17.

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...
Mi voltai verso quella voce.
La sua voce.
Mattheo.

Non feci in tempo a parlare che mi ritrovai attaccata alla ringhiera fredda della Torre Di Astronomia.
Affondò contro il mio mento la sua bacchetta.

"Ti piace provocarmi,non è vero Black?"
Disse rabbioso.
Riuscii a guardarlo,mentre scrutava il mio corpo.
"Perché non torni dal tuo ragazzo,mh?"

Non risposi.

Stavo cercando un modo per togliermi da quella posizione.
Era incredibile il modo in cui riusciva ad intrappolarmi sempre al suo corpo.
Poco prima con Stefan,non avevo sentito quella 'scintilla' che si ha di solito a quella vicinanza.
Ma con Mattheo,l'avevo anche in quel momento.

"In questo momento vorrei ucciderlo.
Com'è che si chiama quel coglione? Stefan,giusto? Ecco,in questo istante ti farei vedere come avrebbe paura anche solamente sotto al mio tocco e al mio sguardo.
Gli taglierei la gola proprio qui,con te che mi guardi mentre gli taglio anche quelle fottute mani"

Disse facendo passare la bacchetta sul mio collo negli stessi punti in cui pochi istanti prima,Stefan mi baciava.

Nel frattempo,respiravo a fatica.
I miei capelli erano rivolti verso il vuoto.

Potevo intravedere la nebbia della notte.

Potevo sentire il freddo attraversarmi le ossa.

Potevo sentire solo i nostri respiri.

Le mie gambe cominciarono a tremare per il freddo.
Mattheo se ne accorse.

"Hai freddo?"
Domandò.
Non potevo vedere la sua espressione,visto che la sua bacchetta era ancora puntata verso di me.
Annuii leggermente.

"Mh"
Disse solamente.
Sentii la sua calda mano passarmi su per la gamba destra.
Mi irrigidii al suo tocco.
Mi venne la pelle d'oca,sia per il freddo che per il suo tocco,così delicato il quel momento.

Lentamente arrivò dalle gambe fino alla mia vita.
Dalla vita risalì al collo,dove avvolse la mano.

Girò la testa verso sinistra nell'udire dei passi che venivano verso la nostra direzione.

"Gazza.."
Sussurrò prima di afferrarmi il braccio e di materializzarci in camera sua.

Non appena focalizzai lo sguardo sulla porta della camera,corsi verso essa.

Prima che potessi aprirla,la figura di Tom apparve davanti a me.

Sobbalzai per lo spavento.
Indietreggiai fino a scontrarmi con il petto di Mattheo.

Ero fottutamente in trappola.

"Okay,perché non la finiamo con questo teatrino?"
Domandai abbastanza irritata.

"Ti ricordo che hai cominciato tu"
Disse Mattheo da dietro.

"E inoltre i tuoi movimenti erano così sensuali che anche un cieco si sarebbe eccitato"
Aggiunse Tom arrivando davanti al mio viso.

Deglutii.

Inclinò di poco la sua testa verso destra,squadrandomi.
Mi accarezzò la guancia destra mantenendo lo sguardo con il mio.

Improvvisamente però,prese il mio viso con forza facendomi girare verso Mattheo,mentre ero attaccata al petto di Tom.

"Piccola Black,sei così ingenua a non capire che appartieni a noi Riddle. Ammetti a te stessa che in questo momento la tua eccitazione è all'apice.
E ammetti che nessun uomo,ti farà mai l'effetto che ti facciamo noi.
Né tantomeno quel Parkinson"

Sussurrò lentamente Tom.
Guardavo Mattheo,che aveva il suo sguardo rabbioso rivolto verso il fratello.

"Non appartengo a nessuno. Nemmeno a voi! E poi Riddle se devo dirla tutta,preferisco essere toccata da quel Parkinson piuttosto che da voi due"
Sentivo la rabbia scorrermi tra le vene.

Mi liberai dalla sua presa e sbattei la porta,andandomene.
Mentre camminavo a passo svelto nel corridoio sentivo la voce di Mattheo urlarmi contro.

"Black! Vieni immediatamente qui! Non riuscirai ad andare poi così lontano!"
Accellerai il passo.
Mentre giravo l'angolo,sbattei contro una persona.

"Francesca! Ti stavo cercando! Ma dove eri finita? Mi stavo preoccupando e poi.."
Era Stefan.
Non gli feci finire di parlare che lo zittii baciandolo.

Si staccò.
"Perché lo fai?"
Mi chiese guardandomi.

"Perché lo voglio"
Mi sorrise complice e mi baciò anche lui,aggiungendo la lingua,intensificando il bacio.

Non lo volevo davvero.
Non volevo le labbra di Stefan.
Ma in quel momento,volevo che Mattheo mi vedesse.
Volevo che Mattheo era colui che stava facendo Stefan e non riuscivo a spiegarmelo.
Ma lo volevo.

Mi morse il labbro inferiore.
Fece scontrare la mia schiena contro il marmo della colonna che era all'angolo.
Ansimai al tocco del marmo freddo.
Sollecitò la mie gambe,e dopo poco le avvolse alla sua vita,facendomi sentire il suo rigonfiamento che era ormai al limite.
Le sue mani viaggiarono fino al mio sedere,che strinse.

Non so come,ma arrivammo nella sua stanza.
Gli tolsi freneticamente la camicia,sbottonandola e lasciando in bella vista i suoi addominali.

Lo spinsi contro il materasso,salendo a cavalcioni sopra di lui.

Lo guardai maliziosamente e passai la mia lingua sui suoi addominali.
Facendo ciò inclinò la sua testa sospirando,mentre le sue mani cominciarono di nuovo a palpare il mio sedere.

Mi fermai quando sentii la porta della camera aprirsi di scatto.
O meglio,"rompersi".

Dangerous Attraction||Mattheo Riddle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora