Post Festa 3° Parte

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(POV Ushijima)

Stiamo tornando alla nostra camera, con Tendo accanto a me che saltella felice. Allento la cravatta, pregustandomi l’idea di cosa mi attende questa notte. Lo faccio entrare prima di me, e appena sono in camera a mia volta, chiudo la porta alle mie spalle.

<Waka-chan, alla fine non mi hai più detto cosa ne hai pensato della mia esibizione!> Esclama dandomi ancora le spalle. Mi avvicino per potergli sussurrare.

<Mi è piaciuta, ma…> Dico portandogli la cravatta sugli occhi bendandolo.

*

Sussulto quando avverto il tessuto sugli occhi.

<Ma?> Chiedo timoroso.

<Devo ancora capire se doverti premiare o…punire…> Continua con tono basso vicino al mio orecchio annodando la cravatta.

<Waka…> Provo a chiamarlo, ma una sonora pacca sul sedere mi fa zittire.

<Hai detto qualcosa?> Chiede stringendomi i fianchi. Scuoto la testa, in trepidante attesa di sapere cosa ha in serbo per me.

<Bravo piccolo.> Esclama prendendomi per mano. Mi lascio guidare attraverso la stanza fino a che mi fa fermare, stringendo una mano sul fianco e con l’altra mi tiene fermo il viso baciandomi prepotente ma al tempo stesso facendomi percepire il suo amore.

<Ora…spogliati!> Ordina dopo essersi staccato dalla mia bocca.

*

Mi allontano di qualche passo per recuperare un po' di cose che potrebbero servirci. Riesce a spogliarsi un po' barcollante, dato che non vede.

<D-Daddy…?> Mi chiama titubante, mentre cerca di capire dove mi trovo. 

<Sono qui piccolo.> Dico tornandogli vicino. Lo aiuto a sistemarsi per bene sul letto e delicatamente gli faccio scorrere la corda che ho in mano, sul petto.

*

Avendo gli occhi bendati gli altri sensi sono amplificati, perciò mi trovo a sussultare quando avverto qualcosa di ruvido scivolarmi sul petto. “Dove la teneva nascosta la corda?” Penso riconoscendo l’oggetto.

<Adesso ti lego…dimmi se i nodi sono troppo stretti.> Parla con quel tono basso che mi manda dei brividi di piacere lungo la colonna vertebrale, lasciando scappare un sospiro di piacere. Annuisco capendo che sta aspettando un mio cenno per procedere.

*

Col tempo ho imparato come legarlo senza fargli male, ma nonostante ciò, gli chiedo sempre la conferma. Siccome si sta comportando bene, decido di premiarlo. Con movimenti delicati gli sfioro il membro teso, lasciandogli sfuggire un gemito.

<Daddy…> Mi chiama ansimando.

<Ti stai comportando bene e dunque meritavi un piccolo premio.> Sussurro sulle sue labbra, poi mi avvicino all’orecchio.

<Ti fidi di me?> Chiedo con leggera apprensione, mordendogli il lobo.

<Mi fido ciecamente!> Risponde sorridendomi.

*

Preme leggermente sul mento per farmi schiudere le labbra, e mi bacia famelico lasciandomi senza fiato.

<Tieni aperta la bocca.> Esclama dopo il bacio. Faccio come mi viene detto e avverto subito dopo qualcosa tra le labbra. Anche questa volta riconosco l’oggetto essere una ball gag. Alzo la testa per permettergli di allacciarla dietro la nuca.

All i want for Christmas is...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora