War and Blood

PROLOGO

"SILENZIO" gridò quella palla di egocentrismo conosciuto anche come Zeus. "Siamo qui per discutere del destino di questi tre mezzosangue" disse con sguardo annoiato per poi scrutare me e Liss con disgusto, quando arrivò ad Amelia si soffermò un attimo per poi riprendere quel suo sguardo glaciale. Sorrisi amaramente, quindi anche il grande Zeus ha dei sentimenti.
"Ora, non siete colpevoli di nessun crimine. Ma come ho già detto; non posso permettere che tre mezzosangue con un potere così immenso stiano insieme. Per tanto vi impongo l'isolamento." Sciocco da parte sua dire "Vi impongo" quando in realtà sappiamo tutti che ci sta condannando. Il Re degli Dei spostò lo sguardo sulla figura accanto a me, Lissandra figlia prediletta di Poseidone; "Tu" disse con disprezzo, "Risiederai nel tempio sospeso dell'Alba. Tutte le tue armi ti saranno requisite." Lissandra alzò lo sguardo verso suo padre, che era rimasto in silenzio, il Dio non la guardò nemmeno in viso. "Se condannate i vostri figli come se fossero nemici non siete tanto diversi da loro." Disse con voce severa, tutti sanno a chi sta riferendo ma nessuno ha il coraggio di dirlo ad alta voce. Detto questo la figlia di Poseidone uscì dalla sala lanciando un ultimo sguardo verso me e Amelia.
"Figlia mia." Disse Zeus con voce bassa. "Verrai portata nel Tempio sotterraneo, nell'Ade. Così come per Lissandra anche le tue armi ti saranno tolte." Il Dio si allontanò dalla sua progenie e si sedette sul suo stupido trono, poi fece cenno ad un'ancella di accompagnare la figlia nelle proprie stanze. Quando ella fece per prendere Lia sotto braccio la ragazza si scansò e iniziò a camminare con passo pesante verso un'altra sala. "E infine tu" Disse fissandomi dall'alto del suo trono, "Tu alloggerai nel Tempio subacqueo, le tue cianfrusaglie e le tue armi ti saranno requisite." Disse con tono annoiato. Nella sala del trono non si udì alcun rumore finché io non alzai lo sguardo, lo guardai negli occhi, e dissi con voce profonda:"Trattateci come nemici e noi, forse, lo diventeremo."