Ricordati Di Me

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Gli occhi della commessa alla quale mi ero affidata ancora una volta mi guardavano con un bagliore negli occhi e uno stupore senza precedenti. Avevo deciso di tornare in quella boutique dove avevo acquistato l'abito per serata formale in villa, nella speranza di trovare qualcosa per il party al Rencontre. Questa volta, la cara commessa aveva azzardato con un vestito attillatissimo e corto, ricamato con dei fiori verde muschio su fondo verde smeraldo, con scollatura a balconcino sostenuto da delle sottilissime bretelle dello stesso colore. Continuava a riempirmi di complimenti, facendomi apprezzare sempre di più quel micro vestito. Ma adesso, le cose sembravano essere cambiate. Appena lo indossai, per la serata che stava per iniziare, non ebbi più le certezze che la commessa con tanta eleganza aveva istillato in me. Mi giravo e rigiravo davanti allo specchio rettangolare cercando di capire se dovessi davvero uscire con quella quell'abito addosso. Dopo aver pensato ad una miriade di soluzioni, alla quale avevo dato subito forfait, decisi che quella era la mia serata, e che potevo permettermi questo ed altro. Sistemai i capelli legandoli con una coda alta, fermando la frangetta con il fermaglio Swarovski, quello che aveva ritrovato Dario. Lo guardai con un velo di tristezza. Mi ero pentita di non averlo invitato, di non averci neanche provato. Ero stata la solita stupida. Presi il cappotto nero, infilai delle decoltè con tacco a spillo e mi avviai verso la celebrazione della mio successo, come aveva detto Federica. Perché in realtà lo era, lo era davvero.

Parcheggiai nello stesso punto dove avevo parcheggiato la volta prima, ed un brivido subito mi pervase. Strinsi il colletto del cappotto come a volermi aggrappare a quella forza che all'improvviso sembrò mancarmi. Potevo farcela, alla fine era un luogo come gli altri. Mi avvicinai alla grande entrata addobbata per l'occasione con una tenda di lustrini e come uscieri due ragazze travestite da bustine giganti di tè.

Sorrisi, ed entrai guardandomi subito intorno, mi sentivo come un pesce fuori dall'acqua. Davanti a me l'arredamento del Rencontre sui toni del nero brillavano davanti i miei occhi grazie ai lustrini e alle rose rosse nei grandi vasi laccati dello stesso colore. Una ragazza si avvicinò a me, e prendendo il mio capotto si allontanò all'istante. Cominciai a sentirmi tremendamente a disagio, accorgendomi solo adesso, che la scollatura sembrava che stesse per cedere.

« Wow Anita! Sei stupenda! Quel vestito è veramente bellissimo! », disse Federica palesandosi davanti a me raggiante. I suoi occhi nocciola come i suoi capelli brillavano, e il tubino nero con scollo a barchetta le stava d'incanto.

« In realtà credo di aver lasciato qualche pezzo al negozio. Questo vestito reggeva meglio le mie grazie quando ero lì! »

« Ma cosa dici?! Sei stupenda! »

« Grazie. Adesso però, avrei bisogno di qualcosa di forte! »

« Tieni questo! E divertiti! », continuò porgendomi il suo drink e allontanandosi sorridendo.

La guardai come una stupida. Perché tutta quella felicità immotivata? Forse dovevo anche io buttarmi nella mischia e lasciarmi andare alla serata?

« Ecco la mia ragazza! », esclamò Andrew avvicinandosi con una coppia al seguito.

« Mi hai trovata... », risposi abbozzando un sorriso nel pallone più totale.

« Anita, ti presento l'amministratore delegato della Sweet tè, il signor Peter Smith e consorte! Non vedevano l'ora di conoscere il genio che ha ideato tutto questo! »

« Andrew, ho fatto solo il mio lavoro... »

« Andiamo! Non fare la modesta! Sei un genio mia cara! »

« Grazie davvero, Andrew! E grazie a lei signor Smith per aver creduto in me. »

« Signorina Velletri, siamo rimasti davvero colpiti dal suo talento, spero di lavorare con lei anche in futuro! »

Ogni Parte Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora