Capitolo VI: le ali

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-Eva va tutto bene? Posso entrare?- riprendo fiato.
-SÌ,  va tutto bene solo vorrei stare un po' da sola, ci vediamo domani a scola ok?-
Dal tono della mia voce deve aver capito che non c'è proprio nulla che vada bene.
-No Eva non ti lascio da sola, è evidente che ci sia qualcosa che non va. Fammi entrare per favore.-
- No sul serio va tutto bene. Ti prego vai via!- Dico io con la voce spezzata dalle lacrime. Non voglio che mi veda così, ho paura che abbia paura di me così come ne ho io. Ma lui non cede alle mie suppliche.
-Eva apri o giuro che tirò giù questa maledettissima porta a calci!-
Spalancò la porta esausta e me lo ritrovo davanti con un'espressione preoccupata sul viso, che presto muta in stupore misto a terrore.
-MA CHE COSA...?!?- esclama lui non appena riesce a riprendere fiato. Non so cosa fare o cosa dire, così me ne sto semplicemente lì davanti a lui, mentre le lacrime mi sgorgano sulle guance.
Nota solo dopo il sangue sul pavimento e impallidisce. -O-ok bene ehm forse dovremo andare in ospedale. Anzi no no non è affatto una buona idea, ti userebbero come cavia da laboratorio. Possiamo chiamare tua madre ma si spaventerebbe e chiamerebbe l'ambulanza con lo stesso risultato. Perdi altro sangue?- parla in modo confuso, mischiando i pensieri e con lo sguardo fisso davanti a se, come se guardasse oltre me. -No le ferite si sono rimarginate, non mi fanno più male. Solo io io non so come far andare via le... le a-ali...- -Non ti era mai successo prima?!- chiede lui con aria stupita.
-No, certo che no.- rispondo io secca. Fa un respiro profondo, si riprende dallo shock, mi fa sdraiare sul letto anche se le ali sporgono dal materasso, pulisce il bagno ma è come se facesse di tutto per non incrociare il mio sguardo. Pensa che sia un mostro ed ha ragione, lo sono. Dopo aver sistemato tutto, torna da me in camera e con lo sguardo basso dice:-Ok...ehm...tranquilla. Andrà tutto bene, lo affronteremo insieme, qualunque cosa sia.- per quanto siano delle parole rassicuranti, sono solo parole. Non voglio sconvolgere la vita di questo ragazzo. Non posso coinvolgerlo.
-No.- incomincio -Risolverò da sola questa... situazione.-
Lui riprende di scatto a guardarmi negli occhi -Ma Eva io voglio aiutarti! Insomma per quanto sia assurdo e anche spaventoso, ormai ci siamo dentro entrambi. Non ti libererai facilmente di me.- mi confortano queste sue parole, ma per quanta sia stata la sicurezza con la quale le ha pronunciate, un tremolio della mano lo tradisce. Ha paura, è sconvolto, e come biasimarlo? Nonostante questo però vuole starmi vicino, e io non posso, o meglio, non voglio negarglielo.
-Ok.- dico io deglutendo -Però sia chiaro che se ci ripensi sei libero di lasciar perdere, a patto che non ne parlerai con nessuno.-
-Chiaro, ma non accadrà.- chiarisce lui in tono serio.
-Bene, e adesso che si fa?- chiedo io.
Andrea si siede di fianco a me sul letto ed esordisce titubante: -Mmm per prima cosa dobbiamo capire perché ti... insomma perché ti sono cresciute. E il modo migliore per farlo e fare una ricerca alla vecchia maniera: potemmo andare in biblioteca.-
-D'accordo, ma come faccio ad andarci con... queste?- chiedo indicando le enormi ali.
-Giusta osservazione. Vorrà dire che ci andrò da solo, la bibliotecaria mi conosce da sempre, mi concederà di prendere in prestito più libri del limite prestabilito, li porterò qua e poi li consulteremo insieme.- espone il piano in modo autoritario, ed in quel momento ho proprio bisogno di qualcuno che mi dica cosa fare. -Se c'è bisogno di qualsiasi cosa chiamami, ok?-
-Ok.-
Così esce di casa e io rimango lì a chiedermi cosa diamine sta succedendo, quando, improvvidamente, qualcuno bussa alla porta di casa. Ovviamente non posso andare ad aprire in quelle condizioni, quindi mi metto una giacca over size appartenente a mio padre e vado allo spioncino. Con mia gran sorpresa, però, dall'atro lato della porta non c'è nessuno. Così apro e noto che sullo stuoino c'è un libro senza titolo con la copertina di cuoio e le pagine dorate. Lo raccolgo e lo porto dentro casa. Quando faccio per leggerlo, però, ecco che qualcuno suona nuovamente alla porta. Così vado ad aprire esasperata -Si può sapere chi è che si diverte a fare questi scherzetti?!- quando apro ecco che mi ritrovo davanti Andrea con un'aria confusa.
-Sono io, chi dovrebbe essere?-
-Nessuno, scusami, è solo che qualcuno ha appena suonato alla porta e quando sono scesa per aprire ho trovato solo questo.- dico porgendogli lo strano libro.
-Wow beh a quanto pare la mia gita alla biblioteca è stata inutile: ho trovato solo questo.- e dicendo questo mi mostra a un libro dalla copertina decorata con disegni piuttosto infantili e dal titolo "per dormire come un angioletto".
-Ma-
-No non aggiungere altro. È un libro di fiabe per bambini, lo so. Ma quando ho chiesto alla bibliotecaria libri sugli angeli mi ha dato solo questo.- mi interrompe lui con un leggero sorriso imbarazzato.
-A questo punto direi che ci conviene consultare il tuo.-
-Sarà una Bibbia dei testimoni di Geova...- dico io scetticamente.
-Va beh ma cosa ti cosa provare?-
Ha ragione, in effetti non ho più nulla da perdere. Così inizia a sfogliarlo, prima lentamente e poi sempre più velocemente come se cercasse qualcosa.
-Cosa c'è?- chiedo io notando la sua espressione preoccupata e sconvolta. Lui per risposta mi mostra il libro, come se volesse farmi notare qualcosa di assurdo.
-Beh allora? Cosa c'è che non va? Non capisco.- dico io confusa
-Ma come non vedi che le pagine sono completamente bianche?-
-Ma cosa stai dicendo?!-
-Ah ah molto simpatica davvero.-
-Cosa?! Io non sto scherzando, tu stai scherzando!-
-Eva... anche io sono serio: non leggo niente qui.- iniziamo a capire la stranezza della situazione. Che poi non è nemmeno così strano se prendiamo in considerazione il fatto che io in questo momento ho due paia di ali che mi escono dalle scapole.
Ci fissiamo per qualche minuto confusi.
-Beh facciamo che io leggo quello che c'è scritto e ti dico se c'è qualcosa di importante.- propongo io.
-Si si certo, facciamo così.-
Inizio a legge. È esattamente il libro di cui avevo bisogno arrivato nel momento giusto.
Anche se scritto con un linguaggio a tratti antico e ricercato di difficile comprensione, le immagini aiutano molto. Sono raffigurazioni molto dettagliate di, indovinate un po', creature alate, anche chiamate "angeli".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 28, 2021 ⏰

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