<< A-Aaah! S-Syd.. >>
Sgranando gli occhi le tappò subito la bocca e osservò l'entrata del negozio. Respirava in modo affannoso e gemeva in gola, mentre il rumore sordo di pelle e pelle che impattano si faceva sempre più forte e lo strap-on entrava e usciva sempre più velocemente, aumentando di velocità in base all'ansimare di Sydney.
Un rantolo, un piccolo spasmo generale di tutto il corpo e quello fu il segnale; Sydney tolse la mano dalla bocca e lo strap-on, facendola poggiare al muro. Le carezzò la schiena umidiccia e dopo un bacio sul collo le sussurrò all'orecchio.<< Vipe, devo andare di la.. prima che entri qualcuno. Vestiti e prendi l'uscita sul retro, okay? >>
Viper annuì con un sorrisino e prendendo un fazzoletto cercò di asciugarsi il più rapidamente possibile, afferrando i propri vestiti per poi sussultare ad uno schiaffo ben piazzato di Sydney che si era già tolta lo strap on e alzata i pantaloni per andare verso l'entrata. Viper sorrise e saltellò come una gazzella fino all'uscita del garage dove vide non molto lontano una ragazzina, vicina di casa, che correva verso di lei.<< Ehi, Viper! Guarda che tuo padre sta rischiando, gli stanno per far la festa forse. Jessica è andata a parlargli e lui gli ha dato uno schiaffo, scatenando le ire di tutti lì. Lo hanno malmenato per bene. Se non lo diciamo a Sydney è solo perché sappiamo che darebbe di matto e lo farebbe secco, ma risolvi la situazione. >>
Viper abbassò lo sguardo smorzando quel sorriso pieno di felicità. Cresciuta in una famiglia disastrata col padre ubriacone e la madre totalmente assente, era spesso l'unico mezzo di sfogo per quell'uomo senza scrupoli. Era finita per strada, tra le gang, proprio per cercar quell'indipendenza ed allontanarsi da quel figlio di puttana. Una volta tornata a casa, notò il padre a terra col naso spaccato e diversi ragazzini armati di sassi che lo insultavano. Viper corse a più non posso e spinse il ragazzino più grosso.<< EHI, VIA DA QUI O VI SPACCO LA FACCIA! >>
Urlò con tutta se stessa e con sguardo quasi omicida, ma non bastò a spaventare i ragazzini in cerca di divertimento. Pensando a ciò che le aveva insegnato Sydney, allontanò la mano dalla pistola e diede un forte pugno diretto sul naso del ragazzino.
"Ricorda Vipe, la pistola è vero che spaventa, ma può anche esserti rubata. Uno contro uno cerca di utilizzare ciò che avrai sempre. I pugni. Mai le armi." era l'insegnamento di Sydney.<< B-Bastarda.. lo dirò a mio fratello! Andiamo via! >>
Urlò il ragazzino, che scappò in bici assieme alla sua piccola combriccola di mocciosi. Viper si girò verso il padre e gli porse la mano, aiutandolo ad alzarsi e tutto barcollante lo fece. Era alto 1.63, capelli neri arruffati e sporchi, camicia sgualcita color senape e un odore terribile di colonia e alcool. Una volta entrati in casa, il padre tirò un mal rovescio sul visino di Viper, che sin da subito divenne rosso e viola. Con le lacrime agli occhi, fissò il padre spaventata; aveva gli occhi rossi, adirati e aveva gonfiato il petto per sembrar più grosso di un omuncolo insignificante qual era.
<< Sei una puttana! E' tutta colpa tua! La tua amica Jessica è venuta qui a minacciarmi di non toccarti mai più con un dito o me l'avrebbe fatta pagare. Anche lei ha ricevuto il tuo stesso trattamento, ma con te non è finita qui! >>
La prese dal collo e la batté dolorosamente al muro, facendo risuonare le pareti di quel tonfo secco. Viper urlò di dolore ma le fu tappata di nuovo la bocca e il pensiero andò immediatamente a Sydney, alla piacevole sessione di sesso che avevano avuto. Cominciò a piangere, mentre i propri pantaloni e mutandine venivano abbassati e il padre entrò dentro di lei senza alcuna pietà.
<< Te lo dicevo io.. sei solo una troia, guarda come sei bagnata già.. ti piace, AH? TI PIACE? >>
Impotente, rimase a piangere con la faccia schiacciata al muro, mentre il maiale si prendeva ciò che era soltanto di Sydney. Ma questa volta non doveva andare come diceva lui. Aprì gli occhi, smettendola di fingere che non stesse accadendo e diede un forte morso alla mano del padre, facendolo staccare da sè con un urlo di dolore.
<< N-NON DEVEI TOCCARMI! MAI PIU'! O.. O.. TI AMMAZZO, HAI CAPITO? >>
"Ci sono delle volte che la pistola invece la devi prendere. Quando qualcuno è più grosso di te ad esempio." era il secondo insegnamento di Sydney. Prese la pistola e la puntò verso il padre, che alzò le mani e si avvicinò lentamente a lei con uno sguardo quasi da agnellino.
<< Hey.. Vipe.. sono tuo padre, ti voglio bene.. davvero vuoi spararmi? Calma.. è tutto okay.. ho sbagliato, non lo farò più.. >>
Tremante e con le lacrime agli occhi, abbassò la pistola, ma questo gesto le costò un fortissimo schiaffo e la pistola le cadde dalle mani. Le si piazzò sopra e iniziò a riempirla di pugni in faccia, facendole perdere i sensi e mandandola in coma. Per la prima volta.
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Sydsex
RomanceLa storia narra di Sydney, una sesso-dipendente alla ricerca però di una relazione stabile con le sue manie violente e molto particolari.