Mi hanno riarso le fiamme più atroci della passione, con una violenza non mai sofferta. Ho sentito la mia ragione perdersi e la mia conoscenza ed il mio sangue oscurarsi a poco a poco. Ho singhiozzato, ho gridato; ho soffocato gli scoppi del mio dolore sul guanciale dove tu appoggiavi la testa, languendo di passione, pallida di voluttà e di tristezza. Mi sono inginocchiato dinanzi al divano, dove tu rimanevi taciturna accarezzandomi la fronte pensierosa….
Sono rimasto lunghe ore chiuso in questa stanza, senza uscirne mai, senza vedere nessuno mai, esaltandomi nella solitudine, provando improvvisi bisogni di fuggire all’aperto, eppure tenuto qui da un fascino ineluttabile.
Oh, se potessi raccontarti tutto!
Immagina- stare qui, respirare qui, in questa stanza, dove tu portavi, apparendo, tutti i raggi e tutti i profumi; stare qui solo, solo innanzi al letto, dove ti ho posseduta mille volte, con un godimento sempre più intenso; rivedere, rivedere con gli occhi dell’anima tutti i tuoi gesti, tutte le tue attitudini, tutti gli incanti della tua bellezza; sentirsi soffocare, ad ogni ricordo evocato e non poter far altro che mordere il guanciale freddo e bagnarlo di lacrime disperate….
Quando entrava nella mia casa la giovane donna, l’Adorata, quella che il mio cuore ha scelto per tutta la vita che erano allora le tristezze? La sua presenza era il grande aroma ristoratore. La mia anima beveva da lei tutte le ebrezze e tutti gli oblii. Il suono del suo passo metteva nelle intime vene un fremito di delizia infinito.
Quando ella usciva la mia anima la seguiva come un’ombra indivisibile.
Quando ella tremava, sotto la mia carezza leggera, io sentivo tutto il mio essere fondersi nel suo, struggersi in una morte ineffabile.
Ella mi rivelava, in un bacio, mondi sconosciuti.
Sotto la sua mano si risvegliavano fibre misteriose… quando entrava alta, pallida, velata entrava il mio sogno, il fiore dell’anima, il mio miracolo d’amore.
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Lettere d'amore, Gabriele D'Annunzio
Random"D'Annunzio era un così grande amante che poteva trasformare la donna più ordinaria e darle per un momento l'apparenza di un essere celeste" "Quando il signor d'Annunzio parla, sembra sempre che stia raccontando un segreto, anche se sta solo dicendo...