8) Verità inaspettate (e spaventose)

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Le ore di lezione passarono molto lentamente e molte volte venni ripresa perché ero distratta. La mia mente riusciva a concentrarsi sul sogno, sulla nottata trascorsa, sul comportamento strano di mio padre e sull'immagine degli occhi del MIO ragazzo.
La campanella suonò, la fine delle lezioni finalmente.
Uscì ed aspettai Rhidian e insieme andammo a prendere Connor dall'asilo.
La maestra ci disse che si era comportato benissimo e si era fatto già molti amici per essere nuovo, e questo mi sollevò molto.
Prima di arrivare a casa Connor si fermò e ci chiese "domani ritornerò all'asilo vero?" Io gentilmente risposi "si tesoro, perché mi fai questa domanda?" Timidamente allora lui rispose "perché nel bosco avevo solo un amico, si chiamava Kitchi (nome indiano che significa combattente) ma un giorno partì e non lo rividi più. Io avevo 3 anni e perciò rimasi da solo senza nessun amico 2 lunghissimi anni ed ora che ne ho trovati altri non voglio perderli..." Io sorrisi e lo presi in braccio ormai eravamo davanti al cancello di casa nostra.
Entrai ed arrivata sull'ingresso sentì i miei discutere.
Mio padre stava dicendo "... Non voglio che mia figlia stia in camera con il fidanzato, è già tanto che stiano sotto lo stesso tetto" poi mia madre lo interruppe "sai zitto tu che prima di metterti con me stavi con Hellen (la madre di Sandy) e l'hai messa in cinta! E poi te ne sei andato, ti sei messo con me!" Mio padre ora stava urlando "io mi ero offerto di crescere sia Mariele sia Sandy ma fu Hellen a rifiutare quindi non tirare fuori questa scusa... Se succedesse qualcosa e lui non si prendesse le sue responsabilità cosa faremmo, cosa farebbe lei?"
Ero sconvolta: avevo scoperto che la mia nemica numero uno era mia sorella o meglio sorellastra e che mio padre non si fidava ne di me ne di Rhidian.
Mi accasciai a terra con le mani tra i capelli, non era possibile Sandy ed io... Uno scherzo, ma di cattivo gusto.
Guardai gli negli occhi Rhidian, che stava fissando la porta infuriato...
Aveva ragione ad essere arrabbiato, mio padre non aveva detto cose carine sul suo conto ma quando si accorse che lo stavo fissando si sedette di fianco a me. Mi bació,strinse a se e mi sussurrò in un orecchio dicendomi "la supereremo insieme".
Connor aveva la testa appoggiata alla mia spalla e le sue braccia erano strette attorno al mio collo.
Mi sentivo più sicura.
Mi alzai e decisi sul da farsi.
Spalancai la porta con una tale violenza che ormai crolló e mi precipitai davanti hai miei genitori e dissi "c'è qualcos'altro che mi state nascondendo?"
Mi padre raccolse un po' di coraggio e disse "cosa ti dovremmo nascondere?"
Io arrabbiatissima allora urlai "BHO, FORSE IL FATTO CHE HO UNA SORELLA O CHE MIO PADRE NON SI FIDI NE DEL MIO RAGAZZO NE DI ME STESSA...
ORMAI SONO CRESCIUTA E PERCIÒ SIETE,PREGATI DI DIRMI LE COSE CHE MI RIGUARDANO..."
Allora mio padre iniziò a balbettare "c-c-co-come hai f-fatto a s-sapere che hai una s-so-sorella?"
Io seccata risposi "non ha importanza ma esigo che se ne parli, e intendo dire anche con Sandy ed Hellen".
Mia madre abbozzò un sorriso, lei era d'accordo con me dovevamo sapere bene i fatti sia io che Sandy e forse saremmo riuscite a diventare anche... a diventare "amiche"...

La mia vita si divide in dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora