Il giorno seguente, però, avevano di nuovo voglia ma Jessica fu chiamata da suo fratello e quella fu l'ultima volta che Sydney la vide. Aspettò una sua chiamata, una sua visita, ma non si fece più sentire. Infine venne a sapere che la ragazza era andata via con suo fratello di fretta e furia, probabilmente perché lui era ricercato dalla polizia.
La cosa le dispiacque così tanto che pianse per due giorni, fino a quando non trovò nell'alcool una consolazione. I giorni in cui era sobria divennero sempre meno, si svegliava con una ragazza diversa dall'altra nel letto. Le bottiglie di alchool accumulate nel suo negozio, che era anche la sua casa, divennero così tante che camminare lì dentro era diventato impossibile.
I vestiti sporchi accumulati sui mobili divennero così tanti da far puzzare anche l'intero posto. Un giorno decise di non stare più lì, era diventato troppo incasinato e non voleva vivere nello sporco. Fu proprio quando stava per chiudere il negozio che arrivò alle sue spalle Abigail, che le mise una mano sul culo senza troppe preoccupazioni. Sydney sobbalzò e la fissò in viso.
<< Che cazzo fai, troia? >><<Ehi, ehi, so che ti piace, smettila di fare la finta tonta. Vorrei provare anche io, e tu mi sembri carina. Quindi che d-..>>
Non se lo fece ripetere due volte e saltò addosso la ragazza, baciandola avidamente. Senza staccarsi dal bacio, aprì la porta e si tolse le scarpe, sempre attaccaata a quest'ultima. La trascinò verso la stanza di sua madre, l'unico posto senza bottiglie e vestiti che era rimasto nella casa.Sul letto, Abigail la fissò incuriosita e con uno strano scintillio negli occhi. Girò Sydney con estrema forza e le si mise sopra. Sydney provò a ribaltare la situazione, com'era solita fare, ma Abigail glie lo impedì e la baciò con foga.
Sentiva il pulsare della propria vagina e quello di lei, la desiderava. Abigail non gli diede il tempo di pensare che gli stava già togliendo maglia e reggiseno ed era già con in bocca un capezzolo. Era la prima volta che Sydney si sentiva così strana, impotente. Sentì dolore, digrignò i denti e provò a spingere la testa della ragazza. Le aveva morso il capezzolo.
<< Stronza.. così mi fai male.. >>
<< E non ti piace? >>Sydney non rispose e spalancò le gambe, gemendo piano. Sentendo il movimento, la riccia le mise una mano nei pantaloni e poi negli slip, cominciando ad infilare due dita piano nella vagina e a sgrillettarla con delicatezza, mettendole l'altra mano sulla guancia, accarezzandogliela piano. Successivamente la velocità delle due dita aumentò e la mano scese sul collo, trasformandosi in una presa.
Sydney stava godendo come poche volte, gemeva senza troppe preoccupazioni e spalancò le gambe come per far capire ad Abigail che la cosa le piaceva.
Quest'ultima strinse la presa sul collo e accelerò con le due dita. Le era completamente sopra, bloccava qualsiasi momento di Sydney.
<< Abi.. >>
<< Zitta. >>Sydney si sentì affogare, la presa sul collo era sempre più pesante e lei si stava facendo rossa in viso, ma poco gli importava, era sul punto di venire ed era certa che era un orgasmo da ricordare. Poteva sentire le dita trapanarla come fosse un cartongesso e la sensazione di Abigail sopra di lei, che la stava affogando, la faceva andare in estasi.
Socchiuse gli occhi e trattenne il fiato, venendo silenziosamente ma con degli spasmi da cavallo. Subito dopo Abigail le diede uno schiaffetto sul viso e lasciò la presa. Lei tossì e si massaggiò il collo; avrebbe avuto sicuramente dei brutti segni domani. Abigail si alzò dal letto e iniziò a togliersi lentamente i vestiti, fissando con voglia e rabbia Sydney. Quest'ultima per la prima volta aveva un po' di paura.
<< Cosa vuoi fare..? Io sono stanca, non ho più voglia. >>
<< Non fare la stronza, ti ho fatta venire, ora tocca a te. >>Sydney si girò dall'altra parte, mettendosi sotto le coperte.
<< No. >>Nascose un sorrisino e subito dopo sentì una mano sulla spalla, andò lentamente verso la testa, sembrava quasi una carezza. Subito dopo invece si sentì tirare i capelli e gridando per il dolore, venne trascinata a terra. Abigail invece si sedette sul letto e spalancò le gambe.
<< Ahia.. cosa fai! Mi fai male, lasciami! >>Prima ancora che potesse continuare la frase, si ritrovò la vagina fradicia di Abigail di fronte la bocca. L'aveva trascinata dal letto come fosse una bambola e la teneva per i capelli, tirandoglieli, come per minacciarla. Sydney iniziò a piangere per il dolore e provò a dimenarsi, ma Abigail la teneva salda nella presa e provò a incoraggiare il lavoro di bocca, muovendogli la testa sopra e sotto. Aprì la bocca e tirò fuori la linguetta, cominciando a leccare le grandi labbra e il clitoride, con gentilezza e garbo inizialmente, poi con avidità. Mise le mani sulle cosce e si tenne da lì, allargandole le gambe così da poter aver più movimento.
Abigail invece di lasciare la presa dai capelli, ogni tanto la tirava di proposito quasi come se sapesse che Sydney era masochista sotto sotto.
<< Brava la mia troia.. continua così e il premio te lo do io.. >>Sydney sentì un brivido scorrerle per la schiena e non se lo fece ripetere due volte; infilò le dita nell'orifizio e leccò il clitoride, entrambe con una velocità tale da farla venire in pochissimo. Durante l'orgasmo, Abigail tirò i capelli violentemente di Sydney per poi lasciarla. Cadde a terra e si toccò la testa indolenzita. Abigail invece si sdraiò sul letto, riprendendo fiato.
<< Lo sapevo che ti piaceva fare sesso violento, l'ho capito dal primo momento che ti ho vista, Syd. >>
<< Ah si.. e da cosa l'hai dedotto? Dalla pistola che tengo addosso? >>
Nessuna risposta. Pochi secondi dopo si alzò e avvicinandosi a Sydney le diede un bacio passionale.
<< Ci vediamo domani allo stesso orario, ti voglio sul letto già nuda. Ah, e dai una pulita sotto se non vuoi farmi arrabbiare. >> Abigail le fece l'occhiolino e afferrò i propri vestiti, andando via.
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Sydsex
RomanceLa storia narra di Sydney, una sesso-dipendente alla ricerca però di una relazione stabile con le sue manie violente e molto particolari.