Pescara, 11 febbraio 1890

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Ora nevica, con un gran vento, a turbini….Tu hai l’anima vasta e scintillante, come un firmamento; io so che tu sei la più nobile delle creature, la più coraggiosa, la più generosa, la più forte, la più soave.
Quando io ti bacio le dita, sento che la parte migliore di me ti si presta con entusiasmo e con reverenza. Io non posso baciarti le mani (forse tu lo sai) senza sentirmi inumidire gli occhi. Un grande sentimento di ammirazione e di adorazione si impadronisce di me, quando penso all’anima straordinaria che si chiude nel tuo corpo voluttuoso. Perciò le voluttà che io prendo da te hanno un sapore profondo, una ripercussione spirituale…
Nessuna cosa bassa può entrare nel nostro amore. La tua fiamma accende e divinizza tutti i desideri.
Tu sei l’Amante unica, l’Amante eterna, quella che tiene in signoria un’anima per tutta la vita. Per tutta la vita io ti amerò, ti adorerò…..
Pensa a questo, quando ti assale il disgusto delle vili cose umane….
Io (ascolta) darei tutti i tesori per essere il tuo tesoro….
Il tuo solo alito(intendi?) è bastato a ristorarmi. In tutti i peggiori supplizi, quando lo spirito agonizzava, una voce alta squillante mi diceva:” ella ti bacerà; ella ti serba i suoi più dolci baci, le sue carezze più care. Attendi!”. E un brivido mi correva le vene, al presentimento degli oblii divini.

Lettere d'amore, Gabriele D'AnnunzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora