7. Paure e matrimonio

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Passano due settimane in cui Jimin mi sta lontano, mi sembra di impazzire.
In classe quando lo interrogano alla lavagna non posso non fissarlo. Lo desidero più di ogni altra cosa. Se mi concentro bene non posso dimenticare le sue labbra, il suo profumo la morbidezza dei suoi capelli.

È sabato e sono a casa di mia madre.
Ad un certo punto si presenta tutta elegante.
-con chi esci? Un petroliere questa volta... Un medico... Un giudice....
Chiedo sfrontato.
-tesoro esco con Park il padre di quello che ti sta facendo perdere il senno e il sonno. È la terza volta che ci esco... Promette bene..
Oddio quando fa così ha trovato un pollo da spennare...
Ed infatti è così passano due mesi e mi trovo davanti a una delle sue porcherie... Lo sposa.

Il giorno del matrimonio...
In chiesa vedo Jimin bianco come un cencio. Non mi rivolge la parola e non risponde neppure a suo padre.
Durante il pranzo finge un malessere per poter rientrare a casa.
Continua ad evitarmi a scuola e in quella che ormai è la casa di famiglia li' abbiamo solo degli sporadici incontri dove lui è sempre sfuggente.
Arriviamo a Natale e la scuola chiude, Jimin che non mi parla da mesi se non quando siamo a casa con i genitori, sorprendentemente mi si avvicina.
-JK... Partono vanno dieci giorni a Parigi, e noi dobbiamo restare a casa da soli.
Gli rispondo ironico
-per me non è un problema... è grande possiamo anche non incontrarci.
Lo rassicuro.
E va così per i primi tre giorni. Poi una notte c'è un temporale e va via la luce.
È seccante perché di solito qui non riprende subito.
Esco in corridoio con la luce del cellulare e scendo a prendere due candele.
Salgo e una la lascio in corridoio... Poi busso alla sua porta
- Jimin ti lascio qui fuori una candela.
Non mi risponde ma sento un singhiozzo. Entro...
-eih.. Che succede hai paura?
È seduto in ginocchio abbracciando le gambe tremando di paura.
-ti preeeego vieni qui... Stai con me.
-no.
Altro singhiozzo...
-JK non posso stare solo con un temporale... Vieni qui...
Sbuffo e mi siedo accanto a lui..
Un tuono... E mi butta le braccia al collo...
L'abbraccio.
-grazie...
-non sai quanto mi costa...
Faccio per allontanarmi...
-no resta... Resta sarò in debito con te...
-e con cosa mi ripagherai?
-Con quello che vorrai
Mi sussurra all'orecchio
-hai firmato la tua condanna.
Rispondo secco.

Il ricatto dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora