Paradise on Earth

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|JJ|
Le Outer Banks, Paradiso Terrestre.
Due tribù, un'isola.
È il tipo di posto in cui puoi avere tutto ed emergere, oppure avere nulla, ma emergere ugualmente.

I Kooks fanno parte della prima categoria. Si trovano sul versante Nord dell'isola, Figure Eight, spesso possiedono due case, due lavori, e con un pizzico di fortuna anche due barche.
Passano il tempo giocando a mini-golf, fingendo che la loro vita sia in qualche modo interessante, sentendosi superiori a chiunque passi al loro fianco. Pochi di loro si distinguono, potrebbero essere contati sulle dita di una mano.

I Pogues invece, fanno parte della seconda. Occupano il versante Sud, anche detto il Cut, lo Sprofondo. Sono per lo più persone che non hanno nulla da perdere e che con il tempo hanno imparato a vivere al giorno, forse al minuto.
Durante l'inverno lavorano sodo per poter guadagnare qualche centesimo, si adattano a qualsiasi tipo di fatica, non ha importanza, pur di risparmiare qualcosa per l'estate.

Io sono JJ, un Pogue per eccellenza. Passo le giornate a fare surf finché le mie gambe non urlano pietà, insieme ai miei due migliori amici, John B e Pope. Ci conosciamo da almeno un decennio ormai, eppure in qualche modo funzioniamo ancora, dopo anni.
Abbiamo passato ogni singolo giorno di quest'estate allo Chateau, dove John B e suo padre, Big John, vivono, oppure nella palude, aspettando di riuscire a scovare qualcosa di interessante sul fondo del mare.

Tra due giorni ricominceranno i corsi, e nonostante mi stia sforzando di non pensarci con ogni cellula del mio corpo, la mia mente non può far a meno di vagare e chiedersi quando potrò cavalcare le prossime onde senza dovermi preoccupare delle classi da seguire, o dei compiti da svolgere per il giorno dopo.

Un'unica cosa mi tira su: la festa di fine estate.
È una tradizione annuale, specialmente per noi Pogues, infatti viene organizzata in una delle spiagge qui al Cut.
È forse anche l'unica festa in cui tra i due gruppi non ci sono distinzioni, o almeno la maggior parte delle volte. Sono tutti così presi dal divertimento che per qualche ora lasciano qualsiasi tipo di faida da parte, sapendo che la mattina successiva tutto sarà identico a come l'avevano lasciato.

-JJ, ci sei? Ma a cosa stai pensando?
Vengo risvegliato dai miei pensieri solo dopo aver sentito la voce di John B invadermi i timpani. Ultimamente lo faccio spesso, passo più tempo nella mia mente che al di fuori, il che mi porta ad analizzare ogni mio movimento, e non solo.
-È JJ, non pensa. E se pensa è per decidere quale delle tante ragazze che lo pregano deve portarsi a letto.
Commenta Pope, del tutto sarcastico, ma beccandosi lo stesso un'occhiataccia lasciandogli intendere quanto poco abbia gradito la sua affermazione.

-So che mi vuoi tutto per te, biscottino.
Lo prendo in giro distendendomi meglio sul divano di John B, osservando vagamente l'orologio sul muro, mentre aspetto con impazienza che arrivi l'ora della festa, solo per potermi finalmente ubriacare come si deve dopo un lasso di tempo che ho percepito come anni.
-Ad ogni modo, nonostante le numerose richieste, stasera le ragazze per me sono off-limits, per vostra informazione. Il mio unico obiettivo per la festa è rimanere su quello stretto confine tra il non capire nulla e il coma etilico.
Esordisco dopo qualche minuto, girando il cuscino per appoggiare la mia testa sulla parte più fredda, provando istantaneamente una sensazione di sollievo.

-E se ti dicessi che stasera ci sarà anche Miss "Salvate le tartarughe e poi baciatemi il culo"?
Mi riferisce John B attirando tutta la mia attenzione.
-Kiara? È tornata?
Domando, non riuscendo a trattenere la curiosità.
-Sembra che la vacanza alle Bahamas sia finita qualche giorno fa.

Kiara Carrera, una Kook, ma decisamente tra le più interessanti che abbia mai conosciuto. È il mio sogno proibito da quando l'ho vista fare surf due anni fa. Poche cose mi stupiscono, e tra queste poche c'è lei.
Entrambi i miei amici sanno della cotta che nutro per lei, è forse l'unica ragazza che porterei ad un appuntamento, ma ovviamente irraggiungibile, almeno per noi Pogue.

-Non capisco come tra tante ragazze ti piaccia lei. È una stronza sei giorni su sette, l'unica cosa di cui sembra importarle è la quantità di plastica nell'oceano, e chiaramente ti odia.
Argomenta Pope facendomi roteare leggermente gli occhi.

-Potrà anche essere una bastarda, il che secondo il mio parere la rende ancora più eccitante, ma è la Kook meno Kook che io abbia mai visto. Me la porterei a letto anche se venisse da me travestita da Super Mario.
Sorrido leggermente cercando di fermare in tempo le fantasie malsane che stanno cercando di formarsi nella mia mente.
La conversazione procede fino al momento in cui ci accorgiamo dell'orario, scoprendo di essere in ritardo di almeno dieci minuti.

-È ora. Alzate i culi.
Ci incita John B, allungando il braccio destro per prendere solo un paio di birre in lattina dal frigo, sapendo che Pope non ama particolarmente bere alcool.
Dopo aver bevuto, decidiamo di incamminarci. La spiaggia non è molto distante dallo Chateau, ma costa comunque un minimo di fatica, ed io e la fatica non andiamo a braccetto, o almeno non quando si tratta di camminare.

Dopo qualche minuto arriviamo, scorgendo una folla di persone molto numerosa, anche di più rispetto agli altri anni, il che mi coglie leggermente di sorpresa.
-Io vado ad intrattenere i turisti con i miei monologhi su patologia forense, a dopo.
Pope si congeda subito, facendomi ridacchiare. Il solito.

Io e John B invece decidiamo di avvicinarci all'immenso tavolo di alcolici, per aprire le danze. Da qui riesco ad avere una vista migliore sui presenti, adocchiando solo qualche spocchioso Kook che si vanta della quantità di orologi al polso, o almeno è ciò che immagino stiano facendo.
Finché non intravedo esattamente gli individui che cercavo: i fratelli Cameron.
Rafe e Sarah.

Il primo è il più grande dei due, sniffa cocaina da quando aveva tredici anni, è conosciuto per i suoi problemi nel gestire la rabbia. Non è raro, infatti, che inizi risse senza riuscire poi a portarle a termine. Ma nessuno lo giudica, o almeno non ad alta voce, suo padre ha così tanti soldi che riuscirebbe a zittire chiunque.
Sarah invece, è del tutto diversa. Non credo di averla mai vista bere qualcosa che non fosse una bottiglia di champagne del valore di una nave da crociera. Ad ogni modo, sembra una brava ragazza.

Non sono soli, ovviamente. Ma i miei occhi riescono a notare soltanto una figura tra le tante, Kiara.
-Porca troia.
Sussurro squadrandola da capo a piedi. Ha un semplice tubino nero che ho visto su decine e decine di ragazze, ma che per qualche strana ragione su di lei ha un effetto del tutto nuovo, come se nessuno l'avesse mai indossato prima.

Cazzo, contieniti JJ.
-Io vado ad infastidire la preda, a dopo.
Comunico al mio amico bevendo l'ultimo sorso di quella che è ormai la mia quarta birra.
-Non verrà a letto con te, arrenditi.
Mi urla di rimando, cercando di sovrastare il volume della musica.
-Mai!
Sorrido mentre le mie gambe hanno inevitabilmente già intrapreso la strada verso di lei.

Happier Than Ever [JJxKiara]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora