farà l'abitudine.
Detto questo se ne andò per la sua strada, e questa volta lei non lo fermò.
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-Spugna!
-Si signore.
-Fa' il giro dell'isola, trovami una ciurma al più presto.
-Noo!Non di nuovo!-dalla cabina si sentirono i pianti della piccola Crys.
Hook si passò una mano fra i capelli, frustrato. Diede un pugno all'albero della nave. Un altro. Quel coso sarebbe caduto a causa sua prima o poi.

-Signore io non ci vedo niente di male.-

Guardò torvo Spugna, non comprendendo a cosa stesse alludendo.

-Voglio dire che innamorarsi non è poi così male-

-Spugna....-Hook iniziava a perdere la pazienza - sai che non voglio che si prenda questo argomento in mia presenza.
-Preferisco farmi buttare in mare piuttosto che tacere.
-Ho capito, non ti arrenderai. Di' ciò che hai da dire e poi taci fino a domani almeno.

Spugna prese fiato e poi iniziò a parlare. 

- Signore, io credo che tutti gli uomini vogliano essere felici e che per cominciare ad essere felici bisogna capire cosa si intende per felicità.
-Da quando sei diventato saggio?

-Non mi interrompete capitano, ve ne prego. Stavo dicendo.... non vi vedo così dalla morte di Mila- a quel nome Hook serrò la mascella- e per questo credo che voi vi siate innamorato di quella donna. E anche voi lo avete capito. Per questo non comprendo il motivo per cui non cerchiate di appropriarvi della vostra felicità. Inizio a credere che tu abbia paura di
essere felice. Non pensi che un po' di felicità ti farebbe bene dopo quello che hai sofferto?-

Killian lo lasciò lì e rientrò nella cabina dove la sorella ancora piangeva.

-Voglio restare qui, fratello. Per- iniziò a dire, ma si bloccò.

Hook si era seduto alla sua scrivania e aveva poggiato la fronte sul duro legno.
-Perché devo essere sempre così orgoglioso?
Crysthal si mise alla sue spalle e l'abbracciò.
-Mamma diceva che il  problema delle persone orgogliose è che non dicono quello che provano per paura di soffrire. Le persone orgogliose, vanno prese di sorpresa e abbracciate.-

Il pirata e La principessa:una storia possibile-Hook/Killian Jones #Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora