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il vento mi passava tra i capelli.
la mano che avrebbe potuto cambiare il futuro era sporca, sporca di sangue, il sangue che scorreva in quell'anima pura,
che ero risucita a cambiare, e che allo stesso tempo,
mi aveva cambiata.
dalla mia gola uscivano urli corti ma intensi
addoloranti, agghiaccianti.
le corde vocali stavano per esaurirsi e così anche il mio chakra.
era freddo,
così freddo che ogni lacrima che mi usciva da i miei occhi gonfi e tremolanti si ghiacciava.
ad ogni singhiozzio provocato dal mio pianto, mi faceva male una parte diversa dell'addome, ma dovevo resistere, eravamo solo noi due nel nostro piccolo.
questa scena l'avevo già vissuta, ma in altre circostanze
attorno a noi c'era una corazza,
e dentro ad essa, c'era speranza
la speranza, di poter vivere ancora qualche instante di più.
speranza, non esaudita.
dalla mia bocca uscivano solo rassicurazioni,
continuavo ad urlare il suo nome sperando possa rispondermi,
ma l'unica risposta da parte sua, fu un gesto,
una carezza dolce,
com la sua mano fredda,
che mi lasció lo stampo di sangue sulla guancia.
mi diede un ultimo bacio e un ultimo colpetto.

l'ultimo ricordo da parte sua.

"questo è amore"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora