06.

77 5 0
                                    

«È….imbarazzate, Jan.» Soffiai al telefono guardandomi intorno.

Dopo essermi praticamente autoinvitata al tour che i ragazzi stanno facendo, mi ritrovo seduta in una camera di Hotel a Dublino, e ci tengo a precisare che non è assolutamente una normalissima camera d’albergo ma, una fottuta camera d’albergo. E magari la mia ansia finirebbe qui, se solo non fosse la nostra camera d’albergo.

«Cosa…cos’è imbarazzante?» Chiese sbadigliando per la terza volta.

«Il fatto che debba dormire con Harry per non so quanto, e il fatto che non abbia la mia privacy e…porca troia!» Esclamai improvvisamente.

«Cos’è successo My? Hai trovato un uomo nudo nella vasca da bagno? Se è così mandami una foto che la voglio vedere.» Si mise ad urlare la mia migliore amica, lasciandomi poi il tempo di sentire anche un: “Jan smettila immediatamente. Non ti basto io nudo sul tuo letto?! Attacca e vieni a farmi le coccole. Subito!”.

«Ehw…» mormorai in segno di disgusto «Ti conviene attaccare…»Le consigliai subito dopo.

«No, Adam può aspettare. Quindi, dicevamo?!» Fece tacere Adam urlandogli di fare da solo e tornò a concedere l’ascolto solo a me.

«C’è tipo un’enorme doccia, che è il triplo, o forse il quadruplo, della nostra, Jan.» Esclamai ancora incredula.

«Oh porco cazzo! Perché non ho anche io un Harry Styles…»Si lagnò.

«Sta di fatto che ho vergogna di stare in camera con lui…» Sbuffai sedendomi sul letto.

«Oh Gesù Santo…Ci son ragazzine che si strapperebbero le mutande per dormire con lui e tu ne hai vergogna…Ma non ti ho insegnato niente?!»

«Sto solo dicendo che…Dio, lui è così sexy e io così troppo timida e…maledizione, come posso dormire con lui senza avere pensieri poco casti?!» Mi morsi il labbro inferiore.

«Autocontrollo, My. Autocontrollo.»

Mi alzai dal letto e mi avvicinai al comodino per prendere il caricabatteria del telefono e collegarlo subito dopo, visto che quest’ultimo dava segni di cedimento.

«Cercherò di avercelo…»

«Brava ragazza. Ora vado, altrimenti Adam non mi rivolgerà più la parola. Buona serata amica.» Mi lanciò un bacio che io ricambiai e poco dopo staccammo entrambe.

Iniziai a svuotare un po’ la valigia e a portar fuori le cose che avrei messo quella sera. Quando mi stavo dirigendo in bagno la porta della camera si spalancò, rivelando un perfettissimo Harry all’interno di quei suoi pantaloni strappati e attillati.

«Hei» Si avvicinò a me con passo felpato, cingendomi la vita con le sue grandi mani calde. «Cosa ne pensi?» Mi chiese riferendosi alla camera.

Allungai le braccia sul suo collo e gli lasciai un lieve bacio sulla mandibola. «È perfetta.» Mi sorrise facendo sorridere immediatamente anche me.

«Il concerto inizierà tra poche ore, ti andrebbe di venire con noi?» Chiese baciandomi una guancia.

«Se non disturbo, volentieri.»

«Non disturbi. Sei dei nostri ormai.» Mi scostò una ciocca di capelli dal viso e la mise dietro l’orecchio. «Sei bella.» Mi confessò a fior di labbra.

«Lo sei anche tu.» Mi sporsi leggermente in modo da far combaciare le nostre labbra.

«Quanti altri concerti dovremmo fare?» Chiese Niall sbragandosi sul suo letto poco dopo l’esibizione.

The InterpreterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora