14 gennaio 1982

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Mia divina Elda!
Oggi è una di quelle giornate in cui mi sento come naufrago in un oceano di tedio e di malinconia, in cui sento di più la mia solitudine e la mia lontananza da te, Elda divina!
Sono stato sempre qui a casa dopo essermi levato tardissimo; e qui non m’è riuscito di far nulla fuor che di scrivere una lettera al babbo… Ho cominciato dieci cose, ed ho smesso subito nauseato: sono stato lì sulla poltrona lungamente in una inerzia triste, pensando a te, stemperandomi in un desiderio senza fine…
Proprio, vedi, mi pare che mi manchi qualche cosa necessaria a vivere; mi pare di sentirmi venir meno a poco a poco […]
Ho letta tante tante volte la tua lirica d’oggi, la tua lirica piena riboccante d’amore. Ti ringrazio, ti ringrazio mille volte, angelo mio, luce mia, divinissima Elda mia!
– Ma perché, ma perché – io mi domando piangendo – ma perché dobbiamo essere lontani? O, essendo lontani, perché dobbiamo volerci cos’ disperatamente bene?
O Elda, Elda, Elda mia!

Gabriele

Lettere d'amore, Gabriele D'AnnunzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora