1 Agosto 2005
Louis si guardava allo specchio spesso in quel periodo.
Non si piaceva affatto.
Prima di tutto i suoi capelli non erano mai, e dico mai, in ordine.
Mai!
E questo gli dava fastidio.
La sua pelle era piena di brufoli. Li aveva contati. Cinque in tutto in quel momento ma c'erano state giornate anche peggiori. Lavava il viso più volte al giorno per essere sempre pulito ma sembrava non bastare affatto da qualche anno a quella parte.
Il suo naso era troppo grande, la sua bocca troppo piccola, gli zigomi cominciavano a sporgere un po' troppo per i suoi gusti e il suo fisico non era muscoloso nemmeno un po'. L'unica cosa che aveva di più "grande" nel suo corpo era quel enorme sedere che si ritrovava.
Louis non si piaceva nemmeno un po'.Aveva tredici anni suonati ormai, aveva appena finito il suo terzo anno di scuola, si guardava allo specchio e non si piaceva.
E con quel fisico striminzito, se non per il suo sedere, doveva andarci anche in vacanza.La valigia era aperta sul suo letto, i vestiti che aveva scelto erano sparsi per tutta la stanza e il resto delle sue cose erano ammassate in un angolo.
Se sua madre fosse entrata in quel momento, avrebbe trovato il suo peggior incubo avverato. Il disordine più totale.
Louis sospirò frustrato.
Perché l'estate esisteva?
Non poteva semplicemente essere sempre inverno? Con i maglioni che ti coprono il fisico magro, anzi quasi assente, con i jeans larghi che non mettono in mostra quel sedere enorme e con i cappelli e le sciarpe che coprono i brufoli e quei maledetti capelli?Una cosa sola di sé gli piaceva. I suoi occhi.
Ma bell'affare che aveva fatto. Gli occhi. Alla loro età nessuno guardava gli occhi di nessuno. L'unica cosa che andavi a guardare era il fisico bello e tonico, muscoloso, dei bagnini sulla spiaggia.
E Louis in confronto sembrava uno stuzzicadenti.-Louis. È quasi pronta la cena.- disse sua madre bussando alla porta della sua camera.
Da qualche tempo Johannah non entrava più nella sua stanza senza il suo permesso.
Aveva paura sicuramente di trovare disordine, come in quel momento, e di andare fuori di testa. E poi voleva concedergli la sua privacy, giustamente.
Ormai Louis cominciava ad essere grande. Motivo per cui aveva cambiato camera qualche anno prima. Non dormiva più di sotto, nella sua vecchia camera, ma di sopra, in quella che inizialmente era la camera degli ospiti.
Di sotto ora c'erano le sue due sorelle minori, Charlotte (chiamata anche Lottie) e Félicité (chiamata anche Fizzy). La prima aveva quattro anni ormai mentre la seconda tre.
Chissà dove i suoi genitori avrebbero sistemato le due in arrivo, visto che Johannah era incinta di due gemelle.Louis se lo chiedeva da qualche mese ormai, visto che sua madre aveva una pancia enorme. Sul punto quasi di scoppiare.
Louis amava però la sua nuova stanza, sperava di non dover traslocare di nuovo. Era l'ultima in fondo al corridoio, lontano dal casino del piano sottostante, lontano dai suoi genitori che avevano la loro camera dall'altra parte del corridoio, e con la finestra che dava direttamente su tutta la strada. Riusciva a vedere subito se uno dei suoi amici stesse arrivando per fargli visita.
Louis sospirò.
-Scendo.
E così fece, dopo aver infilato di nuovo la maglietta che aveva tolto per guardare i suoi addominali inesistenti.Avrebbe fatto una figura meschina in vacanza con i suoi amici.
Una volta di sotto, tutti stavano già apparecchiando la tavola.
Johannah non si sforzava troppo visto che era all'ottavo mese di gravidanza e non riusciva a fare qualcosa senza stancarsi. Louis le fu subito vicino per aiutarla.
-Grazie tesoro. Lottie metti bene quei piatti!- la rimproverò sua madre.
Lottie aveva sistemato due piatti uno sopra l'altro quasi e con un sorriso birichino li mise nel modo giusto.
Louis le sorrise divertito.
Fizzy metteva più in disordine che altro ma era piccola e stava comunque provando a dare una mano, così Louis le fu dietro per correggere il disordine che creava. Quando lei si voltò a fine lavoro, Louis le fece un applauso per premiarla dell'impegno e Fizzy, sorridendo felice, si arrampicò su di lui per stare in braccio.
Mark arrivò a tavola con la cena pronta e la servì nei piatti.
STAI LEGGENDO
Come due bambini
FanfictionLouis stava vivendo un momento di malinconia. Ricordava la sua infanzia e si chiedeva da quanto non ci pensasse. Forse anni. La parte più bella era il Natale. Quanto aveva amato il Natale da bambino. Le luci, i regali, l'armonia in casa, l'atmosfera...