Non c'era Paige appostata davanti al mio armadietto quel giovedì mattina. C'era Jayden. I jeans gli stavano su per miracolo. La maglietta dei Ravens aveva quel leggero odore di terra che lo accompagnava sempre.
Stava appoggiato all'armadietto accanto al mio, con aria assonnata. «Ciao.»
Sorpresa dalla sua presenza, gli sorrisi.
«Volevo solo dirti che so cos'è Hunger Games», annunciò con un sorriso sul volto dai lineamenti ancora infantili. «Non sono estúpido, anche se Paige si diverte a insinuarlo.» Mise le mani in tasca e storse il naso. «Ho sentito dire che tu e Rider avete... una storia interessante.»
Lo guardai stupita mentre richiudevo l'armadietto. Non sapevo come rispondere, né quanto Jayden sapesse davvero. Dato che sua nonna aveva Rider in affido, immaginavo che Jayden e Hector conoscessero parecchie cose sul suo conto, ma Rider aveva raccontato loro proprio tutto?
«È bello che ti sei tirata fuori da quello schifo. Che ti hanno adottata. La mia abuelita, mia nonna, vorrebbe adottare Rider, ma lo Stato non paga per le adozioni, sai?» Alzò gli occhi sul soffitto e si dondolò sui talloni. «Ma sì, ho sentito cose terribili. Non so come abbia fatto Rider a diventare così.»
M'irrigidii: sapevo tutto di quelle cose terribili, perché ne avevo vissute parecchie anch'io.
«Insomma... Rider... è un tipo a posto.» Jayden fece spallucce e abbassò lo sguardo. «Molto meglio degli altri ragazzi che la mia abuelita ha avuto in casa prima di lui. Rider è con noi da parecchio e non si è mai approfittato. È una specie di secondo fratello maggiore che non avevo mai chiesto di avere.» Sorrise.
«Sa essere...» Mi sentii arrossire. «Sa essere molto protettivo.»
Jayden sgranò gli occhi e aprì leggermente la bocca. Arrossii ancor di più e strinsi le labbra.
«Be', è la prima volta che ti sento parlare.» Si spinse via dall'armadietto e s'incamminò al mio fianco. Più basso di suo fratello e di Rider, era comunque un po' più alto di me, quindi fu un sollievo non dover tendere il collo per guardarlo. «Ma non c'è problema. Anch'io sono taciturno.»
Inarcai un sopracciglio.
Scoppiò a ridere. «Okay, non sono taciturno. Sono l'esatto opposto. Ma va bene così. Io e te andremo d'accordo come la tequila e il limone. Ci compenseremo a vicenda.» Mi diede di gomito. «Siamo una squadra perfetta!»
Sorrisi. Non lo conoscevo, ma mi stava simpatico. Era carino, e il fatto che fosse gentile gli dava un migliaio di punti bonus. Mi parlò di una partita di football in programma per quel fine settimana, e poi ci separammo sulle scale e non lo rividi più per il resto della mattina. Neanche prima di pranzo, ma mentre entravo in mensa Jayden non avrebbe potuto essere più lontano dai miei pensieri.
Keira era al suo tavolo, e vicino a lei c'era un posto vuoto, come il giorno prima. Era arrivata in ritardo alla lezione di letteratura, si era seduta mentre suonava l'ultima campanella ed era corsa via subito a fine lezione, quindi non avevamo avuto occasione di parlare. Non avevo notizie di Rider, e non sapevo se sarebbe apparso dal nulla per portarmi chissà dove anche quel giorno.
E se Keira aveva cambiato idea?
Se andavo al suo tavolo e lei rideva di me? Era un'eventualità assurda, ma anche possibile, perché avevo l'impressione che tutto fosse possibile.
Quando mi misi in fila per il pranzo, cercando di capire cosa accidenti ci fosse sul menu – perché non mi sembrava affatto pollo arrosto quello che vedevo sul piatto di un ragazzo –, Keira alzò gli occhi e mi salutò con la mano.
Provai un sollievo immediato. Se mi salutava, con tutta probabilità non avrebbe riso di me quando fossi andata al suo tavolo. Ma temevo che il mio sorriso somigliasse al ghigno di una squilibrata, quindi corsi a mettermi in coda, incurante del fatto che il pollo odorasse di pesce. Mi tremavano le mani mentre prendevo il vassoio.
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Il ritorno inaspettato
RomanceDa quattro anni, il silenzio è lo scudo che la protegge dal resto del mondo. Circondata dall'affetto dei nuovi genitori adottivi, Belen Jhonson ha cercato di superare i traumi del passato, di convincersi di non avere più bisogno di essere invisibile...