III

396 12 0
                                    

Oggi è Halloween, e Ethan e Danny hanno organizzato una festa nel loft di Derek. Ci meritiamo un po' di sano divertimento dopo la giornata di ieri passata a inseguire quel pazzo di Barrow che voleva uccidere Kira, la quale ancora non sappiamo con certezza che creatura sia. Ma ce ne occuperemo più avanti, è ora che decida cosa indossare alla festa. Da quanto ho capito sarà una di quelle feste con luci al neon, quindi indosserò qualcosa di bianco o di fluo. Questa decisione dovrà però aspettare, perchè i miei genitori hanno invitato Stiles a cena. In questo momento lui è alla centrale di polizia per aiutare Scott ad aiutare Kira a cancellare dal suo telefono delle foto che non voleva che l'FBI, o chiunque altro, vedesse. Uso il tempo che mi rimane per iniziare a prepararmi per la festa, lasciando il cambio d'outfit per dopo cena, non posso rischiare che si sporchi con il cibo.

Con precisione svizzera, e provocando a tutti una sincera risata, il timer del forno e il campanello suonano allo stesso momento. Io vado ad accogliere il mio ragazzo, seguita da mio padre, il quale lo abbraccia come se fosse suo figlio. Ci dirigiamo in cucina da mia madre e nel tragitto Stiles si complimenta con mio padre, sapendo che è lui lo chef di casa, per il profumo che riempie la casa. Troviamo mia mamma intenta a estrarre le lasagne dal forno senza farle cadere o combinare uno dei suoi soliti pasticci. Fortunatamente nulla va storto, così ci dirigiamo nella sala da pranzo e ci accomodiamo intorno al tavolo rettangolare. Io e Stiles uno affianco all'altra e i miei genitori di fronte a noi. Chiacchieriamo del più e del meno, della scuola e della famiglia, fino ad arrivare alla nostra relazione. "Sopratutto in questo periodo dell'anno, siete sempre molto impegnati con lo studio e vi vedete poco." dice mio padre, il quale, come mia madre, è all'oscuro di tutto ciò che riguarda il soprannaturale e pensa che io sia sempre impegnata con la scuola. Trattengo una risata per il 'non vi vedete mai', pensando a tutte le volte in cui ci siamo visti di nascono sotto i loro baffi. Le immagini di ieri sera mi tornano alla mente e avvampo. Stiles lo nota, capendo all'istante cosa stavo pensando. Con la coda dell'occhio lo vedo allungare di soppiatto un braccio verso di me, nascondendolo sotto la lunga tovaglia. Quando la sua mano tocca la mia gamba mi giro a guardarlo, ma la sua attenzione è rivolta ai miei genitori, ai quali risponde con fare indifferente. "È vero. Ormai ci vediamo solamente a scuola." dice in tono serio, mentre muove la mano su per la mia coscia, la infila sotto la stoffa del vestito e la stringe leggermente quando si volta verso di me con un sorriso. "Vero, amore?". Io annuisco, prendendo un boccone di lasagna. Ignoro completamente il resto della conversazione, troppo concentrata a non dare nell'occhio o peggio, emettere suoni, quando le dita di Stiles raggiungono la stoffa delle mie mutandine. Inizia a fare dei movimenti circolari e io stringo le posate, per evitare che i miei occhi si illuminino per il piacere. Lui aumenta il ritmo e poi scosta di lato la stoffa grigia delle mie mutande e con un colpo secco fa penetrare un suo lungo e affusolato dito in profondità. Mi schiarisco la gola, mascherando un leggero gemito e istintivamente stringo le cosce. Lui continua a parlare con i suoi 'suoceri' facendo finta di niente, mentre stende la mano con forza e mi fa riaprire le gambe. Quando incurva il dito che è dentro di me e fa movimenti più profondi, capisco di starmi avvicinando al limite - e che ci crediate o no, non è una cosa positiva. So che non riuscirei a nascondere un orgasmo, quindi, per quanto mi dispiaccia, sono costretta a fermarlo. Di colpo mi alzo dalla sedia, facendo cadere la mano di Stiles senza che loro la notino, e mi scuso dicendo che devo andare in bagno perchè non mi sento molto bene. Mentre mi dirigo verso il bagno, penso a cosa gli sia saltato in mente. Non aveva mai fatto una cosa del genere, non aveva mai osato toccarmi in presenza dei miei, a malapena mi baciava quando c'erano loro nella stanza.

I miei pensieri vengono interrotti a metà corridoio, quando dalla sala da pranzo sento Stiles dire: "Vado a controllare che stia bene." e io so benissimo che si tratta di una scusa. Faccio ancora qualche passo e mi fermo sulla soglia del bagno, aspettando che Stiles mi raggiunga. Lo strattono dentro alla stanza e mi chiudo la porta alle spalle. Lui non perde tempo e si fionda subito sulle mie labbra. "Cosa pensavi di fare?" domando io tra un bacio e l'altro. Lui non risponde, ma lo sento sorridere sulle mie labbra. Ad un tratto mi prende per la vita e con una spinta mi fa sedere sul freddo lavandino. "Stiles non abbiamo tempo per-oh cazzo!" mi blocco quando velocemente si mette tra le mie gambe, sposta le mutande e poggia la sua lingua sul mio clitoride. "Tranquilla, faremo in fretta." dice con un ghigno, soffiando leggermente sulla mia intimità, cosa che mi fa spingere i fianchi in avanti in cerca di attrito. Lui incatena il suo sguardo al mio e torna a fare veloci movimenti con la lingua, facendomi impazzire. Come aveva predetto, ci metto veramente poco a venire, e mi appoggio allo specchio dietro di me cercando sostegno mentre il piacere si dirama in tutto il corpo come sangue nelle vene. Vedo Stiles pulirsi gli angoli della bocca con il pollice e passare la lingua sul mio liquido mentre mi guarda con un sorrisino. Si lava velocemente le mani e poi passa a lasciarmi un bacio, prima di dirmi "Torno di là, tu aspetta un po', per non destare sospetti." e uscire dal bagno.

𝕡𝕠𝕜𝕖𝕣 𝕗𝕒𝕔𝕖 || Stiles Stilinski, VoidStilesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora