cap.11

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Giulia teneva ancora la bimba tra le sue braccia mentre ballava muovendosi a ritmo di musica tenendo un braccino di Virginia  alzato, mentre l'altro suo braccino era appoggiato alla sua spalla.
Una mano di Giulia era sul fianco della bimba per tenerla stretta a sé mentre l'altra era impegnata a farle dolci carezze  sul pancino che insieme a quelle sulla sua  guanciotta paffuta e sul nasino a patatina scatenarono una bellissima risata che subito rimbombò tra le pareti della sala.
Giulia a quella risata non poteva fare altro che ridere e sorridere ...adorava  quegli occhioni grandi, curiosi e felici  quei ricci biondi che le ricordavano terribilmente qualcuno, quelle manine e gambette terribilmente morbide e quel sorriso troppo dolce
"Tiooo" la bimba iniziò a sgambettare furiosamente e a ridacchiare facendo si che Giulia si accorgesse del piccolo pubblico che si era creato davanti la porta, riconoscendo però solo una persona....Sangio.
La stessa persona che stava indicando il quel preciso momento Virginia
Poi come un flash ricollegò tutto....ecco a chi assomigliavano maledettamente quei capelli, la forma degli occhi, il sorriso e la risata....era la nipotina di Sangio la stessa che aveva visto nella foto quando era stata in camera con lui.
"Tio lei è Giulia " disse Virginia con la sua voce piccola e felice, indicando Giulia che ancora la teneva tra le sue braccia, quando il ragazzo con un sorriso si era avvicinato a loro due
" So bene chi è patatina " Sangio le pizzicò una guanciotta facendola ridacchiare e nascondere ancora di più contro la spalla di Giulia.
Giulia a quel gesto iniziò ad accarezzarle la schiena sentendola ridacchiare sulla sua spalla e alzò lo sguardo verso Sangio che non aveva tolto nemmeno per un secondo gli occhi dalla ragazza.
"Si era nascosta dietro la porta" Giulia cercò di dare una spiegazione a come mai si trovasse con Virginia in braccio sentendo gli sguardi di tutti gli altri presenti addosso, anche se i suoi occhi erano ancorati a due gemme azzurre.
" Tio mi annoiavo.
C'era musica qua " la bimba alzò nuovamente la testa con un gesto delle braccine come se fosse stato normale per lei scappare da quel studio, guardando lo zio e alternando lo sguardo anche verso i suoi genitori che come tutti gli altri parenti erano rimasti qualche passo indietro più rassicurati del fatto che la bimba stesse bene...troppo bene.
" Si Virginia ma non devi scappare " Andrea si era aggiunta a quella conversazione avvicinandosi alla figlioletta che aveva messo su un bellissimo broncio e gli occhioni dolci.
" Ho ballato con Giulia mamma " la bimba battè le manine entusiasta guardando la ragazza con un sorriso che riscaldò tutta la sala.
" Ciao Giulia, io sono Andrea la mamma di questo tornado e la sorellona di Sangio " Andrea vicino al fratello si presentò alla ragazza porgendole una mano con un sorriso subito ricambiato.
" Dai Virginia scendi da Giulia.... sarà stanca " tentò Andrea cercando di prendere la piccola tra le sue braccia.
Virginia scese ma si aggrappò alle gambe di Giulia che, accarezzando i capelli della bimba, guardò tutti imbarazzata.
Si sentiva gli sguardi di tutti addosso ma solo uno le stava perforando l'anima, ancora di più quando i loro occhi si erano incrociati.
" Virginia dobbiamo andare vieni "
Andrea sbuffò esasperata quando la bimba si nascose ancora di più dietro le gambe della ragazza che iniziò a ridacchiare, seguita subito dopo da tutti gli altri.
Quella scena stava facendo sorridere un po' tutti.
Virginia e Giulia erano così belle assieme...o meglio era bello vedere come Virginia non riuscisse a staccarsi da Giulia o meglio come non volesse separarsi da lei.
" Mamma ma a me piace ballare con Giulia " disse lei quasi arrabbiata con i pugnetto chiusi e battendo un piedino, per nessuna ragione intenzionata ad allontanarsi dalla ragazza.
" Patatina non hai fame ? Non vuoi andare a mangiare ?" Questa volta a parlare era stato Sangio che si era abbassato all'altezza della bimba per scostarle un ciuffo di capelli biondi, abbracciata alle gambe di Giulia, sicuro di riuscire a convincerla riferendosi al cibo.
Proprio per questo quando il ragazzo si abbassò verso la nipotina, sfiorò con la sua mano la gamba di Giulia facendola sussultare per quel contatto.
Sangio invece non poté fare altro che pensare a quanto morbida e vellutata fosse la pelle della ballerina.
"Si tio ma anche Giulia "
" Giulia  hai fame ?" La bimba alzò i suoi occhioni scuri e tremendamente dolci verso Giulia e Sangio fece lo stesso.
Quella mattina Sangio aveva gli occhi di un azzurro ancora più acceso, tendente quasi al verde.
Sembravano l'acqua cristallina del mare colorata da mille riflessi dei raggi solari
" Si Giulia pure ha fame le brontola il pancino " Sangio sorrise alla ragazza prima di iniziare a fare il solletico al piccolo pancino di Virginia, che si dimenava mentre lo zio la prendeva in braccio.
Sangio guardò prima i volti dei suoi genitori per vedere le loro espressioni. .
Quando incrociò lo sguardo di sua madre e suo fratello Abe capì che loro avevano già intuito cosa volesse fare il ragazzo e capì che aveva la loro approvazione, così come di tutta la famiglia.
" Noi stavamo andando a pranzo...vuoi venire con noi ?" Sangio guardò Giulia che rossa in viso era rimasta stupita da quella proposta
" Sempre se non hai già altri impegni " continuò il ragazzo ricordandosi perfettamente che Giulia quel pomeriggio lo avrebbe avuto stranamente libero.
Ma non poteva dirglielo che lui si era informato su tutti gli orari o meglio aveva visto il foglio di tutte le lezioni nella bacheca e casualmente il suo occhio era caduto sugli orari del gruppo di Giulia
Giulia invece lo guardò ferma, in silenzio, non avendo la minima idea di cosa rispondere.
Da un lato voleva assolutamente accettare, le piaceva passare del tempo con il ragazzo anche se si sarebbe sentita tremendamente in imbarazzo lì con tutta la sua famiglia.
Dall'altro lato, Sangio non passava del tempo con loro da molto tempo e forse era meglio lasciarli un po' soli nella loro intimità.
" Tio fai il mio stesso faccino " Virginia aveva girato il viso di Sangio verso la sua direzione, modellando subito le labbra e le guance di Sangio con le sue dolce manine
" Perché ?" Chiese infatti il ragazzo sotto quelle "dolci "torture
", Così Giulia dice di siii....tu lo fai sempre quando mi metto con questo visino" e Virginia mise il broncio, sporgendo leggermente il labbro inferiore e guardandolo con gli occhi da cagnolino bastonato, luminosi, grandi e dolci, avvicinandosi a lui fino a quasi sentire il suo fiato sul suo naso che subito dopo fu ricoperto da un soffice e piccolo bacino.
Sangio la imitò, facendo ridere tutti soprattutto la ragazza che ferma davanti a loro aveva visto tutta la scena, non riuscendo a fare alto che a pensare a quanto fossero belli, entrambi con lo stesso sorriso
"Non puoi dire di no a questi bei visini," Sangio sussurrò imitando lo stesso sguardo della bimba e guardando Giulia che non riuscì a non scoppiare a ridere quando se li ritrovò davanti con la stesse espressione
" Si, vengo " disse la ragazza e zio e nipote si scambiarono un 5 con un bacino mentre Virginia scendeva dalle braccia dello zio per passare nuovamente su quelle di Giulia
"Grazie " riuscì a sussurarle Sangio spostando il suo sguardo sul resto della famiglia che lo guardava con un sorrisetto sul volto
" Ciao Giulia io sono Abe il fratellone di questo bel ricciolino " iniziò a presentarsi così Abe con un sorriso e ne seguirono tutti gli altri mentre Giulia sorridendo, stringeva la mano a chiunque con Virginia tra le sue braccia che le ricordava la parentela con la sua voce piccola ma eccitata
" Quetto è il nonno " " Quetta è la nonna Lidia"  " lui è papà "
Giulia quella bimba se la sarebbe già mangiata di baci. Era troppo dolce.
Giulia solo girandosi per prendere il suo borsone si ricordò che avrebbe dovuto farsi magari una doccia per rendersi almeno decente.
Infatti si guardò allo specchio e subito si vergognò ancora di più per le condizioni pessime in qui si ritrovava.
Aveva i capelli spettinati, non si era truccata un granché, e i vestiti erano tutti sgualciti e sudati.
Era proprio orribile.
" Ehm prima è meglio che mi faccia una doccia " sussurò più verso se stessa guardandosi e vedendosi disgustata verso lo specchio

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