LISSANDRA

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Quanto poteva essere comica la mia vita? Passo anni meravigliosi crescendo come una delle più potenti semidee per poi venir rinchiusa in un Tempio sospeso in mezzo al nulla. Con il passare dei giorni la tristezza causata dalla solitudine si trasformò in rancore, odio così tanto gli Dei, alla fine per quanto la storia possa insegnare si commetteranno sempre gli stessi errori. Un'altra noiosa e ripetitiva giornata stava per cominciare, mi alzai controvoglia per poi dirigermi verso la sala dove giornalmente ricevevo il pasto sufficiente a coprire i miei bisogni giornalieri. Il Tempio Dell'Alba è una struttura sospesa nascosta dalla foschia, passo le mie giornate in biblioteca; ho letto ogni cosa. I miei poteri sono quasi del tutto scomparsi, a malapena riesco a ereggere una piccola colonna d'acqua. Odio questo posto, odio gli Olimpi. Una volta ero in grado di controllare enormi masse d'acqua, ero potente... Così potente che gli Dei decisero di isolarmi dal mondo. Oh non ero da sola... Ne ho passate di tutti i colori con quei due piccoli idioti, mi manca parlare con loro infondo. Chissà come se la passano...
La giornata proseguì come al solito: io che leggo un libro, io che cerco di ereggere una colonna d'acqua fallendo miseramente e sempre io che mi alleno con la spada rudimentale che ho costruito. Stavo prendendo a calci il bersaglio di paglia immaginando fosse la testa di Zeus quando sentii la sua voce... Tre anni in solitudine confinata agli estremi del mondo e LUI si è fatto vivo solo ora. "Figlia mia..." disse con voce bassa Poseidone, mio padre. Lo ignorai e continuai a colpire il bersaglio, passarono secondi che per me furono secoli di silenzio, quando, senza preavviso, si avvicinò per mettermi una mano sulla spalla; mi pietrificai, non mi voltai... "Lissandra, sei cresciuta. Somigli molto a tua madre." Disse con voce malinconica. Senza nemmeno girarmi gli dissi "Non nominare mia madre." Mi allontanai da lui che mi seguii dentro la sala principale, "Lissandra, figlia, non covare rancore." Disse come se non avessi passato 3 anni in solitudine. "A cosa devo questa meravigliosa visita padre." Chiesi con voce ironica. Solo adesso mi girai a guardarlo, era spento, stanco, i suoi occhi erano tristi. Vacillai un attimo poi ripresi l'espressione senza sentimenti, "Bambina mia, sta per scoppiare una guerra. Mi è stato vietato di dirti altro... Sei convocata sull'Olimpo per discuterne." Mi disse con voce spenta, era distrutto... Mi sentii in colpa, così non obiettai. "Va bene, verrò. Ma non ti aspettare che io combatta per la vostra causa... Non dopo che mi avete isolata in mezzo al nulla. Loro ci saranno?" Lui sospirò e disse "Sì, ci saranno. Non posso dirti altro Lissandra." Disse sospirando, seguirono dei secondi di silenzio poi guardammo negli occhi, ho preso gli occhi color mare da lui, di mia madre ho solamente i lineamenti. Distolse lo sguardo e mi toccò la spalla, "L'incontro sarà tra 3 giorni, arriverai sull'Olimpo accompagnata da me." Detto questo mi diede un bacio sulla fronte come faceva quando ero bambina, amava mia madre e una parte di lui morì con lei quando ci lasciò. Fece qualche passo indietro e uscì di scena come gli Dei erano soliti fare. Non l'ho mai odiato completamente, gli vorrò sempre bene in fondo...

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