•CAPITOLO 4

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I raggi del primo sole mattutino sfiorarono dolcemente il mio corpo ancor coricato sul letto della suite e con molta calma e pazienza aprì gli occhi. Data la posizione del sole e la leggerissima brezza mattutina autunnale che invase la mia suite riuscì ad intuire che fosse il solito orario del mio risveglio. Ogni giorno mi piace restare a letto per qualche minuto in più e godermi il bellissimo panorama di Seoul, l'aria fresca, il cinguettio degli uccelli, i lievi rumori della città appena sveglia. A volte pare proprio che la vita con questi piccoli gesti mi dicesse: "Guarda, sono qui. Riprovaci". Credo che il momento del risveglio sia il più tranquillo delle ventiquattro ore, non importa quanto stanca o triste possa esser andata a dormire la notte successiva, possiedo la certezza che durante la giornata appena iniziata la possibilità sia di nuovo lì, proprio come se qualsiasi cosa possa accadere di nuovo. Adoro restare a letto per godermi questi brevi ma intensi attimi di quiete provando quella fantastica sensazione che, a volte, la vita sappia essere una gran bella cosa da vivere giorno dopo giorno, ma restate sereni perché questa sensazione mi passa con immediatezza.

Manca sempre meno al mio ritorno in Italia quindi cercherò di godermi a pieno questi ultimi giorni.
Io adoro questa città, riesco ad essere me stessa senza preoccupazioni. Adoro star a contatto con una cultura completamente differente dalla mia, vedere i posti tipici ma anche quelli che nessuno considera. Adoro fotografare tutti i minimi particolari perché penso che il tempo scorrendo porti tutto via con sé mentre nelle foto resta per sempre così com'è. Adoro espandere i miei orizzonti, mi permette di crescere.
Viaggio sola per lavoro fin dai miei 18 anni, ricordo che appena abbi l'opportunità chiesi a mio padre di poter prendere il suo posto in alcuni viaggi lavorativi perché ho sempre pensato che in questo modo si inizi ad acquisire autonomia e indipendenza. Parte della mia crescita e del mio cambiamento sono dovute proprio a queste occasioni che mi sono state offerte, fu in questo modo che l'intera famiglia iniziò a riporre estrema fiducia in me. Vedo ogni viaggio come una nuova occasione per arricchirmi culturalmente e ad ogni ritorno la mamma non perde mai l'occasione per sottolinearmi di non essere mai la stessa persona della partenza.

Riflettendo sull'argomento "della crescita" la mia mente compie un improvviso volo pindarico verso un altro tipo di crescita; quella della mia amicizia con Jimin. Son passanti pochi giorni, ma abbiamo imparato a conoscerci e scoperto di avere davvero moltissimo in comune. Stranamente mi son fidata subito di lui e mi son messa completamente in gioco perché sentivo una sensazione strana, una mai provata con uno sconosciuto prima d'ora. Lo sentivo sincero fin dal primo momento e fidatevi che non esiste amica più sincera della sensazione. Non importa da quanto tempo conosci una persona che sia un ora, un giorno, un mese o dieci anni questa può diventare importante da un momento all'altro diventando un amico, il tuo migliore amico o chissà cos'altro. Non pensiate che le persone che conoscete da più tempo siano sempre le più importanti perché di punto in bianco potrebbe arrivare una persona appena conosciuta o distante chilometri che riesca a comprendervi e a farvi pesare molto meno le giornate, donandovi qualche piccolo attimo di felicità di cui tanto sentivate il bisogno.
Lo conosco da poco e so di star correndo anni luce ma sento di volergli bene anche se, d'altra parte, mi chiedo come si faccia a non volergliene? Sarebbe impossibile non adorarlo, è veramente l'amico che tutti vorrebbero. In sua presenza mi sento libera di comportarmi come una bambina di cinque anni, non mi preoccupo di cosa posso o non posso dire, di come devo o non devo comportarmi, con lui riesco ad essere me stessa. Spesso certe affinità non hanno una logica e in un attimo si crea un ponte fra due anime che, senza farsi troppe paranoie, ci si ritrova a percorrere insieme.
Una delle cose che più adoro di Jimin è la sua lealtà, ha davvero mantenuto la sua parola e usato il tempo libero per farmi visitare Seoul. Abbiamo passeggiato, mangiato del cibo da strada e scherzato come matti. Abbiamo anche fatto un mini viaggio in auto per poter andare allo zoo poco prima che questo chiudesse. Andarci mi ricorda tantissimo la mia infanzia e per qualche ora sentivo di esser ritornata bambina; abbiamo lanciato del pane alle giraffe, salutato i re della savana e, per poter far visita a tutti gli animali prima che lo zoo chiudesse, abbiamo accelerato abbastanza il passo tant'è che al ritorno in auto Jimin, esausto, crollò in un sonno profondo lasciandomi sola a chiacchierare con il suo autista che si dimostrò essere una persona molto simpatica.
Ieri pomeriggio rivelai a Jimin della mia piccola ossessione per i tramonti e lui, quasi con la forza, mi trascinò fin sopra un piccolo pontile in legno per poterne vedere uno assieme prima della mia partenza, mangiando un buonissimo cheeseburger e facendo facce buffe. Infondo tutti meritiamo cibo e tantissime risate accompagnate dallo stupore delle nuvole arrossate.
Odiavo portargli via così tanto tempo, ma devo ammettere che quel trattamento e la sua presenza non erano poi così tanto male, anzi non lo erano per niente. È stato grazie a lui se ho trascorso giorni bellissimi e non ho potuto fare a meno di scattare tantissime foto a tutto quel che ci circondava, case, fiumi, laghi e a Jimin che sembrava adorare essere protagonista principale dei miei scatti.

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