Capitolo 6

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[La storia è di mia proprietà, si prega di non copiare per evitare sconvenienti.
TUTTI I DIRITTI RISERVATI.
Capitolo Corretto.]

"So solo che ogni volta che mi fido, perdo qualcosa"

Capitolo 6

Quella mattina Andy è entrato nella camera alle otto del mattino come un uragano, una bufera di neve, uno tsunami, una tempesta tropicale... Insomma spalancando la porta con la grazia di un rinoceronte dentro una cristalleria.

La forza che ci misi nel non lanciarlo dalla finestra è stata titanica.

La sera precedente siamo rimasti svegli fino a tardi per guardare uno stupido talent show e a ridere come dei completi idioti.

Mi ricordò anche l'esistenza dei suoi gatti ma che al momento erano dal veterinario per delle visite di routine e che oggi li sarebbe andati a riprendere.

Siamo a novembre e la mattina qui a Los Angeles è davvero fredda. Quindi nel momento in cui Andy mi tolse le coperte di dosso mi raggomitolai assumendo la forma, a detta sua, di una palla.

Con la determinazione pari a quella di un oggetto inanimato mi alzai per poi dirigermi verso il bagno.

Mi feci una doccia bollente e mi lavai per bene i capelli. Ne appofittai visto che non  ricordo nemmeno quando fu l'ultima volta che feci una doccia calda.

Provai un amore spropositato per l'odore del bagnoschiuma. Miele e lavanda...

Quel profumo mi ricordò tanto il terrazzo di casa a New Orleans. Mia madre tornava sempre dal lavoro con una piantina o con dei fiori da mettere dentro un vaso.

La lavanda inondava il terrazzo. Se fosse stato per me avrei costruito una piccola casetta proprio li per poter sentire quel profumo ogni volta.

Indossati un paio di jeans neri strappati e una maglietta del medesimo colore accompagnate da un paio di Convers basse rovinate dal troppo utilizzo, raggiunsi Andy in cucina.

È seduto al bancone e controlla il cellulare mentre beve una tazza di caffè.

<< Se vuoi ce del caffè altrimenti avevo intenzione di fermarmi da Starbucks, quello all'angolo del negozio. >> mi sorride mentre si alza per ...lanciare la tazza nel lavandino?!

<< Porca puttana, questi aggeggi non valgono nulla >> non so se ridere o meno.

<< Ma l'hai lanciata nel.. >> mi fermo perché non ci sono parole. È una cosa totalmente assurda e si incazza anche con quel povero bicchiere che non ha fatto nulla.

<< Era una tazza stupida che si è rotta da sola >> borbotta.

<< Andiamo, vieni >> mi prende per un braccio trascinandomi fino alla macchina nella quale salgo mantenendo la stessa espressione stralunata.

<< Che succede? >> mi giro verso di lui iniziando a boccheggiare come un pesce alla ricerca delle parole giuste.

<< Hai incolpato quel bicchiere... Perché si è rotto dopo che tu l'hai ... Lanciato?! >> scoppio a ridere mettendo una mano davanti alla bocca.

<< L'avrò anche lanciata ma si è rotta da sola >> continuo a ridere vedendo anche che un piccolo sorriso spunta sulle sue labbra rosee.

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Dopo un interminabile fila dallo Starbucks Andy esce con in mano due cappuccini caldi.

<< Stavo per uccidere il cassiere e tutte le altre persone all'interno di quel fottuto bar >> dice mentre mi porge il mio bicchiere cercando di calmare l'ira che si è impossessato di lui.

Hey Angel~(Andy Biersack)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora