capitolo 3. -obito

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"obito", dissi, "oh non ho fame, e invece tu, che ci fai qui?"
"non ti ho vista a cena, così ti ho portato degli onigiri", disse avvicinandosi a me, "spero ti facciano paicere".

si sedette vicino a me e mi allungó con la mano un onigiri, presumo al tonno.
guardai l'onigiri, e lo spezzai, allungando l'altra metà a obito.

lui mi guardó allineando le sue pupille alle mie.

sentii una sensazione strana dentro di me, mi sentivo bene, così bene che dimenticai la paranoia per cui mi ero isolata.

sentivo leggero lo stomaco, così leggero che sentivo qualcosa dentro.

dopo qualche secondo di contatto visivo (🦋), lui abbassó lo sguardo e sorrise, tutto ció guardando un fiorellino a terra.

lo strappó e me lo diede, era un dente di leone, il più bello che io abbia mai visto.

lo accettai

egli mi trascinó una ciocca di capelli indietro posizionadomi lì il fiore, ma duró pochi secondi, poichè la ciocca non rimase a lungo, visto che le mie orecchie, purtorppo a sventola, non glie lo permetteva.

ci guardammo e scoppiammo a ridere.

"le tue orecchie sono veramente belle, peccato che la ciocca sia caduta", disse quais borbottando.
Era la prima volta che qualcuno mi faceva notare le mie orecchie in modo positivo.

"sai, continuo a sentirti lamentare dicendoti che sei scarsa, se vuoi, ti posso allenare, modestamente, sono il più forte degli uchiha"

ero molto imbarazzata,ma accettai.

e fu così, che iniziai a sentirmi veramente parte degli uchiha.

"questo è amore"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora