Confusione

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Ancora leggermente imbarazzata da quella strana conversazione, decido di fare qualcosa di produttivo: rovisto nella credenza alla ricerca di qualcosa da poter cucinare. 

Alla fine trovo solo un po' di uova e della pancetta. Sarebbe anche ora di andare a comperare qualcos'altro. Dopotutto in casa c'è anche un ragazzino da sfamare. 

Adesso devo solo riuscire a trovare delle pentole. Ci sono delle altre credenze più in alto, ma ovviamente sono troppo bassa per arrivarci, quindi prendo una sedia e mi ci metto sopra, cercando sempre di non perdere l'equilibrio. 

Trovo solo un pentolino per il latte, una padella antiaderente credo e un'altra specie di padella, solo un po' più piccola rispetto a quella precedente. 

Decido di prendere la padella antiaderente in quanto più grande. 

Adesso ho solo bisogno del contributo del mio carissimo demonietto Calcifer, che mi stava osservando già da molto, mentre raccattavo l'occorrente per cucinare. 

Mi giro verso di lui, e con un ghigno poco promettente mi avvicino al caminetto. 

"Calcifer? Non è che mi daresti una mano?" Gli chiedo porgendogli la padella con all'interno 4 uova e qualche pezzo di pancetta. 

"Non ci penso nemmeno." Protesta lui. "Solo il Signor Howl può permettersi di usarmi a suo piacimento. Io rispondo solo ai suoi comandi." Continua subito dopo. 

"Vorrà dire che andrò a chiedere il permesso ad Howl, se è questo che desideri tanto." Calcifer fa una linguaccia che, purtroppo per lui, non ha nessun effetto su di me. 

Giro per casa con la padella in mano, alla ricerca del padrone di casa.  Sono al piano superiore e lo sto cercando in tutte le stanze di questo piano.

L'ultima rimasta è il bagno. Non vorrei che Howl si trovasse proprio lì dentro, ma tentar non nuoce. 

Per evitare qualsiasi figuraccia, decido di bussare prima di aprire la porta. Ringrazio il destino per aver complicato ancora di più l'attuale situazione, perchè come si sarà già capito, non ricevo alcuna risposta. 

Busso nuovamente. Caccio un urlo quando una mano si posa sulla mia spalla. Mi volto bruscamente e un uovo va a schiantarsi, nel modo più catastrofico che esista, sulla bianchissima camicetta bianca dell'affascinante ragazzo dinanzi a me. 

"Sarei più che curioso di conoscere il motivo per il quale vai girando per il castello con una padella piena di uova e pancetta, mia cara." Il mio sguardo si pietrifica sulla macchia provocata dall'uovo. So di aver ricevuto una domanda più che plausibile da Howl, ma non riesco proprio a rispondergli al momento.

Notando la mia disattenzione nei suoi confronti, decide bene di sbottonarsi la camicetta proprio davanti ai miei occhi, continuando a fissarmi intensamente. 

Quando la camicia lascia spazio ai suoi favolosi addominali, non posso far altro che fissarlo ancora più intensamente di prima. Anche se non credo che sia molto giusto nei suoi confronti e, anche se alquanto inopportuno al momento, lascio che la mia mano si posi sugli stessi addominali, ed io, rimbambita come sono, rimango ad ammirare Howl in tutta la sua bellezza, con tanto di bocca dischiusa.

"Fai pure, sono a tua completa disposizione dolcezza." 

"Cazzo." Impreco. Lascio la padella nelle mani del ragazzo e corro verso la mia stanza. "Scusami Howl per la mia maleducazione. A proposito, Calcifer non vuole prestarsi per cucinare, quindi speravo che lo convincessi tu." Concludo prima di entrare nella camera. 


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