6. Codardo

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Draco era più che consapevole di avere un aspetto molto piacevole e di conseguenza desiderabile, quindi quando quella sera era uscito per andare in qualche pub, aveva già programmato di essere adocchiato da qualche ragazza.

Anche perché il principale motivo per cui era uscito era proprio quello di trovare una donna da frequentare e poi sposare, se tutto fosse andato secondo i suoi piani.

Il biondo ci aveva provato tante altre volte nell'arco della sua vita, ma ogni singola volta aveva ceduto prima che potesse crearsi anche solo un barlume di legame tra lui e un'altra donna.

Non era un uomo coraggioso e ne era totalmente consapevole: si faceva schifo.

Solo una volta si era trovato vagamente attratto da una donna e quella si era rivelata essere già sposata, cosa che aveva fatto smettere Draco di cercare in giro per alcuni anni.

Non che ci avesse scambiato più di qualche parole o che l'avesse vista più di qualche volta, ma Draco aveva visto nei suoi occhi una scintilla che l'aveva totalmente catturato: catturato in un modo che ancora oggi dopo anni non si sa spiegare in alcun modo.

Adesso si trovava in un pub che aveva adocchiato qualche tempo prima, vicino alla stazione, in una delle sue passeggiate per cercare l'ispirazione per il suo nuovo romanzo.

Si erano già avvicinate diverse donne, che lui subito aveva deciso di scartare per mille motivi diversi: se doveva fingere di essere qualcuno che non era, almeno voleva farlo con una donna che non l'avrebbe reso totalmente infelice per il resto della vita.

Proprio quando perse le speranze e fece per pagare il barman per tornare finalmente a casa, dalla porta principale entrarono un gruppo di ragazze che dovevano essere poco più giovani di lui.

Erano tre e una di loro Draco era sicuro di conoscerla: doveva essere la moglie di Ron Weasley, il suo ex datore di lavoro. Accanto a lei c'era una ragazza bionda dagli occhi scuri e vagamente stralunati e infine un'altra donna mora, con degli occhi che Draco non poté far a meno di notare.

Le tre donne si sedettero al primo tavolo libero che trovarono e prima che una delle tre potesse alzarsi per ordinare qualcosa, Draco chiede al barman di portargli dei drink che avrebbe offerto interamente lui.

L'uomo, probabilmente abituato a questo genere di situazione, non fece una piega e si limitò a fare come gli era stato detto dal cliente.

Draco dovette aspettare solo qualche minuto, in cui non smise di scambiarsi occhiate con la donna mora che aveva attirato la sua attenzione, prima che questa si alzasse e lo raggiungesse al bancone.

«Buonasera, signorina»

«Ma che bel gentil uomo che ho trovato stasera! Lei però mi sembra estremamente familiare, sa?»

«Oh, vede, può essere che sia così. Ha mai letto "L'eredità della morte di una donna sconosciuta"?»

«Oh dio! Non ci posso credere! Sto davvero avendo un flirt con l'uomo che ha scritto uno dei miei libri preferiti? Lei è sul serio Draco Malfoy?»

Il biondo abbassò lo sguardo per un secondo, arrossendo leggermente, poi sorrise ampiamente verso la donna e annuì: «Sono davvero onorato che le sia piaciuto il mio romanzo a tal punto. Desidera un altro drink?»

La mora mise su una faccia che era tutto un programma, poi le scappò dalle labbra una piccola risata: «Lei è davvero fuori allenamento per quanto riguarda queste cose, non è così? Io sono Astoria!» la donna gli porse la mano e il biondo si maledisse dentro la sua testa per la sua stupidità.

«Mi dispiace, ha ragione. Sono proprio un idiota, sa? Ma lei è davvero... ammaliante»

«Oh, lo sono?»

«Definitivamente lo è»

«Anche lei è molto ammaliante signor Malfoy, se mi permette»

Il biondo fece cenno al barman di servire loro un altro bicchiere, poi tornò a puntare tutta la sua attenzione verso la donna.

«Se non sono indiscreto, cosa fa lei per vivere? Sapendo già che lavoro faccio io mi sembra un po' ingiusto non sapere cosa invece fa lei» al biondo vennero immediatamente in mente due occhi verdi smeraldo, ma subito scosse la testa e aspettò che Astoria rispondesse alla sua domanda.

«Oh! Io... io sono un'attrice! E una modella. Ma diciamo che principalmente sono una studentessa, ancora»

«Oh, wow. Posso chiederle la sua età, dunque?»

«Signor Malfoy! Crede davvero che accetterei drink da un uomo troppo grande per la mia età? Se è preoccupato che possa finire nei guai per essere in mia compagnia, le assicuro che non ce n'è alcun bisogno»

Il biondo accennò un sorriso e quando fece per aprire un altro argomento per poter conversare ancora con la ragazza, un Harry Potter completamente ubriaco spuntò alle sue spalle e lo abbracciò da dietro.

Astoria aggrottò le sopracciglia e fece per allontanarsi leggermente, ma subito Draco prese in mano la situazione e si scrollò di dosso l'uomo.

Il cuore del biondo stava battendo fin troppo velocemente nella sua gabbia toracica e la sua sudorazione era drasticamente aumentata.

«Harry, ma che diavolo stai facendo?» Draco diede un'occhiata ad Astoria e decise di improvvisare per non buttare all'aria tutto l'impegno che aveva messo per avvicinare quella donna. «Scusi, signorina Astoria, ma mio fratello esagera sempre con l'alcool. Lo porto in bagno a rinfrescarsi prima che combini qualche danno: mi raccomando, non se ne vada!»

E detto questo trascinò di peso il moro verso il bagno, sbattendosi poi la porta alle spalle e assicurandosi che non ci fosse nessuno all'interno.

«Ma che diavolo ti salta in mente?»

«Niente. Solo, non riesco a capire perché tu sia così restio anche solo a starmi accanto»

«Perché? Perché tu sei sposato e hai tre figli, mentre io non ho mai avuto una relazione stabile e sicuramente non sono sposato! Basta solo un piccolo dubbio, una misera voce di anche una sola persona e io sono rovinato. Per sempre»

Draco sente tutta la tensione accumulata in quei giorni proprio all'altezza del petto ed è sicuro che a breve finirà per esplodere.

Harry sembra completamente fuori di sé: leggermente barcollante, con il tono di voce strascicato e gli occhi completamente rossi: «Esistono dei posti dove...»

«No. Non voglio questo per la mia vita. Preferisco fingere di essere chi non sono che vivere nascosto nel buio»

«Perché hai usato questo tono, Draco? Cosa?! Ti senti superiore a me solo perché hai la forza di non cedere alle tue stesse tentazioni?» Di colpo Harry sembrò veramente infuriato, anche se Draco non avrebbe saputo dire se con lui o con sé stesso.

«Sì, probabilmente è così. Probabilmente mi sento superiore a te e continuerò a farlo. Perché tu fai tanto l'uomo vissuto, ma la famiglia per non finire in galera o in qualche luogo anche peggiore te la sei creata!»

«Non tirare in ballo cose di cui non hai neanche idea, Draco» il moro abbassò drasticamente il tono della voce, fino a far sembrare quella frase un ringhio.

«Allora non farlo neanche tu»

«Non l'ho fatto»

«Non l'hai fatto? Harry ci sono tanti altri uomini disposti a darti quello che vuoi e invece tu vieni da me e mi incolpi di aver paura! Sì, maledizione, ne ho!» Draco si rese conto troppo tardi di aver urlato e subito di coprì la bocca con una mano, guardandosi intorno per assicurarsi che tutto fosse ancora silenzioso e deserto.

«Allora abbassa la voce, idiota! Dici di aver tanta paura eppure mi stai urlando addosso su questo argomento in un luogo in cui tutti possono sentirci!»

«Hai paura anche tu ed è inutile che lo neghi. Adesso, per favore, lasciami solo e alla ragazza da cui mi hai portato via»

«Codardo»

«Sì, lo sono. E lo sei anche tu»

Medioevo||Drarry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora