13 - Una Semplice Giornata di Merda

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La notte stava quasi per abbandonarli, ma non abbastanza per non riuscire concludere quella loro serata nello strip club. Quindi tutti e tre entrarono in macchina, facendosi guidare da Hoseok, che aveva proposto un locale in particolare.

«Aspettate... Ci sono le donne?» Chiese Namjoon confuso spuntando da dietro, e i due risero, «Certo che no per chi ci hai preso?!» Rispose Hoseok scuotendo la testa, e il viola roteò gli occhi, tornando a buttarsi sui sedili posteriori.

Taehyung rimase in silenzio affacciato al finestrino, osservando i numerosi locali ancora aperti che offrivano divertimento, musica e drink, ma a nessuno di quelli il suo amico accostò.

«Di quale locale stai parlando Hobi?» Domandò curioso voltandosi verso il nominato che ghignò, «Non credo abbia un nome, o forse sono io a non ricordarlo. Ma dati i movimenti al suo interno non credo che possa dartene uno in particolare... Per entrare li devi essere di un certo livello, non so se mi spiego.»

Ci fu silenzio, e per l'ennesima volta Taehyung dubitò di essere diretto nella tranquilla legalità, mentre Namjoon con il telefono cercava con la mappa dove poteva essere posizionato quel locale.

«Non lo troverai mai Nam, è messo in modo che non dia all'occhio... Perché diciamo che chi lo gestisce non gioca pulito ecco.» Continuò Hoseok vagamente e il ragazzo al suo fianco sospirò affranto, «Dio perché li conosci tutti tu!» Esclamò passandosi una mano sulla fronte.

«Purtroppo per via del mio ambiente ci sono finito dentro! E devo dire che ne è valsa la pena.» Aggiunse facendo spallucce e Taehyung rise disperato, seguito da Namjoon, che si guardava attorno per le strade, le quali da luminose e popolari, diventavano sempre più buie ed anonime.

Hoseok accese quindi i fanali, illuminando fino ai marciapiedi. Il viola guardò fuori il finestrino con sguardo rilassato, ma ciò che vide gli fece spalancare gli occhi, «Guarda un po' chi c'è! Ragazzi c'è Jimin! E dio come cazzo è ridotto...» Disse con schifo misto a divertito.

Hoseok immediatamente rallentò curioso, stessa cosa per Taehyung che si voltò nella loro stessa direzione.

«Park Jimin!» Esclamò Namjoon abbassando il finestrino, e quando il nominato si voltò verso la strada sibilò un imprecazione e continuò a camminare stringendo tra le mani la bottiglia di champagne.

«Lasciatemi in pace.» Rispose poi biascicando abbassando la testa.

«Ma come! Non vuoi essere adulato e complimentato per la tua bellezza ed immensità? Ti facevo più vanitoso.» Intervenne Namjoon forse più aggressivo rispetto agli altri due in auto, che rimasero soltanto a fissarlo, con giusto una leggera ed insignificante compassione.

«Ho d—detto di lasciami in pace Namjoon, ti prego.» Ribatté Jimin fermandosi di scatto quasi cadendo a terra, cercando in tutti i modi di fuggire da loro ma senza risultati.

«Ah si? D'accordo... Ti lasciamo in pace. Non vuoi nemmeno un passaggio?» Chiese il viola con finta premura e il biondo prese un sorso di champagne, e senza pensarci troppo glielo sputò addosso.

I due in macchina urlarono stupiti, soprattutto quando Namjoon ringhiando uscì dall'auto afferrandolo per la camicia mollandogli un pugno.

«Fermo! Stai fermo!» Esclamò Hoseok scendendo dalla macchina, provando a fermare il suo amico su tutte le furie, che con estrema violenza riempiva Jimin di calci e pugni, che contenevano pura soddisfazione e sacchi di rabbia repressa verso di lui.

«Ne ha prese abbastanza—»

«Questo è quello che ti meriti figlio di puttana! Bastardo senza cuore!» Urlò Namjoon mollandogli l'ennesimo calcio nello stomaco, quando però due braccia lo afferrarono da dietro.

Steinmetz Pink -still strangers- || Taekook & YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora