Rosso, bianco e poi nero. Questo è quel che vedevo prima di finire in coma. Subito dopo il rumore di un ambulanza, qualcuno che urlava violentemente.. forse mio padre? Perché non riesco a svegliarmi? Sento Sydney piangere di fianco al mio letto..
Questo è quel che pensava Viper mentre giaceva su un letto di ospedale in terapia intensiva col volto gonfio e diverse fratture alle costole. Sydney era lì di fianco, distrutta e con una rabbia in corpo che cercava di tenere buona per evitare di far esplodere qualcosa. Di fianco a lei c'era Jessy, che le teneva la mano. Dall'altro lato. Jasmine, che stringeva i pugni con gli occhi avvelenati.
<< Dobbiamo fargliela pagare. Viper non riesce a staccarsi da lui.. e il maiale se ne approfitta. >>
Affermò Jasmine, con i denti quasi serrati. Sydney pensava cosa fare e prendendo la mano di Viper annuì. Il pensiero andò subito ad Abigail e poi a Jessica. In quel momento.. si stava chiedendo chi amava di più. Viper? Abigail? Jessica? Provava qualcosa per tutte e tre e non avrebbe mai permesso a qualcuno di far loro del male. Annuì e si alzò dalla sedia, lasciand 3 la mano di Jessica.
<< Voi restate qui e chiamatemi se si riprende. Io vado a risolvere la faccenda. Quel porco ha finito di far del male alle persone che amo. >>
Jessica provò a fermarla dal braccio, ma lei andò spedita verso l'uscita e con quello zaino pesante, pieno di libri e la sua glock, salì in groppa alla moto e si diresse verso il quartiere. Iniziò a rimembrare tutte le volte in cui suo padre malmenava sua madre 3 lei. Ricordò le violenze subite da Steven e le volte in cui piuttosto che abbandonarli avrebbe desiderato morire, suicidarsi. Accelerò, iniziò a guidare inconsapevolmente come una motociclista esperta e fece zig zag tra le auto, mentre il suo ultimo pensiero prima di arrivare alla casa, andò ad Abigail, non facendo altro che innervosirsi ancor di più.
Una volta arrivata di fronte la porta, vide il grassone fuori a fumare. Appena la vide, sgranò gli occhi e si rintanò in casa, sbattendo la porta. Chi vide arrivare Sydney, si rese subito conto della situazione e due ragazzi andarono in contro ad aiutarla mentre gli altri si allontanarono e iniziarono a fare da pali per le strade ond'evitare che arrivassero inaspettatamente delle volanti.
<< JEREMIAH! ESCI FUORI, VOGLIO SOLO PARLARTI. CHE C'E', A ME NON VUOI DARE LO SCHIAFFO? <<
Dalla casa non si sentì nulla, almeno finché non uscì fuori con un fucile a pompai grosso quanto lui. Sydney rimase impassibile con gli occhi lucidi mentre i due ragazzi di fianco a lei presero la loro pistola e la puntarono verso il grassone, che iniziò a tremare e rimase sull'uscio della porta.
<< Sydney.. non ho niente contro di te, fai la brava.. su.. ricordi? Io aiutavo tua madre quando tu-.. >>
Boom. Sydney sgranò gli occhi iniettati di sangue non lasciandogli finire la frase. Sparò alla gamba del grassone, che fece cadere il fucile ai suoi piedi e si inginocchiò, urlando. I due ragazzi si spaventarono anche. Ciò che frullava loro in testa era "Ma questa è pazza.. se ci avesse sparato col fucile ci avrebbe uccisi tutti e tre..".
<< NON OSARE, PEZZO DI MERDA. TU TI SCOPAVI MIA MADRE DOPO AVERGLI DATO I SOLDI, TE NE APPROFITTAVI. >>
Si avvicinò a lui e gli mise la scarpa sul volto, premendo forte. Lui rantolò a terra piagnucolando e premette sulla ferita disperatamente.
<< SI.. SI.. ME LA SCOPAVO, E MI PIACEVA, VA BENE? COSI' COME MI SCOPO VIPER.. UCCIDIMI, COSI' INIZI UNA GUERRA COI PB18, DAI! >>
Sydney gli puntò la pistola in bocca, premendo così forte da rompergli un dente. Voleva sparare, ma era vero. Se gli avesse sparato, avrebbe iniziato una guerra coi PB18.
Playboy della 18esima strada, era la gang confinante col proprio quartiere. Alcuni di Glen Park facevano affari con quelli di Jefferson e uccidere anche un alleato dei PB18 avrebbe fatto iniziare una guerra. Ma non sarebbe finita lì, nono. Sydney calmò i nervi e prese dalla tasca un coltello e fissò i due ragazzi.<< Portatelo dentro. >>
I due ubbidirono e una volta dentro, messo sul divano, Sydney si levò la maglia e il reggiseno.
<< Togliti i pantaloni, fatti una sega su di me. >>
Jeremiah scuose il capo, più volte, mentre gemeva per lo sparo alla gamba. Nonostante il suo diniego, un piccolo rigonfiamento si fece presente tra le sue gambe e lui si piegò per non darlo a vedere. Scuose nervosamente il capo. I due ragazzi rimasero impassibili alla cosa. Conoscevano Sydney, se avessero anche osato accennare ad un segnale di eccitamento, se la sarebbe presa anche con loro.<< N-No.. Sydney.. perfavore.. ric-..ricordati che ti accompagnavo a scuola quando tua madre era strafatta! Ti.. ti.. facevo giocare al parco! >>
Sydney si avvicinò a lui e gli prese tra le mani quell'affare che si trovava tra le gambe. Iniziò a tirarlo e lui iniziò ad urlare e tentò di prenderla dai capelli, ma i due ragazzi lo tenettero ben fermo. Sydney con gli occhi pieni di malvagità e risentimento, non per lui ma per il mondo intero, tranciò di netto quel ridicolo pezzo di carne che ormai serviva soltanto a recare del male. I due ragazzi non potettero fare a meno di chiudere gli occhi e stringere le gambe, mentre il grassone sgranava gli occhi e vomitava a terra, urlando e piangendo come un disperato.
<< Usciamo fuori da qui, tra poco arrivano gli sbirri. >>
I due ubbidirono, ma non prima di aver sputato addosso al grassone. Sydney si diresse a passo lento verso la moto, accendendola e mettendosi dal lato opposto della strada dove si era formata una gran folla. Abbassò il cappuccio per evitar di esser riconosciuta e si godette lo spettacolo. Passati tre minuti arrivarono gli sbirri, ben otto volanti che si guardavano ovviamente bene le spalle essendo tra due territori di una gang. Dopo altri due un ambulanza e dopo venti secondi Jeremiah era su una barella e dentro l'ambulanza. Sydney si godeva quello spettacolo e sperava sopravvivesse così da poter vivere da omuncolo per il resto della sua vita. Un dettaglio però attirò l'attenzione di Sydney: Un agente donna, che aveva già visto da qualche parte, si focalizzò proprio su di lei con sguardo severo. Pensando fosse solo la sua immaginazione, abbassò di più il cappuccio ma lei rimase ancora a fissarla.
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Sydsex
RomanceLa storia narra di Sydney, una sesso-dipendente alla ricerca però di una relazione stabile con le sue manie violente e molto particolari.