Crisalide

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La pelle candida del vampiro era macchiata di echimosi, e segni di morsi, sulla maggior parte della sua superficie; il chiarore però, faceva ugualmente contrasto sulle lenzuola bordeaux che ne avvolgevano il corpo. Un morso particolarmente evidente spiccava sulla natica destra, che Felix, disteso a pancia in giù, metteva in bella mostra senza pudore. Hyunjin si leccó le labbra al ricordo di come era stato lasciarglielo, e spostandosi i capelli color ossidiana, liberi sulle spalle, si chinò a lasciargli un leggero bacio in quell'esatto punto. Anche se il tocco era stato flebile bastò perché il viso fanciullesco dell'altro si destasse dal sonno, voltandosi a guardarlo. Gli occhi grigi erano coperti da ciuffi biondo cenere, e le labbra inarcate in un sorriso, risultavano rosse, ancora sporche del sangue dello stesso Hyunjin, uno dei molti simboli che la notte di passione appena trascorsa aveva lasciato loro.

-Mmm sei sveglio.... -

Non gli rispose, era troppo perso a contemplare la bellezza e la pace di quel momento, preferì invece sorriderglie accarezzargli la guancia, lasciando che Felix si strusciasse contro la sua mano.
Nonostante quella era una routine, che condividevano da secoli ormai, nessuno dei due sembrava voler smettere. Ritagliavano il risveglio per specchiarsi l'uno negli occhi dell'altro, coccolandosi, e amandosi, come la prima volta che lo avevano fatto.
Non era facile innamorarsi nel loro mondo; il problema che affligge la maggior parte dei vampiri, era un eternità di solitudine logorante, e trovare qualcuno con cui condividerla era assai difficile. Felix ne era consapevole, aveva passato così tanti anni solo con Bang Chan prima di trovare Hyunjin, e ne aveva aspettati altrettanti prima che i suoi sentimenti per l'altro iniziassero ad avere uno spessore notevole.
Il tempo in cui Minho era stato rinchiuso nel Mare d'Oriente, Felix lo aveva trascorso con Hyunjin; provvedendo a lui, con estrema fatica.
Al principe vorace, non era andato a genio l'essere risparmiato, e prima che il verdetto del suo digiuno forzato fosse rilasciato, lui stava già rifiutando di nutrirsi. Il minimo che Felix poteva fare in quel periodo era concedergli la sua compagnia.
Chiuso in una stanza senza finestre, nella villa di Mr Sakurada, Hyunjin passava le sue ore aspettando che gli arti strappati si rigenerassero, avendo Felix come unica finestra verso il mondo esterno.
Nel primo periodo, Hyunjin lo trovava irritante; sempre a rivolgergli quel sorriso gentile, e parlandogli con voce melodica, sembrava si stesse prendendo gioco di lui.
Per via della lingua ancora in fase di guarigione, all'epoca gli era impossibile parlare, usava gli occhi per comunicare i suoi stati d'animo; ed in quelle circostanze, il suo disprezzo.
L'altro però tornava sempre il giorno seguente, imperterrito; ed il principe era costretto ad ascoltarlo, senza poter fare nulla per impedirlo.
Felix non aveva un argomento specifico, variava, dedicando un ora ad un tema differente, a volte gli cantava perfino canzoni che non aveva mai udito; dolci melodie provenienti da luoghi lontani. Gli ci volle del tempo perché capisse che il suo comportamento non fosse qualcosa di costruito, Felix era semplicemente se stesso, e stava cercando, a modo suo, di instaurare un contatto con lui.
Per quanto potevano concedergli le sue condizioni, Hyunjin tentava di capire quella creatura tanto bizzarra, che sembrava non voler demordere a rapportarsi con lui; non pensava che ci sarebbe riuscito un giorno. Quella sua curiosità era l'unica cosa che lo teneva occupato durante tutto quel tugurio, e nel mentre, pazientemente, attendeva il momento in cui quelle conversazioni a senso unico sarebbero giunte al termirme.
Ci vollero quasi vent'anni, perché riuscisse finalmente a liberarsi; la mancanza di nutrimento gli era stata nemica, ed aveva rallentato tutte le sue capacità rigenerative, ma gli era bastato che i tendini si ricreassero perché fosse in grado di rompere le sue catene.
Come vorace, Hyunjin non guardava in faccia a nessuno, quando si trattava di ottenere ciò che voleva, e fu esattamente ciò che riservó a Felix, aprendogli a metà il petto alla prima occasione. La porta era lì, avrebbe potuto finalmente morire, quella era la sua unica possibilità di uscire da quell'inferno, eppure, ci rinunciò; non uscì da quella stanza, a terra il vampiro albino, lo osservava, e spaventato piangeva. Non avrebbe mai creduto di poter vedere un giorno qualcuno come lui mostrare paura. Un sentimento che credava gli fosse estraneo, convinto di averlo lasciato a marcire con la sua malattia nel vecchio involucro umano.
Felix era spaventato dal suo prossimo futuro, e non poteva far altro che piangere dopo che Hyunjin gli aveva reso incapace qualunque movimento. Uno spettacolo pietoso, ma così nostalgico, che non poté che provare empatia ad assisterlo; ed il suo cuore, dopo tanto tempo, provó qualcosa di differente oltre alla fame ed il dolore. Sconsolato si era accasciato di fianco al corpo ferito dell'altro, e come Felix gli aveva offerto la sua compagnia, decise di contraccambiare, lasciando che anche le sue lacrime scendessero, piangendo con lui. Non lasciandolo solo.

Ambrosia | minsung |Where stories live. Discover now