capitolo 1

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𝗞𝗮𝗴𝗲𝘆𝗮𝗺𝗮'𝘀 𝗣𝗢𝗩

Era una giornata veramente fredda, tanto che non volevo più far uscire le mani dalla mia felpa. D'altronde era gennaio inoltrato e delle giornate così erano più che normali, ma il sole era coperto dalle nuvole grigie e cupe. Tenevo uno sguardo serio, fin troppo a parer suo, camminavo lentamente con la testa abbassata guardando la strada che stavo percorrendo.

Ma poi, vidi la sua immagine: un ragazzo abbastanza basso per la sua età, con i capelli ricci e rossi, con in mano la sua palla da pallavolo ed un sorriso a trentadue denti come sempre.

accennai un sorriso e mi avvicinai piano piano.

"ehi piccolo mio, come va?" chiesi.

ma anche oggi, nessuna risposta.

--------------- ᴏᴛᴛᴏ ᴀɴɴɪ ᴘʀɪᴍᴀ ---------------

𝗛𝗶𝗻𝗮𝘁𝗮'𝘀 𝗣𝗢𝗩

"CAZZO!" questa fu la prima parola uscita dalla mia bocca il giorno che mi cambiò la vita.

Ero in ritardo, molto in ritardo: la sveglia non aveva suonato quella mattina, a causa di quel genio di mia sorella Natsu.

Scendo velocemente le scale per fare colazione. Prendo qualche biscotto e una brioche subendo le urla a dir poco furiose di mia madre. "SHOYO! COSA CI FAI QUI?! LA SCUOLA INIZIA FRA 15 MINUTI"

"lo sho mawa sto afando a lafarwi" dissi cercando di parlare con la bocca piena.

E così fu.

Riuscì a lavarmi, a vestirmi e a preparare la borsa in 7 minuti circa. me ne restavano solo 8.

Corsi velocemente al piano di sotto salutando mia madre senza neanche darle il tempo di ricambiare il saluto che avevo già chiuso la porta di casa dall'esterno.

Montai sulla mia bicicletta e iniziai a pedalare svelto. Fortunatamente arrivai alla Karasuno prima che suonasse la campanella.

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Riuscì a trovare la mia classe nonostante la scuola fosse enorme e i corridoi infiniti. Mi sedetti, sistemai le mie cose, e cercai di rilassarmi dopo tutta la fatica che avevo fatto quella mattina.

Entrarono varie persone: tutti studenti e quindi, ovviamente, coloro che sarebbero stati i miei compagni di classe.

Non vidi nessuno in faccia, ero fin troppo stanco.

Entrò la professoressa e ad un tratto tutto il vociferare di sottofondo cessò.

Si presentò e decise di passare la parola agli alunni per poter conoscerci meglio.

Ma prima di poter aprire bocca la porta della classe si aprì e apparve una figura maschile.

Era molto più alto di me, magro, palestrato, capelli color corvino come gli occhi, con una bocca sottile come il naso.

Impallidì alla sua immagine ma allo stesso tempo sentì una fitta nel mio petto, proprio sul cuore, per poi riprendere a battere più velocemente.

"non può essere lui" dissi a bassa voce.

"Buongiorno professoressa, scusi il ritardo. Vengo dalla Kitagawa Daiichi e il mio nome è Kageyama Tobio." disse accennando un inchino, il ragazzo.

"Merda." Pensai.

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