capitolo 13. -presente

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SPAZIO AUTRICE:
scusate se gli altri due capitoli sono stati ROMANTICI, ma tanto..

è solo che stavo ascoltando canzoni che mi facevano immaginare quelle scene.

mi sono messa a piangere, aiuto abbiamo tutti bisogno di un obito <3

ricordo che con questa storia non intendo sessualizzarlo, ma solo farci una storia, grazie <3 buona continuazione

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la mattina dopo obito mi sveglió.

era già vestito, avevo messo le cose di ieri, quella cannotiera con le maniche strappate e dei pantaloni lunghi neri.

io mi misi una gonna nera e un dolcevita nero con il colletto alto, con le maniche strappate, quindi corte quanto la cannottiera di obito.

obito dopo essermi vestita mi regaló un bracciale rosso, che aveva anche lui.

poi uscimmo dalla mia stanza mano nella mano.

aprimmo la porta e c'erano gli altri già vestiti.

"ei ragazzi, buongiorno", disse Itachi con una sottospecie di sorrisino.

"buongiorno",dissi

"non so ieri cosa voi abbiate fatto, ma tutti parlano di voi nel villaggio della foglia", disse sasuke.

"esatto, perció dovrete andare VOI dai ninja del villaggio della foglia e avvsiarli che stasera cui vedremo tutti allo stadio dove di solito fanno i combattimenti finali degli esami chunmin", disse madara.

"va bene", disse obito.

"y/n", disse madara

"mi dispiace dirtelo, ma dovrai allenarti.."

"per cosa?"

"ci hanno dichiarato guerra, e dovrai combattere"

"COSA?", dissi

"stasera dovremo annunciare ció a quelli del villaggio della foglia, speriamo si uniscano".

"ma madara-", obito mi interrompè tirandomi indietro.

"obito-"

"mi spiace, pensavo lo sapessi, ieri ne abbiamo parlato a pranzo, a gli akatsuki è arrivata una  minacci di guerra, e noi dovevamo perforza unirci a loro. e abbiamo bisogno dei ninja del villaggio della foglia", cercó di spiegare shisui.

"va bene, ci sto..obito, andiamo a dare appuntamento al villaggio della foglia"

annuì e andammo via.

mentre scendavamo Obito faceva oscillare le nostre braccia, visto che ci stavamo tenendo per mano.

sembaravamo dei bambini indifesi,

mentre in realtà affianco avevo un criminale ricercato internazionale(😄🤜🏼)

obito si era messo una delle sue solite maschere, sta volta per non far conoscere il suo volto, anche se ormai era noto.

avevo paura di entrare nel villaggio della foglia, ma mi feci coraggio.

obito mi stringeva la mano sempre di più,

GUAI A CHI MI DICE ANCORA UNA VOLTA CHE NON CI TIENE A ME.

così entrammo.

andavamo con passo deciso.

sembravano dei guerrieri rientrati da una battaglia, e in realtà è veramente così.

siamo dei guerrieri, che stiamo affrontando a testa alta una battaglia, la vita, lasciando indietro il passato.

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