Sydsex

What the hell?

<< Viper, dove cazzo hai messo la moto?! Via da qui, via da qui! >>

Una scarica di proiettili provenienti dal lato opposto di Glen Park trivellava le finestre delle case. Le persone per strada, per la maggior parte civili non facenti parte di gang, cadevano al suolo uno dopo l'altro a quella scarica così violenta di varie mitragliatrici che si scagliavano senza pietà su qualsiasi cosa si muovesse. 

<< CE L'HO, ANDIAMO! >> 

Urlò in preda alla paura Viper. Salì sulla moto assieme a Sydney e scapparono come forsennate da quelle auto che volevano la loro testa. Per la prima volta Sydney aveva realmente paura di morire. Non voleva, non ora, non dopo che aveva sofferto così tanto per arrivare dov'era arrivata. 

<< VAI VERSO RICHMAN, LI' SMETTERANNO DI SEGUIRCI! >>

Viper col cuore in gola fissò per un attimo lo specchietto come per avere conferma da Sydney ed ella annuì. Andare a Richman, la zona più ricca di tutta Los Santos.. pazzia o furbizia? E' vero, lì non sarebbero state inseguite ma perché non volevano di certo finire in carcere. 

A 150KM/O su quelle strade così affollate, andavano così tanto veloce che il vento sulla pelle sembrava quasi pungere e un incidente sarebbe sicuramente risultato fatale per quelle due ragazzine così esili. Viper soprattutto aveva un corpicino così delicato che anche solo un lieve impatto l'avrebbe mandata in ospedale, figuriamoci a quella velocità. Superata Mulloholand, arrivate sulla super strada, le auto dietro di loro si erano finalmente fermate ma non prima di un ultimo colpo. Quel colpo. Il rumore del vento divenne un rumore più assordante, come di ferro che viene battuto; Viper era stata colpita al casco e aveva perso il controllo della moto, raschiando una parete di un edificio. 

<< VIPER.. VIPER! ATTE-.. >>

Cosa c'è di più spaventoso di qualcuno che ti spara? Morire? No, perdere l'unica persona che conta in quel momento. Prima dello schianto, un abbraccio fulmineo e istintivo si protrasse dalle braccia di Sydney, proteggendo quel corpicino di fronte a lei che stava perdendo inevitabilmente l'equilibrio e schiantando al suolo. Subito dopo, il buio e il coma.