«Il numero da lei chiamato, non è al momento raggiung—»
«Fanculo! Mi arrendo.» Esclamò Hoseok lanciando il telefono sul divano, dopo il ventesimo squillo a Taehyung di quella mattina. La giornata era ormai iniziata, e non si faceva ancora vivo; e doveva farlo il prima possibile, siccome dovevano attuare il piano finale.
O meglio prepararsi, e per quello serviva particolarmente la presenza di Jimin, altrettanto scomparso. Lui e Hoseok erano gli unici a saper usare un'arma, e dovevano ovviamente imparare agli altri due ad usarla.
Quindi si, dovevano quindi esserci tutti.
«Bene, ora che si fa?» Disse sarcastico Namjoon alzando entrambe le sopracciglia e aumentando la presa sulla sigaretta dovuto alla frustrazione. L'altro non rispose, scosse soltanto la testa, «Non lo so, sono stufo di cercare le persone, soprattutto se vivo in una città immensa. È stancante.»
«Allora non ci resta che attuare il piano da soli.» Rispose il viola gettando il mozzicone di sigaretta, ma Hoseok non era d'accordo, dal modo in cui fece un verso contrariato piuttosto acuto, «Non se ne parla! È troppo rischioso.»
«Senti è colpa loro se non hanno preso sul serio la questione, io ho in mente di salvare mio fratello il prima possibile, e non aspetterò che quei due incompetenti mi intralcino il pian—»
Il trillare del citofono lo fece zittire, e Hoseok già immaginandosi chi fosse, gli rivolse un piccolo sorriso, «Vedi? Uno di loro è qui.» Disse poi andando verso il pulsante per aprire, senza nemmeno guardare dalla telecamera.
Fu un gesto poco accurato, siccome la porta d'ingresso venne quasi sfondata, e due ragazzi imponenti fecero la loro entrata seguiti da un uomo che entrava a passo lento. Ma per loro fortuna Jimin era li, l'unico problema era che si stava dimenando tra le braccia di quei due, abbastanza trasandato e puzzolente.
«Credo che possiate lasciarmi adesso! Idioti...» Sibilò il biondo che venne immediatamente rilasciato, finendo rovinosamente a terra. Di fronte a lui vi erano Hoseok e Namjoon, che sguardo spaventato e confuso, osservarono l'uomo elegante dal piccolo sorriso, che con calma si sedette su una delle poltrone, per poi a guardarli in silenzio.
«Buongiorno, a quanto pare abbiamo a che fare con degli idioti che nemmeno guardano le telecamere. Beh... Non ho avuto ancora il modo di presentarmi. Sono Minjoon, e voi dovreste essere Kim Namjoon e Jung Hoseok giusto?»
I due ragazzi si guardarono confusi su come avessero fatto a sapere i loro nomi, e a ciò Minjoon ridacchiò osservandoli con aria saccente, «Abbiamo i vostri documenti ragazzi, è per la sicurezza del mio locale trovare un modo per rintracciarvi. Uno di voi due è stato trattenuto da due miei compagni, e ovviamente non hanno esitato nel prendere le sue informazioni.»
Nel frattempo tutti e tre vennero fatti sedere sul divano uno di fianco a l'altro, venendo poi contati dall'uomo di fronte a loro. Ma a quanto pareva qualcosa non andava, perciò piegò il volto confuso, «Ne manca uno... Mi avevate detto che erano in quattro.» Tuonò poi serio.
«N—no sono giusti.» Si intromise immediatamente Taeyang, ricevendo un'occhiata di disappunto dal suo capo, «Andate ad ispezionare la casa, ora.» Gli ordinò subito, e i due corsero alla ricerca dell'altro. Ma tornarono poco dopo e Taeyang scosse la testa, «Non c'è nessuno. Ripeto sono tre persone.»
«Tu ne sei così convinto?» Chiese avvicinandosi al volto sudato del subordinato, che nel frattempo continuava a mandare occhiate al suo compagno Banchan, che però rimaneva serio ed impassibile.
«S—si sono tre.»
«Possiamo chiederlo proprio a loro, oppure direttamente ad uno dei tuoi amici.» Annunciò con voce calma, per poi fare una tosse, «Banchan, sapresti dirmi quanti erano?»
STAI LEGGENDO
Steinmetz Pink -still strangers- || Taekook & Yoonmin
Fiksi PenggemarVolume 1 Cos'è l'amore? Un sentimento abbastanza potente per sentirsi felici, ma per molti è qualcosa di fin troppo spaventoso da vivere. Si scelgono sempre le scorciatoie quindi, per poter provare qualcosa di profondo, e non tutti scelgono la stess...