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Siedo al mio banco, distratta, mentre la professoressa di inglese con passione racconta la letteratura alla classe. Non ho seguito nessuna spiegazione quest'oggi, e sinceramente non mi spiego come gli altri riescano a mantenere una media di voti decente e venire a scuola come se nulla fosse. Come se lui fosse tra i banchi e nelle aule con noi. Vedo gli studenti passare nei corridoi ridendo e con il sorriso stampato in faccia, ignari di tutte le peripezie e traversie che si susseguono in questa città. Spesso penso che forse, in questo caso, non sapere sia veramente meglio che sapere.

In ogni caso, aspetto con ansia il suono della campanella che indicherà il termine delle lezioni di questa giornata interminabile. Finalmente sarò direttamente partecipe e non solo spettatrice via messaggi. Certo non faremo nulla di eccitante, sarà una chiacchierata tranquilla, non combatterò in prima linea, ma come ho detto prima: una chiacchierata tranquilla è sempre meglio di niente.

Io e Kira ci ricongiungiamo con Scott, il quale aveva un'altra lezione e insieme ci dirigiamo verso l'aula di storia, ormai vuota, fatta esclusione per i genitori di Kira e noi. Impaziente, la ragazza sprona la madre a iniziare il prima possibile, data la loro fretta.

Dopo quelle che sono sembrate ore ad ascoltare Noshiko, finalmente il suo racconto giunge a una fine, svelandoci finalmente cosa lei e Satomi ne avessero fatto del nogitsune, o meglio di Rhys, ai tempi della seconda guerra mondiale: 1943 precisamente. Sconcertata dalla scoperta su sua madre e sulla sua vera età, Kira non spiccica parola mentre lei e Scott mi riaccompagnano a casa. Loro invece avrebbero raggiunto Deaton, i gemelli, Lydia, e chiaramente Stiles, a casa di lui. Non so però ancora che cosa abbiano intenzione di farci, penso non lo sappiano neanche loro. L'unica cosa che sappiamo con certezza è che non potranno tenerlo immobilizzato con il veleno di kanima per sempre.

Scott accosta la macchina davanti al grande cancello che delimita il perimetro della dimora alle mie spalle, e prima di scendere mi assicuro che abbiano afferrato il concetto: "Scrivetemi, sempre. A qualsiasi ora, per qualsiasi cosa. Anche se dovesse solo starnutire. Okay?" dico nello stesso tono con cui una mamma si raccomanda al proprio figlio alle prime armi con le uscite da solo con gli amici. Scott si lascia scappare una risata, alla quale metto subito fine rivolgendogli uno sguardo severo, al che lui si schiarisce la gola e si ricompone, capendo quanto fossi seria. "Okay." "Prometti." gli impongo. "Prometto."

Chiaramente non lo fa, passano le ore e non ricevo nessuna notizia, e dubito che sia per la mancanza di avvenimenti che vale la pena comunicarmi. Giungo a tre conclusioni: o sono troppo impegnati a trovare una soluzione, o l'hanno già trovata e la stanno mettendo in atto, sarebbero quindi troppo impegnati per scrivermi e mi scriveranno quando avranno risolto; oppure qualcosa è andato storto e non hanno il coraggio di dirmelo. Qualunque sia il caso, decido di mettermi l'anima in pace e aspettare loro notizie. Mi libero dei vestiti e mi precipito a letto, fisicamente e psicologicamente stremata. Devo confessare però, che il solo pensiero di tornare in questo letto - anche se non sotto quelle coperte, di cui mi ero liberata come prima cosa dopo il mio precedente risveglio post sonnifero - mi turba particolarmente. La scorsa notte ho infatti dormito nella stanza degli ospiti, ma so di non poter dormire lì per sempre, quindi perchè non tornare sta sera?

In questo momento la temperatura nella stanza è troppo alta per indossare altro che l'intimo, per andare a dormire; e per compiere l'atto effettivo di addormentarmi, così opto per guardare un film. Prendo il mio laptop, lo posiziono sulle mie gambe e lo apro, facendo illuminare la mela sul retro dello schermo. La mia intenzione di guardare un film viene però spazzata via dall'incredibile sonno che mi investe ancora prima di sceglierne uno. E così, senza preavviso, mi addormento, inconsapevole dei messaggi che da lì a poco avrebbero intasato il mio telefono e delle notizie che avrebbero portato.

𝕡𝕠𝕜𝕖𝕣 𝕗𝕒𝕔𝕖 || Stiles Stilinski, VoidStilesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora