Muoio a poco a poco di accoramento. E non ho la forza né di allontanarmi, ne' di cercare un oblio. Sento il tempo fuggire e la vita scorrere ed il mio tedio ed il mio dolore farsi più profondi ad ogni ora e te lontana lontana...
Dammi notizie della tua salute.... di tutto quello che mi piace del tuo corpo. E adorami.
E' una sera calda, tutta chiara, mollissima. Davanti al mio balcone spalancato il Vesuvio fumiga, così da presso che quasi mi sembra tangibile. Napoli e Portici e Resina e tutti i villaggi sono rosei su un mare pallidissimo, dove corrono i battelli a sciami. Un grande sogno di piacere scende insieme col crepuscolo. Ti giuro sull'anima mia, Barbarella, che per averti consentirei a morir domani.
Tuo, Gabriele.
STAI LEGGENDO
Lettere d'amore, Gabriele D'Annunzio
De Todo"D'Annunzio era un così grande amante che poteva trasformare la donna più ordinaria e darle per un momento l'apparenza di un essere celeste" "Quando il signor d'Annunzio parla, sembra sempre che stia raccontando un segreto, anche se sta solo dicendo...